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In Evidenza - 28 dic 2020
Natale: Cia, tavole più leggere (-5%). Vince il menù tipico regionale
Il Dpcm di Natale con le festività blindate in casa, le restrizioni sugli spostamenti e il coprifuoco, chiude il 2020 nel segno dell’emergenza, ma a tavola non toglie agli italiani il gusto del mangiare sano e di qualità nel segno della tradizione. Nel carrello, ridimensionata la spesa alimentare media, che perde meno degli altri comparti, scendendo del 5% e portandosi a 4,6 miliardi di euro tra la Vigilia e Capodanno. Queste le stime di Cia-Agricoltori Italiani, secondo cui è l’anno del menù tipico regionale, scelto in 2 case su 3, con il classico cenone del 24 a base di pesce per circa 15 milioni di famiglie.
Più in dettaglio, per le tavole natalizie si spenderanno fino a 2,6 miliardi di euro in totale. Quasi 2 miliardi, invece, il budget alimentare previsto per allestire il cenone di Capodanno e il pranzo del primo gennaio.
Rispetto ai menù, immancabili le ricette regionali delle aree rurali d’Italia con ragù, bollito, tortellini in brodo, verdure in pastella, abbacchio, pandoro e panettone farciti. Per la prima volta, invece, in calo gli acquisti di zampone e cotechino. Cia registra, quest’anno, una diminuzione di 1/3 rispetto ai 6 milioni di kg di prodotto (di cui 4 Igp, il resto tradizionale) consumati nel 2019. Una batosta su un giro d’affari prettamente natalizio da circa 28 milioni di euro.
A compensare, almeno in cucina, le ricette di pesce, che in questi giorni segna da sempre il consumo più elevato dell’anno. Lockdown e, soprattutto, stretta sulla ristorazione hanno tolto al mercato ittico delle feste il 25% degli incassi, ma nelle case non si rinuncerà ai classici. Capitone e spigola in testa, seguiti da baccalà e tonno, ma anche da alici, sarde e sgombri, che avranno la meglio sul pescato più pregiato. Molluschi e crostacei solitamente protagonisti dei cenoni fuori casa, stanno registrando un calo già da mesi.
Il Made in Italy trova, comunque, tutti d’accordo, dal cibo alle bevande e fino alla notte di San Silvestro, più sobria, ma con ritrovato gusto per le produzioni nazionali. Spumante e prosecco trionfano sullo champagne, con il 90% dei brindisi tricolori e oltre 70 milioni di tappi pronti a saltare da qui all’anno nuovo. Le feste valgono di solito il 35% delle vendite annuali di sparkling in Italia e anche in questo 2020, nonostante tutto, il settore reggerà. Dei 600 milioni di euro per spumante e vino, finiti sulle tavole durante le festività del 2019, ne andranno persi “solo” 20 milioni (-3%). Tengono prosecco, Trento Doc, Franciacorta e gli altri vini spumanti nazionali.
Infine, prosecco, vino, salumi e prodotti tipici italiani conquistano ancora di più il primato sotto l’albero di Natale. Le strenne con le eccellenze agroalimentari del territorio, spesso consegnate a domicilio direttamente dal contadino, sono tra le scelte regalo più gettonate per quasi il 40% degli italiani. In un cesto, il desiderio di portare l’Italia a casa, con i suoi odori, sapori e paesaggi, la volontà di donare cibo genuino Made in Italy e di contribuire alla rinascita, economica e non solo, del Paese.
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In Evidenza - 28 dic 2020
Covid: ASeS-Cia, al via donazioni alimentari in tutt’Italia per la Giornata internazionale della solidarietà
Frutta e verdura di stagione, pasta, conserve di pomodoro, vino e olio degli Agricoltori Italiani in dono alle famiglie in difficoltà a causa della crisi scatenata dalla pandemia. È in questo modo, attraverso una grande campagna di raccolta di cibo, che ASeS, la Ong di Cia, ha deciso di celebrare e dare un significato concreto alla Giornata internazionale della solidarietà, che si tiene ogni anno il 20 dicembre.
A collaborare con ASeS in questa nuova iniziativa solidale ci sono le Cia regionali di Lombardia, Toscana, Lazio, Umbria, Marche, Calabria e Puglia, insieme alla Comunità di Sant’Egidio e a numerose Caritas sul territorio, fondamentali per individuare i beneficiari e consegnare le derrate alimentari raccolte.
“L’accesso al cibo deve essere garantito a tutti -spiega la presidente di ASeS-Cia, Cinzia Pagni-. Ma la pandemia ha fatto emergere nuove povertà, tra chi ha perso il posto di lavoro o non ha riaperto l’attività, chi non è rientrato negli aiuti del governo o chi ha una pensione al minimo. Solo nel periodo maggio-settembre, confrontato con lo stesso periodo del 2019, l’incidenza dei nuovi poveri, per effetto dell’emergenza Covid, è passato dal 31% al 45%. Con oltre 2 milioni di famiglie a rischio indigenza e un aumento superiore al 100% del numero di cittadini che si rivolgono ai servizi delle Caritas e degli enti caritatevoli per avere un aiuto per mangiare”.
Un problema italiano, ma non solo. La crisi economica scatenata dal Covid, infatti, rischia di far aumentare la povertà a livello globale, quando già ci sono oltre 800 milioni di persone che non hanno cibo a sufficienza in tutto il mondo. Anche per questo motivo, contestualmente alla campagna in Italia, ASeS-Cia lancia iniziative analoghe di donazioni alimentari per la Giornata internazionale della solidarietà presso le sue sedi estere in Paraguay, Senegal e Mozambico, dove porta avanti da anni progetti di cooperazione allo sviluppo.
“Ci auguriamo che il 20 dicembre sia solo una data simbolica e che le donazioni continuino anche successivamente -aggiunge la presidente Pagni-. Attraverso questa raccolta vorremmo, infatti, sensibilizzare l’opinione pubblica non solo in occasione delle prossime festività, ma attivarci affinché il gesto del donare a chi ha meno diventi il nostro modello di vita. Anche se ogni sede Cia e ognuno dei tre Paesi esteri parteciperà all’evento nei modi e nelle forme a loro più consoni, lo spirito che animerà la raccolta è da tutti condiviso ed è il desiderio di tornare a investire sulle persone, di essere responsabili verso gli altri, di restituire il valore del cibo, così come quello della solidarietà”.
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In Evidenza - 17 dic 2020
Natale: PescAgri-Cia, pesce alla vigilia come da tradizione per 15 mln di famiglie. Fatturato ittico delle feste a -25%
Covid e stretta sugli spostamenti non toglieranno agli italiani il menù di pesce, tipico della Vigilia di Natale e della notte di San Silvestro. Sarà portato a tavola in 2 case su 3, con una spesa media di 70 euro a nucleo, rispetto ai 90 dello scorso anno. Per circa 15 milioni di famiglie la scelta del menù sarà orientata a ricette povere della tradizione con tonno e baccalà o pesci come l’orata per piatti non troppo elaborati. A tracciare una stima è l’analisi di PescAgri, l’Associazione Pescatori Italiani promossa da Cia e che conta già per il settore ittico, in questo 2020, un calo del fatturato oltre il 40%. Segno negativo dovuto eccedenza di prodotto e calo dei prezzi per via soprattutto delle restrizioni su ristoranti, catering e hotel.
A condizionare radicalmente i consumi di pesce durante le feste, spiega AgriPesca-Cia, l’impatto del Dpmc sui cenoni, rigorosamente a casa e, si presume, per non più di 6 persone, almeno il 24 dicembre. Quest’aspetto ridimensionerà in proporzione, le quantità acquistate che in media per la spesa di Natale e Capodanno, non andranno oltre i 3 kg a carrello. Si tenderà a essere più precisi nelle porzioni, ma anche a scegliere il pesce fresco. Dunque, poco ma buono. Vinceranno i piatti tipici della Vigilia, quindi sulle coste italiane, quelli più legati alla cucina a base di pesce locale e per ricette elaborate, mentre nell’entroterra si prediligeranno quelle più essenziali, con prodotto fresco e trasformato. Baccalà e tonno, ma anche alici, sarde e sgombri, orate e spigole avranno la maggiore sul pescato più pregiato. Molluschi e crostacei, protagonisti delle feste in ristoranti e hotel, vivranno, invece, un serio calo.
Rendono, riferisce PescAgri-Cia, i dati del Mercato Ittico all'ingrosso di Chioggia, la più grande Marineria d’Italia che, oggi conta 2 sole giornate di lavoro a settimana, quando soprattutto a fine anno, prima del Covid, si è sempre lavorato senza sosta. Ne sono conseguenza le perdite importanti, già registrare a novembre, in termini di volumi del prodotto locale: crostacei (-31%), pesce bianco (-17%) e molluschi che reggono meglio (-5%). Quanto al valore, il pescato di Chioggia (pesce azzurro e bianco) è già a -22% per il solo mese di novembre rispetto al 2019. Che non andrà bene al mercato dei crostacei può, inoltre, dirlo il dato sull’import con l’Italia sprovvista, per esempio, di aragoste e astici. Rispetto al 2019, i crostacei a novembre hanno fatto in termini di volumi un -78%. Il quadro nazionale si attesta più o meno sulle stesse cifre e mette in guardia sul rischio per il fresco e il Made in Italy. Il settore ittico perderà con le sole festività 300 milioni di euro di fatturato (-25%).
Difficile, aggiunge PescAgri-Cia, pensare poi a cenoni ristretti per Capodanno, ma esclusa la ristorazione, per gli oltre 6 milione di italiani abituati a mangiar fuori il 31 dicembre, sarà comunque inevitabile la cucina di casa. Davvero a poco servirà quel 15% di consumatori propensi al menù take away. Questo trend vale complessivamente circa 5 mld, mentre le restrizioni imposte all’Horeca, hanno tolto finora al settore alimentare, quasi 41 miliardi.
Infine, conclude PescAgri-Cia, va da sé che la crisi economica, le restrizioni sugli spostamenti per il Covid e le chiusure dei ristoranti, influiranno in negativo sulla domanda di pesce fresco e locale, a vantaggio di quello spesso più competitivo di importazione. Agli italiani chiediamo, come stanno già dimostrando, di preferire soprattutto prodotto ittico di origine nazionale, a sostegno dei produttori italiani, che potranno richiedere o scegliere sui banchi delle pescherie tradizionali o dei supermercati, selezionando le specie che riporteranno in etichetta oltre la zona di cattura anche un’ulteriore specifica con ben indicato che si tratta di prodotto “nazionale” o “nostrano”. Il consumatore può in questo modo cambiare l’offerta, oggi rappresentata per oltre il 70% da prodotto ittico di importazione. Per farlo deve cambiare la domanda ed è proprio il consumatore a poter fare la differenza diventando più consapevole ed esigente negli acquisti, premiando le pescherie che risultano più attente alla vera filiera corta e a una offerta più mirata a prodotti ittici dei nostri mari, dei nostri allevamenti e delle nostre acque dolci.
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In Evidenza - 17 dic 2020
Assemblea Anp-Cia: per “riprogettare il futuro” più pensioni, sanità e servizi
Pensioni più alte, puntando sulla revisione degli assegni al minimo, accompagnate da una riorganizzazione e da un rilancio di sanità e servizi dei territori, partendo dalle aree rurali, per garantire agli anziani una qualità della vita dignitosa e sicura. Soprattutto ora con la pandemia in atto. Questo il messaggio lanciato da Anp, l’Associazione pensionati di Cia-Agricoltori Italiani, nel corso della sua Assemblea nazionale “Pensioni-Sanità-Servizi. Riprogettiamo il futuro”, che si è tenuta oggi in webinar con la partecipazione della ministra delle Pari opportunità e della Famiglia Elena Bonetti.
Occhi puntati prima di tutto sulla situazione Covid in Italia. “Permangono, a oggi, tutti gli elementi di preoccupazione circa il controllo e il contenimento dei contagi -ha detto nella sua relazione il presidente di Anp, Alessandro Del Carlo- con la conseguente pressione sulle strutture sanitarie e su tutti i servizi connessi alla cura delle persone coinvolte, nonché in relazione ai sistemi di tracciamento e prevenzione del contagio. Gli anziani stanno pagando un prezzo altissimo in termini di decessi. Si aggravano, inoltre, le condizioni dei malati cronici, mentre si sono ridotti di oltre il 50% gli screening oncologici”.
In questo senso, l’Anp-Cia ha confermato nell’Assemblea l’orientamento, più volte espresso, riguardo alla necessità di un comportamento individuale e collettivo teso alla responsabilità e al rispetto delle indicazioni provenienti dalle autorità sanitarie e dai decreti emanati al riguardo. In merito al vaccino, la cui distribuzione è prevista da gennaio, occorre che la somministrazione, secondo le indicazioni delle autorità sanitarie, sia rivolta prioritariamente alle persone anziane, in quanto soggetti a rischio fragilità.
Preoccupazione e allarme estesi anche allo stato dell’economia, precipitata in una grave fase di crisi che “sta producendo un aumento delle diseguaglianze e del disagio sociale, nonché l’aumento dei fenomeni di povertà, particolarmente diffusi fra gli anziani, soprattutto tra i pensionati con assegni al minimo e residenti nelle aree interne e rurali -ha osservato Del Carlo- alle prese con ataviche carenze di servizi che ne compromettono la sicurezza sociale e la qualità della vita”.
L’Assemblea di Anp, pertanto, ha sollecitato il Governo e il Parlamento affinché nella legge di Bilancio 2020, o interventi collegati, siano previsti interventi per l’aumento delle pensioni minime. “Una revisione del trattamento pensionistico per gli agricoltori è imprescindibile -ha ribadito il presidente nazionale dell’Associazione- per garantire giustizia ed equità sociale e per favorire il ricambio generazionale. Gli agricoltori, per esempio, con pensioni minime tra le più basse, ferme a 515 euro, sono costretti a rimanere a lavoro nei campi fino a tarda età”.
L’Assemblea di Anp-Cia ha, quindi, espresso apprezzamento per l’importante lavoro svolto dalle organizzazioni territoriali dell’Associazione, finalizzato a dare continuità alle iniziative sindacali e alle attività sociali, sia pure nelle condizioni consentite dalle restrizioni imposte e dalle precauzioni consigliate. Un lavoro politico e sindacale che deve proseguire, per sensibilizzare le diverse rappresentanze parlamentari dei territori, così come del livello nazionale, affinché le rivendicazioni contenute nella piattaforma Anp possano trovare risposta nei prossimi provvedimenti di Governo e Parlamento.
“Gli effetti della pandemia hanno messo in evidenza il legame stretto che esiste fra organizzazione economica e sistema dei servizi, a cominciare da quello socio-sanitario, affermando nella coscienza collettiva la consapevolezza del valore dei beni pubblici, a cominciare dalla sanità -ha continuato Del Carlo-. Ora il rilancio economico dei territori, in particolare delle aree interne e rurali, deve passare attraverso la dotazione di un sistema infrastrutturale e dei servizi in grado di sostenere la crescita economica assieme alla tutela sociale e alla qualità della vita delle persone”.
Ciò significa, ha concluso il presidente di Anp, “una nuova visione dello sviluppo che metta al centro la cura delle persone e il governo del territorio, traguardando la crescita economica, la sostenibilità ambientale e il progresso sociale”, come indicato dall’ultimo documento Cia “Agricoltura, Territorio, Società; riprogettiamo il futuro”.
“L’agricoltura è pronta a esercitare un ruolo da protagonista all’interno di un progetto di rilancio del Paese -ha aggiunto il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino, concludendo l’Assemblea di Anp-. Un progetto che prevede scelte importanti anche per rispondere alle condizioni di disagio sociale degli anziani e restituire dignità ai pensionati, prima di tutto quelli al minimo come gli agricoltori, che nella loro vita lavorativa hanno assicurato beni essenziali alla società, come il cibo, la tutela del territorio, la cura del paesaggio”.
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In Evidenza - 16 dic 2020
Covid: Cia, su portale spesa a domicilio arrivano i cesti di Natale
Un cesto di Natale con il meglio delle tipicità enogastronomiche del territorio. Dopo i prodotti agricoli freschi e i piatti della domenica preparati dagli Agrichef, arrivano sul portale per la consegna a domicilio di Cia-Agricoltori Italiani anche i tradizionali pacchi natalizi, da regalare a parenti o amici, senza muoversi di casa, con un semplice click all’indirizzo https://iprodottidalcampoallatavola.cia.it/.
L’obiettivo è doppio: da un lato sostenere le aziende agricole e agrituristiche fiaccate dal Covid, con perdite reddituali importanti, soprattutto legate alle misure restrittive per il canale ristorazione, che significa un danno di quasi 41 miliardi di euro per l’agroalimentare; dall’altro lato, incentivare la scelta di doni utili, in un momento di incertezza economica, puntando sul cibo che si conferma al top della classifica anche come idea regalo.
Mai come quest’anno, con nuovi livelli di povertà per effetto della pandemia e oltre 2 milioni di famiglie a rischio, le tredicesime restano comunque destinate prima di tutto a bollette, scadenze fiscali e risparmio -sottolinea Cia-. L’80% degli italiani, quindi, opterà per regali utili, in un caso su tre declinati in chiave enogastronomica, con la scelta di doni “da tavola”. Pacchi o cesti quasi tutti di taglia ridotta, rispetto agli anni scorsi, che il 45% delle famiglie riempirà con prodotti locali e caratteristici. Tra i più gettonati, ci sono vino, spumante, panettone e torrone, seguiti da salumi, conserve, olio extravergine d’oliva, pasta da grani antichi, legumi, miele e formaggi tipici.
Ordinare i cesti di Natale degli agricoltori sul portale Cia è assolutamente semplice. Bastano pochi secondi per individuare la regione d’interesse e, quindi, visualizzare quali tra le aziende più vicine offrono questo servizio e procedere all’ordine. Saranno gli stessi produttori a consegnare il pacco regalo a domicilio, nel pieno rispetto delle norme igienico-sanitarie previste dal governo per contenere la diffusione del Covid.
“E’ un periodo difficile per tutti -afferma il presidente di Cia, Dino Scanavino- ma a Natale si può essere un esempio di solidarietà acquistando regali utili da piccole imprese e aziende agricole locali. Basta davvero poco per dare un sostegno e premiare al contempo la qualità, la tipicità e la salubrità dei prodotti degli agricoltori italiani, che non si sono mai fermati”.
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In Evidenza - 15 dic 2020
Presentato l’opuscolo informativo "Coronavirus SARS-CoV-2: Contributo alla comprensione della pandemia COVID-19"
Nasce da un’idea dell’Associazione Nazionale Pensionati l’opuscolo "Coronavirus SARS-CoV-2: Contributo alla comprensione della pandemia COVID-19" realizzato con la collaborazione di Cia-Agricoltori Italiani Abruzzo e la supervisione scientifica del dottor Arturo Di Girolamo, Infettivologo dell'Asl Lanciano-Vasto-Chieti e membro del GTS Regione Abruzzo. Un contributo che fornisce in modo chiaro e sintetico tutte le informazioni utili riguardo il virus: malattia, sintomi e principali modalità di trasmissione. Sono 30mila le copie già in stampa a cui hanno contribuito anche l’Istituto Acustico Maico e l’UnipolSai Assicurazioni - Agenzia Generale Unipescara.
“Il nostro obiettivo è da un lato dare un piccolo contributo alla miglior comprensione della pandemia da SARS-CoV-2, dall’altro dare un segnale di quanto siano importanti per noi le future generazioni”, afferma Dino Bruno, Presidente Associazione nazionale pensionati della Cia d'Abruzzo.
“Al contrario dei microrganismi noi umani siamo dotati di un pensiero razionale che ci permette di comprendere progressivamente quali siano le strategie messe in atto da questo nemico invisibile, dandoci l'opportunità di difenderci e di combatterlo, con l'obiettivo di sconfiggerlo definitivamente”, dichiara Arturo Di Girolamo, Infettivologo della ASL2 Lanciano - Vasto - Chieti e membro del GTS Regione Abruzzo che ha voluto sottolineare l’importanza del vaccino come strumento di prevenzione della malattia, fondamentale per evitare complicazioni soprattutto nelle persone più vulnerabili.
“La pubblicazione di questo opuscolo vuole essere uno strumento per accrescere la responsabilità individuale, collettiva e politica del periodo difficile che stiamo vivendo. Una responsabilità che non può esserci senza una adeguata consapevolezza e quindi senza una adeguata conoscenza che con questo contributo abbiamo voluto fornire”, ha concluso Mauro Di Zio, Presidente Cia Abruzzo.
L’opuscolo sarà consegnato ai tesserati Cia e sarà presente negli studi medici. Per ulteriori informazioni contattare l’ufficio Cia più vicino.
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