1
Speciale Coronavirus COVID19 - 22 apr 2020
Coronavirus: Cia chiede a Ue ulteriori sforzi per sostenere agricoltura
Serve uno sforzo ulteriore e straordinario da parte dell’Europa per sostenere tutti i settori agricoli colpiti dagli effetti dell’emergenza Coronavirus. Così Cia-Agricoltori Italiani, al termine dei Praesidia del Copa-Cogeca, dove il commissario Ue all’Agricoltura Janus Wojciechowski ha annunciato un nuovo pacchetto di misure dedicate.
“Questi nuovi provvedimenti -ha spiegato il presidente nazionale Cia, Dino Scanavino- rappresentano un primo forte riconoscimento della situazione che sta vivendo l’agricoltura europea. Ma ci aspettiamo che anche altri settori, per i quali non sono state ancora studiate misure di sostegno comunitarie, siano presi in considerazione, a partire dal florovivaismo e dagli altri comparti della zootecnia”.
Più in dettaglio, nel pacchetto annunciato da Wojciechowski, la Commissione Ue prevede misure per gli aiuti all'ammasso privato nei settori lattiero-caseario e delle carni bovine e ovicaprine, che consentirà il ritiro temporaneo dei prodotti dal mercato per un minimo di 2-3 mesi e un periodo massimo di 5-6 mesi e porterà a una riduzione dell'offerta disponibile sul mercato. La Commissione introdurrà flessibilità nell'attuazione dei programmi di sostegno per vino, ortofrutta, olio d'oliva, apicoltura e per il programma “Frutta e latte nelle scuole”. Sarà attivata una deroga eccezionale alle regole di concorrenza Ue applicabile in particolare al settore del latte, consentendo agli operatori di adottare misure di mercato di auto-programmazione. Per lo sviluppo rurale, si propone una nuova misura, che assumerà la forma di un pagamento forfettario per gli agricoltori e per le Pmi, da finanziare con i fondi ancora disponibili a livello di Stati membri.
Insomma, un pacchetto di interventi necessari all’agricoltura, per far fronte alla situazione di estrema difficoltà causata dalla pandemia. Eppure, ha aggiunto Scanavino, bisogna fare ancora uno sforzo in più. “Non si possono lasciare indietro alcuni settori, come quello florovivaistico e agrituristico”. Inoltre, è necessario che “la Commissione intervenga anche su liquidità e strumenti finanziari -ha concluso il presidente Cia- non penalizzando troppo i Psr, che serviranno per rispondere alle sfide future”. Infine, soprattutto con l’inizio della fase post emergenziale, servirà “un’attenzione particolare a trattative commerciali e negoziati di libero scambio, per supportare l’export agroalimentare, che al momento è paralizzato”.
Visualizza Allegato
1
Speciale Coronavirus COVID19 - 22 apr 2020
Coronavirus: Cia, accordo con Synergie Italia per reperire manodopera agricola
In un momento di generale preoccupazione per il reperimento della manodopera necessaria alle imminenti attività agricole, il presidente di Cia-Agricoltori Italiani Dino Scanavino e il presidente di Synergie Italia S.p.A. Giuseppe Garesio hanno siglato un accordo valido su tutto il territorio nazionale per promuovere e potenziare le occasioni di impiego in agricoltura.
L’accordo tra Cia-Agricoltori Italiani e Synergie S.p.A. attiverà un'innovativa piattaforma per la formazione, il reclutamento, la collocazione di lavoratori in agricoltura e l’incontro tra domanda e offerta.
Il rapporto con Synergie Italia S.p.A., Agenzia per il lavoro autorizzata dal Ministero del Lavoro ed Ente accreditato per le politiche attive del lavoro in quasi tutte le regioni italiane, qualifica l’azione che è mirata a dare una risposta concreta al fabbisogno di manodopera delle aziende agricole che, sempre di più, anche per le attività più comuni, necessitano di lavoratori con competenze adeguate.
Synergie Italia S.p.A. è tra i leader mondiali nel recruitment di professionalità in diversi settori produttivi. Attraverso la partnership con Cia mira a strutturare e consolidare una presenza anche nel settore agricolo.
Sarà, infatti, creata un'apposita sezione dedicata al mercato del lavoro agricolo, facendo incontrare domanda e offerta in modo semplice, trasparente, efficace, sia attraverso contratti di somministrazione sia attraverso assunzioni dirette. Grazie all’intesa, sarà attivato anche un concreto supporto informativo/formativo alle imprese sul regime di somministrazione del lavoro, sulle migliori forme di inquadramento del personale, della contrattualistica e anche delle agevolazioni eventualmente accessibili per nuove assunzioni.
Visualizza Allegato
1
Speciale Coronavirus COVID19 - 22 apr 2020
Giornata della Terra: Cia, agricoltori in prima linea su sfide ambiente e Covid
L’agricoltura può fare molto per la terra. Interagendo in prima persona con la natura e il territorio, con i sistemi alimentari, gioca un ruolo da protagonista nella lotta ai cambiamenti climatici e alle emergenze, non solo ambientali ma anche sanitarie ed economiche, come quella globale che stiamo vivendo oggi con il Coronavirus. Così Cia-Agricoltori Italiani, in occasione del 50° Earth Day, la Giornata mondiale della Terra.
Oggi gli agricoltori si mettono sempre più in gioco nelle sfide urgenti che il nostro pianeta deve affrontare, modificando la propria condotta in chiave efficiente e sostenibile -osserva Cia-. Basti pensare agli ultimi dati dell’Ispra, che evidenziano come solo il 7% delle emissioni di gas serra in Italia arrivano dall’agricoltura.
“Uno sforzo in chiave di efficienza e sostenibilità che gli agricoltori vogliono fare perché si sentono custodi della terra -spiega il presidente nazionale Cia, Dino Scanavino- producendo cibo per tutti i cittadini, tutelando suolo e paesaggio, garantendo equilibrio idrogeologico. Ma è chiaro che non si va avanti da soli. Di fronte alle nuove sfide per garantire la salute del pianeta, dal Green Deal europeo agli obiettivi Onu al 2030 per lo sviluppo sostenibile, bisogna muoversi tutti insieme, mettendo in campo azioni integrate di sistema, nonché risorse adeguate e politiche innovative, nazionali e internazionali”.
Visualizza Allegato
1
Speciale Coronavirus COVID19 - 22 apr 2020
Coronavirus: Anp-Cia, tutelare anziani in Residenze Sanitarie Assistenziali
Siano attivate tutte le tutele sanitarie e di prevenzione per gli anziani ospiti nelle Residenze Sanitarie Assistenziali, per evitare ulteriori tragedie e sofferenze in questa lunga fase emergenziale, scaturita dalla diffusione del Coronavirus. Ad intervenire sul tema è Anp, l’Associazione nazionale pensionati di Cia-Agricoltori Italiani che chiede al Sistema sanitario pubblico di tornare a occuparsi seriamente delle RSA.
Secondo Anp-Cia, infatti, serve una strategia di intervento che ne ridefinisca i caratteri strutturali, idonei e funzionali, ponendoli al centro di progetti più innovativi e specifici per la cura e l’accoglienza degli anziani.
E’ urgente, sostiene l’Associazione nazionale pensionati di Cia, che il Governo solleciti le Regioni affinché si assumano nuova responsabilità sulla qualità delle cure e dei servizi offerti agli anziani, ricoverati nelle residenze come nelle case di riposo private, sempre più appannaggio di operatori che nel tempo hanno dovuto compensare, non sempre a dovere, la disorganizzazione, la disattenzione e il disimpegno istituzionale.
Occorre, prima di tutto, una gestione che assicuri i requisiti essenziali per la sicurezza sanitaria, che favorisca la socialità e ambienti di vita rispettosi della dignità delle persone in età avanzata e con fragilità fisiche e psicologiche. I servizi socio-assistenziali, inoltre, non possono più, aggiunge Anp-Cia, essere scollegati e non integrati nel complesso Sistema sanitario pubblico. Quest’ultimo, ne garantisca la trasparenza e vigili sulla gestione dei centri privati, coinvolgendo gli operatori sanitari, le associazioni di categoria e le famiglie dei ricoverati.
“Continuiamo a ricordare -interviene il presidente nazionale di Anp-Cia, Alessandro Del Carlo- che l’Italia è fatta anche di tante piccole comunità frammentate, spesso isolate e scenario di ghettizzazioni sociali e individuali. Le istituzioni nazionali e territoriali dovranno ripartire da queste -aggiunge Del Carlo- mettendo in agenda anche l’investimento in una maggiore dotazione di strutture adeguate, proprio là dove scarseggiano i servizi sanitari di base e le RSA rappresentano un valido supporto. Ciò detto, resta un dovere, il sostegno concreto alla libera scelta da parte degli anziani e dei loro familiari, di una vita insieme, in casa e tra i proprio affetti, se aiutati, appunto, da servizi a domicilio e assistenza sul territorio”.
“Alla luce delle inaccettabili mancanze rilevate con l’emergenza Coronavirus, è tempo che Regioni e aziende sanitarie rivedano -spiega, inoltre, Del Carlo- le convenzioni con gli operatori privati e costruiscano nuove sinergie con Comuni e Ussl, associazioni e cooperative sociali, sindacati, terzo settore, mondo dell’istruzione e della ricerca”.
“Governo e Sistema sanitario italiano -conclude il presidente nazionale di Anp-Cia, Alessandro Del Carlo- lavorino puntando sulla formazione e sulla ricerca, ancor più, oggi, intervengano con onestà, premiando il merito con riconoscimento morale ed economico nei confronti di quei tanti operatori socio-sanitari che stanno lavorando, instancabilmente, con professionalità e rispetto”.
Visualizza Allegato
1
In Evidenza - 20 apr 2020
"Salviamo il turismo", le proposte di imprese e sindacati alla Regione Abruzzo
Investire 50 milioni di euro per salvare e rilanciare il turismo abruzzese, una filiera che rappresenta una fetta importante del Pil regionale, dando lavoro - direttamente o attraverso un indotto che arriva anche all’artigianato – a migliaia di operatori e dipendenti disseminati in attività come alberghi, ristoranti, tour operator, agenzie di viaggio, stabilimenti balneari, noleggiatori con conducente, campeggi, B&B, agriturismi, guide e accompagnatori. Ma che ora, per colpa della pandemia, rischia di dover fare i conti con cancellazioni in serie di prenotazioni, chiusure di attività, licenziamenti di dipendenti. E’ l’appello che quindici sigle espressione del mondo dell’agricoltura, dell’artigianato, del commercio, della cooperazione, della piccola industria e dei servizi (Casartigiani, Cia, Claai, Cna, Confapi, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative, Confesercenti, Confindustria e Legacoop), oltre ai sindacati dei lavoratori Cgil, Cisl, Uil e Ugl, hanno rivolto al presidente della Regione, Marco Marsilio, ed all’assessore regionale al Turismo, Mauro Febbo.
Il pacchetto, articolato in ben nove punti, affronta le emergenze del presente, ma cerca anche di guardare al momento della riapertura. La proposta, rivolta a tutta la filiera, prevede così la costituzione di uno specifico fondo di crisi del turismo, a tutela delle attività; la cancellazione dei tributi e delle tasse locali (come quella di soggiorno) e regionali per il 2020, con riduzione del 50% per tutto il 2021; l’erogazione di liquidità con finanziamenti a fondo perduto; il sostegno all’occupazione con esonero dei contributi per almeno 3 anni; l’estensione a figure di guide e accompagnatori turistici, cicloturistici, alpine e media montagna, dei contributi a fondo perduto per modernizzare il proprio apparato tecnico; l’agevolazione della formazione e la crescita di piattaforme per investimenti turistici di sistema; la creazione di un bonus vacanza “Viaggia in Abruzzo” per l’acquisto di ferie organizzate verso la nostra regione pari al 50% della spesa prevista, con un massimo di 500 euro a persona, per un anno, che includa anche la stagione estiva ed autunnale 2021; la previsione di trasporto gratuito per un anno, sui trasferimenti interni regionali (treno-bus) per i possessori di contratti di soggiorno e vacanza stipulati con la filiera del turismo organizzato; la spinta agli operatori ad utilizzare il DMS regionale (Destination Management System), ovvero la piattaforma web che permette agli operatori territoriali di presentare e gestire la propria offerta turistica.
Il documento unitario chiede infine alla Regione di avviare una campagna di comunicazione tesa a valorizzare la vocazione turistica dell’Abruzzo e a promuovere strategie commerciali da mettere in campo contestualmente al superamento dell’emergenza Covid-19. Attività di comunicazione particolarmente necessaria per un territorio che tra il 2009 e il 2017 ha dovuto far fronte anche a importanti calamità naturali. Il tutto, sapendo che non basterà più limitarsi a ricordare l’importante patrimonio ambientale, storico, paesaggistico, eno-gastronomico, o dei borghi che l’Abruzzo vanta, perché rischierebbe di avere un impatto nullo: «Estremamente importante sarà affidarsi ad esperti della comunicazione per la scelta di una strategia da utilizzare soprattutto relativamente all’individuazione del target da raggiungere, privilegiando i social media».
Visualizza Allegato
1
In Evidenza - 19 apr 2020
Cia Abruzzo chiede certificazione IGP per l’arrosticino d’Abruzzo
Negli ultimi giorni la trasmissione Report ha alimentato un dibattito relativamente all’impatto che gli allevamenti zootecnici intensivi avrebbero sull’ambiente.
Nel rigoroso rispetto delle stringenti normative, l'applicazione di buone pratiche agronomiche ed il corretto spandimento delle deiezioni animali, concorrono al fondamentale apporto di materia organica nel terreno che ne è sempre più carente, preservandone fertilità e capacità di assorbire carbonio e di trattenere acqua.
In Abruzzo la zootecnia è caratterizzata da forme di allevamento tradizionale e molto spesso estensivo, a totale beneficio della manutenzione del paesaggio e del territorio.
“La pastorizia, con la sua esperienza fatta di valori, identità, sostenibilità può ancora oggi rappresentare una opportunità per aree interne”, dichiara il Presidente Cia Abruzzo Mauro Di Zio,
“sarebbe opportuno richiedere la certificazione IGP su uno dei prodotti più amati e identitari: l’arrosticino d’Abruzzo”.
Si producono ogni anno decine di milioni di arrosticini e il marchio IGP potrebbe rappresentare un’ottima opportunità per il settore, poiché tutela e valorizza i processi tradizionali di lavorazione.
“La certificazione richiesta dovrà rappresentare un valore aggiunto per gli allevatori del territorio, che potranno essere chiamati ad incrementare la consistenza e modificare l'indirizzo produttivo. Oltretutto la recente crisi dei consumi ha portato molti di loro ad allevare le agnelle invendute come future fattrici “ conclude Di Zio.
Visualizza Allegato