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1 Speciale Coronavirus COVID19 - 23 mar 2022

Ucraina: Cia, da Ue primi aiuti ad agricoltura. Serve Piano straordinario come in pandemia

 Dalla Ue arriva una prima risposta importante per garantire la sicurezza alimentare e aiutare gli agricoltori a fronteggiare gli effetti della guerra in Ucraina, stretti tra i costi alle stelle e le speculazioni sui mercati, con gli aumenti del 300% sui concimi e il raddoppio di mangimi ed energia. Bene, quindi, lo sblocco di almeno 4 milioni di ettari di terreni a riposo nelle aree di interesse ecologico (EFA) per aumentare la produzione comunitaria di cereali a partire dal mais, così come il ricorso alla riserva di crisi della Pac, che metterà a disposizione dell’Italia circa 50 milioni di euro. Tuttavia, per rispondere all’intensità della crisi, serve un vero Piano straordinario europeo, secondo la logica adottata con la pandemia, per mobilitare maggiori fondi sull’emergenza in atto anche attraverso un nuovo debito comune. Così Cia-Agricoltori Italiani commenta il pacchetto Ue di aiuti agli agricoltori, contenuto nella “Comunicazione sulla Sicurezza alimentare” approvata oggi dal Collegio dei Commissari europei.

In particolare -spiega Cia- le deroghe al greening per tutto il 2022 sui terreni a riposo servono, in questa fase, per consentire la produzione più sostenuta di cereali e scongiurare la carenza di offerta sui mercati internazionali e le conseguenti speculazioni sui prezzi. D’altra parte, le stime già parlano quest’anno di un deficit in Ue di 7-8 milioni di tonnellate di import dall’Ucraina solo per il mais, indispensabile a tutta la filiera alimentare legata agli allevamenti, dal latte ai formaggi alla carne. Senza contare che, insieme, Russia e Ucraina sono protagoniste di un quarto delle esportazioni globali di grano. Ecco perché sono indispensabili strategie che incentivino i nostri agricoltori a seminare, partendo dal granturco, dopo 10 anni in cui per esempio l’Italia ha arretrato del 30% sulla produzione, ma questa misura deve essere sostenuta anche tramite strumenti assicurativi, in grado di remunerare un’eventuale riduzione dei prezzi pagati agli agricoltori nei prossimi mesi rispetto ai valori attuali.

            Altrettanto importanti, secondo Cia, sono l’attivazione della riserva di crisi Pac da 500 milioni, che gli Stati membri potranno cofinanziare al 200%, così come l’ulteriore quadro temporaneo sugli aiuti di Stato, con un tetto di 35 mila euro ad azienda per coprire le spese degli input produttivi, anche se entrambe le misure dipendono molto dalle risorse singole che ogni Paese metterà in campo e, quindi, potrebbero creare delle disparità nei sostegni al settore.

            Nel pacchetto Ue -ricorda Cia- ci sono anche i maggiori anticipi sulla Pac; lo stoccaggio delle carni suine; il monitoraggio di input e produzioni per assicurare la continuità delle forniture.

            Inoltre, per non fare passi indietro sugli obiettivi di maggiore sostenibilità fissati dal Green Deal ma assicurare allo stesso tempo la crescita di produzione e competitività delle imprese agricole europee -ribadisce Cia- occorrono finalmente regole e norme sull’utilizzo delle nuove tecniche di miglioramento genetico, che superino una legislazione ormai obsoleta e permettano agli agricoltori di garantire l’aumento delle rese, insieme alla riduzione dell’impatto dei prodotti chimici e al risparmio di risorse idriche.

            Per garantire la sicurezza alimentare globale, è molto positivo che la Commissione Ue, nella Comunicazione, abbia sottolineato che intende evitare ogni restrizione o divieto all’esportazione, anche attraverso il supporto del WTO, così come è importantissima la possibilità data agli Stati membri di ridurre l’IVA di alcuni prodotti per alleviare l’impatto degli alti prezzi degli alimenti, a tutto vantaggio dei consumatori. Sarebbe necessaria anche -conclude Cia- una riflessione concreta verso la definizione di una politica energetica comune, nonché un confronto internazionale necessario a ridurre, per quanto possibile, la volatilità a fini speculativi legata a prodotti finanziari in campo agricolo.

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1 Speciale Coronavirus COVID19 - 16 nov 2020

COVID19: al via fondo ristorazione da 600 milioni. Per la domanda c'è tempo fino al 28 novembre

Via libera alla presentazione delle domande per ottenere il fondo ristorazione. A disposizione 600 milioni di euro destinati ad agriturismi, ristoranti, mense, catering e alberghi. Potranno richiedere il contributo a fondo perduto, fino a un massimo di 10 mila euro, per l'acquisto di prodotti delle filiere agricole e alimentari, anche Dop e Igp, inclusi quelli vitivinicoli.

Per fare domanda è attivo fino al 28 novembre il portale dedicato www.portaleristorazione.it

Il meccanismo viene presentato come semplice ed efficace. Sarà sufficiente collegarsi al sito o andare in un ufficio postale e presentare le fatture degli acquisti effettuati da agosto in poi di prodotti agroalimentari italiani e vitivinicoli. Dopo un primo controllo, sarà versato in automatico un anticipo del 90% degli acquisti effettuati. Verificata la documentazione, saranno emessi i bonifici a saldo del contributo concesso.

"In questo difficile momento per il mondo della ristorazione, diamo un segnale concreto alle aziende, alle donne e agli uomini che ci lavorano quotidianamente e a tutta la filiera agroalimentare. Garantiamo liquidità immediata e rafforziamo la straordinaria alleanza tra mondo della ristorazione e della produzione -ha sottolineato la Ministra Bellanova-. E' una misura che ho fortemente voluto per sostenere la ristorazione, la filiera agroalimentare, rilanciare gli acquisti di prodotti agroalimentari di qualità e di origine italiana, compreso il vino, impedire lo spreco alimentare per puntare al recupero virtuoso delle eccedenze. L'agroalimentare è la nostra forza. La ristorazione è parte integrante della filiera agroalimentare. Lavoriamo per sostenerli. Investiamo sul cibo. Portiamo in tavola il futuro".

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1 Speciale Coronavirus COVID19 - 18 giu 2020

DL Rilancio - Art.25 contributo a fondo perduto - Informativa

Contatta i nostri uffici per scoprire se hai diritto al contributo a fondo perduto di 1000€ previsto dall'Articolo 25 del DL Rilancio (DL n.34 del 19 Maggio 2020).

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1 Speciale Coronavirus COVID19 - 15 giu 2020

Coronavirus: Cia, via alle domande per contributi a fondo perduto ad aziende agricole

 Via libera alle domande per chiedere il contributo a fondo perduto previsto dal Decreto Rilancio e destinato alle imprese danneggiate dal Covid-19. Ne possono beneficiare anche gli agricoltori, in qualunque forma societaria, compreso chi integra la produzione con attività agricole connesse, o chi svolge attività eccedentarie rispetto al reddito agrario, nonché i titolari di partita Iva agricola fino a 7mila euro e, tra questi, anche gli agricoltori in regime cosiddetto di esonero. 

Ne dà notizia Cia-Agricoltori Italiani, annunciando il lancio del mini portale https://ciaiutaleimprese.cia.it/ a cui le aziende del settore e tutti i soggetti interessati potranno chiedere assistenza e consulenza per verificare il diritto al contributo e per seguire l’iter istruttorio della pratica, fino alla trasmissione telematica all’Agenzia delle Entrate.

Per ottenere il bonus, infatti, si deve compilare elettronicamente la domanda, direttamente o attraverso un intermediario fiscale, a partire da oggi fino al 24 agosto.

Quanto ai requisiti per richiedere il fondo a sostegno delle perdite subite a causa di Coronavirus e lockdown, bisogna dimostrare una riduzione di almeno il 33% del fatturato conseguito nel mese di aprile 2020 rispetto al mese di aprile 2019, e non bisogna aver conseguito nel 2019 ricavi o compensi superiori a 5 milioni di euro.

Il contributo viene commisurato all’ammontare della perdita -ricorda Cia- applicando a tale somma una percentuale che varia dal 20% al 10%, per un importo riconosciuto che va da un minimo di 1.000 euro per le persone fisiche e 2.000 euro per le imprese.

“Cia è al fianco delle aziende agricole italiane, ancora di più in questa fase -spiega il presidente nazionale Dino Scanavino- e vuole aiutare tutti gli agricoltori a risollevarsi dalla crisi causata dall’emergenza Covid-19. Proprio per questo, siamo scesi in campo anche con questo portale per fornire tutta l’assistenza necessaria ad accedere in maniera tempestiva ed efficace alle misure messe in campo dal Governo per il sostegno alla liquidità delle imprese”.

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1 Speciale Coronavirus COVID19 - 10 giu 2020

Dl Rilancio: Cia, risorse a infermieri di famiglia da ripristino accise sigarette elettroniche

Servono risorse per puntare sull’assistenza territoriale dopo le ferite lasciate dall’emergenza sanitaria scaturita dal Covid-19. Per questo motivo, Cia-Agricoltori Italiani appoggia l’emendamento al Dl Rilancio presentato a seguito della proposta di Cittadinanzattiva, per finanziare il potenziamento delle cure domiciliari tramite la revisione del regime fiscale agevolato sui prodotti da tabacco riscaldato. 

Il decreto Rilancio ha, infatti, affidato alle Regioni la riorganizzazione della rete di cura domiciliare dei pazienti cronici, anche grazie all’istituzione della nuova figura dell’infermiere di famiglia. Così l’infermiere, protagonista in trincea conto Covid-19, potrà diventare la figura di riferimento per lo sviluppo dei servizi territoriali, al fine di salvaguardare lo stato di salute dei cittadini. Secondo Cia, occorre rafforzare queste misure di assistenza con un piano pluriennale che doti di maggiori risorse l’insieme dei trattamenti domiciliari che rendono migliore la qualità di vita, con un’attenzione particolare ai cittadini che vivono nelle aree interne del Paese.  

Per finanziare tale piano, Cia sostiene la proposta di Cittadinanzattiva per il ripristino delle accise sul tabacco riscaldato, a oggi molto più basse in virtù di una presunta minor dannosità che non ha riscontri scientifici. Le sigarette elettronica beneficiano, infatti, di uno sconto fiscale pari al 75% rispetto alle sigarette tradizionali da combustione, che crea attualmente uno squilibrio nel mercato dei tabacchi lavorati. Lo sconto di cui godono le grandi multinazionali tabacco potrebbe, invece, essere utilizzati per coprire i costi di questo ambizioso disegno per una vera e propria rivoluzione dell’assistenza socio-sanitaria territoriale.

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1 Speciale Coronavirus COVID19 - 10 giu 2020

Coronavirus: Cia, bene “Patto per l’Export” per rilanciare agroalimentare

 Per rilanciare il Made in Italy sui mercati esteri, dopo il freno imposto dall’emergenza Coronavirus, c’è bisogno di azioni unitarie tempestive e strategie commerciali innovative, che puntino sempre di più sui canali digitali. Così Cia-Agricoltori Italiani, tra le organizzazioni firmatarie del “Patto per l’Export” da 1,4 miliardi di euro, siglato oggi alla Farnesina con i ministri, gli enti e le associazioni coinvolte.

“Abbiamo aderito con convinzione al piano lanciato dal ministro Di Maio -afferma il vicepresidente nazionale Cia, Mauro Di Zio, alla cerimonia di firma del Patto-. Mai come ora, è necessario tutelare e promuovere il valore del nostro export a livello internazionale, partendo proprio dall’agroalimentare, che nell’ultimo anno ha registrato l’ennesimo record sfiorando quota 45 miliardi di euro, a dimostrazione della qualità e della strategicità del cibo Made in Italy all’estero”.

            Quanto ai contenuti del Patto, per Cia è indispensabile operare in modo unitario, in primis per superare la frammentazione del sistema di promozione internazionale italiano, con il coordinamento delle attività tra livello centrale e livello territoriale (Regioni, Camere di Commercio, enti di promozione), affinché vi sia un’azione coordinata, univoca e integrata a livello internazionale.

            Bene, poi, la spinta verso l’utilizzo sempre maggiore delle tecnologie digitali come nuova modalità di incontro tra buyer e imprese, ma questo richiede il superamento del digital divide con le aree interne del Paese, affinché vi sia la disponibilità di una reale dotazione infrastrutturale anche nelle aree rurali, elemento cruciale della competitività delle aziende agricole a livello globale. 

In tal senso, Cia ha avviato da tempo un Piano di internazionalizzazione delle aziende associate per facilitarne l’accesso sui mercati stranieri, attraverso un programma consistente di attività di formazione, WebB2B e servizi. Parallelamente, Cia ribadisce il suo impegno nella costruzione di un percorso di accompagnamento delle imprese verso la tutela della proprietà intellettuale dei prodotti italiani a livello internazionale, in partnership con il Centro Studi Anticontraffazione, sempre più necessaria sia nelle partecipazioni a manifestazioni fieristiche che nella commercializzazione su piattaforme e-commerce e negli eventi promozionali digitali.    

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News Cia Abruzzo

1 Speciale Coronavirus COVID19 - 18 mar 2020

Coronavirus e agricoltura, ecco 14 domande e risposte

1- Posso andare in campo per effettuare delle lavorazioni?

Il provvedimento del governo autorizza lo spostamento di persone per "comprovati motivi di lavoro". Se dunque il lavoro che si deve eseguire non è rimandabile nel tempo o non può essere effettuato in modalità remota (tramite ad esempio internet o telefono), allora l'agricoltore è autorizzato a lasciare l'abitazione, ma si deve munire di autocertificazione.

Non sono previste particolari limitazioni dunque ad attività agricole come: preparazione dei terreni, semina, potatura e gestione degli impianti arborei, conduzione superfici foraggere, pascolamento, distribuzione reflui, governo e cura dei capi zootecnici.

2-
 Non ho una stampante, come faccio ad avere il modulo di autocertificazione per gli spostamenti?

La dichiarazione può essere resa anche seduta stante su moduli in dotazioni alle forze di polizia.

3-
Può venire in azienda il veterinario?

Sì, sono garantite tutte le attività a supporto della filiera agroalimentare.

4-
 Possono venire a lavorare in azienda miei collaboratori?

Sì, purché dotati di modulo di autocertificazione. In azienda bisogna poi osservare le norme di autotutela: mantenere il metro di distanza, usare guanti monouso o lavarsi spesso le mani, disinfettare i locali di lavoro.

5-
Siamo in una zona isolata, dove non ci sono stati casi di coronavirus. Io e i miei collaboratori possiamo stare a meno di un metro di distanza?

No, va rispettata la distanza di un metro.

6-
Sono un hobbista, posso andare nel mio appezzamento per eseguire delle lavorazioni?

No, l'esenzione dall'obbligo di rimanere a casa è prevista solo per motivi di lavoro.

7-
Devo comprare degli agrofarmaci, posso andare nella mia rivendita?

Sì, le rivendite rimangono aperte. Ma all'interno bisogna rispettare il metro di distanza dalle altre persone.

8-
Devo consegnare della merce, posso farlo?

Gli spostamenti per motivi di lavoro sono autorizzati, ma occorre prendere alcune precauzioni se si interagisce con altre persone. Usare guanti usa e getta, utilizzare una mascherina, cambiarsi di abiti terminato il lavoro o impiegare tute usa-e-getta, lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o con gel disinfettante.

9-
Ho qualche linea di febbre, posso andare a lavorare?

No. In caso di sintomi da infezione respiratoria o febbre superiore a 37,5 gradi è fortemente raccomandato di rimanere a casa, di rivolgersi al proprio medico e di limitare al massimo il contatto con altre persone.

10-
Nella mia azienda agricola facciamo anche vendita diretta al pubblico di generi alimentari, posso continuare a lavorare?

Sì, la vendita di prodotti alimentari non è soggetta a divieto. Rimangono tuttavia in vigore le disposizioni generali, come la distanza di sicurezza superiore al metro da garantire tra gli utenti.

11-
Vendo i miei prodotti agricoli in un mercato all'aperto, posso continuare a farlo?

Sì, i mercati in cui si pratica l'attività di vendita di soli generi alimentari è consentita.

12-
Sono un contoterzista, posso recarmi presso l'azienda mia cliente per effettuare una lavorazione?

Sì, purché questa non sia rimandabile. Nello spostamento bisogna comunque essere muniti dell'autocertificazione e occorre evitare il contatto diretto con il cliente, mantenendo il metro di distanza.

13-
Spedisco i miei prodotti agricoli all'estero ma sono stati bloccati alla frontiera, possono farlo? Miei clienti esteri chiedono una certificazione 'virus-free', possono farlo?

No. In entrami i casi non è possibile mettere in atto delle pratiche che violino i principi del mercato unico. Episodi di questo genere devono essere denunciati alle autorità.

14-
Ho bisogno di braccianti per le lavorazioni stagionali nei campi, posso assumerli?

Assolutamente sì, non ci sono limitazioni da questo punto di vista. Il problema semmai sorge per i lavoratori stranieri che in questo momento preferiscono non recarsi a lavorare in Italia per paura di un possibile contagio e in secondo luogo per il timore di essere sottoposti a quarantena al loro rientro a casa.

Fonte 👉🏻 https://agronotizie.imagelinenetwork.com/agricoltura-economia-politica/2020/03/13/coronavirus-e-agricoltura-le-risposte-a-14-dubbi/66174?utm_source=facebook&utm_campaign=QdC+2020&utm_medium=social&utm_content=post&fbclid=IwAR0U6R-kYJWG3zCWnriKb8uVDOZ1sH99xrTb-a6xKj8zEb4D9g9xMmyXJYQ
 

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1 Speciale Coronavirus COVID19 - 18 mar 2020

Coronavirus: Cia pronta a lanciare “pranzo della domenica” con gli Agrichef

Permettere alle famiglie italiane di acquistare e consumare prodotti locali e piatti tipici anche in un momento di emergenza come questo. Dopo aver promosso in tutt’Italia le consegne a domicilio di latte, carne, frutta e verdura, le aziende agricole di Cia-Agricoltori Italiani sono pronte a lanciare un nuovo servizio: il “pranzo della domenica” preparato dagli Agrichef degli agriturismi associati, per non rinunciare ai sapori contadini delle ricette tradizionali elaborati secondo stagionalità e legati al territorio.

Nel pieno rispetto delle regole dettate dai decreti governativi, infatti, i cittadini italiani potranno così ordinare nei fine settimana, dal loro agriturismo di riferimento, il menù della festa, il piatto di stagione, la specialità contadina, preparata dalle sapienti mani degli Agrichef di Cia, ovvero cuochi e cuoche di comprovata abilità ed esperienza che esercitano il loro mestiere all'interno della cucina delle strutture agrituristiche, impegnandosi a trasformare principalmente produzioni agricole aziendali o di prossimità.

“Un modo per non perdere il rito, importantissimo, del pranzo della domenica, anche ora che la routine quotidiana è sconvolta -spiega il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino- e anche per rafforzare ancora il legame tra cittadini e agricoltori, per avvicinare sempre di più la campagna, l’azienda di prossimità, alle case degli italiani. Perché insieme si può uscire da questa emergenza”.

D’accordo con i Florovivaisti Italiani, l’idea delle aziende Cia è di portare alle famiglie, assieme al pranzo, anche una pianta ornamentale. Questo perché i fiori e le piante hanno il potere di rallegrare subito nei momenti tristi e prendersene cura ha effetti benefici sulla salute riducendo stress e ansia. In più, le imprese florovivaistiche preferiscono regalare una piantina piuttosto che rischiare di vederla al macero, visto che con l’emergenza Coronavirus il settore ha subito un crollo verticale degli ordini, tra steli non raccolti, serre piene e piante invendute.

Tutte le iniziative che Cia-Agricoltori Italiani sta mettendo in atto, dalle consegne a domicilio dei prodotti aziendali al pacchetto “pranzo della domenica” con gli Agrichef, presto troveranno spazio in un portale dedicato con tutti i riferimenti e i link utili per aderire.

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1 Speciale Coronavirus COVID19 - 17 mar 2020

Coronavirus: Cia, arriva garanzia Ue, no a certificazioni aggiuntive sui prodotti

Non dovrà essere imposta alcuna certificazione aggiuntiva per le merci che si spostano legalmente nel mercato unico dell’Ue. Con la pubblicazione delle linee guida sulle misure da adottare alle frontiere per l’emergenza Coronavirus, la Commissione europea mette definitivamente la parola fine a certe pratiche commerciali scorrette, segnalate più volte dalle aziende italiane, come la richiesta assurda di certificati “virus free” da apporre sui prodotti agroalimentari in arrivo dall’Italia. Lo afferma Cia-Agricoltori Italiani, sottolineando come anche l'Autorità europea per la sicurezza alimentare riporta che “non ci sono prove che il cibo sia una fonte di trasmissione di COVID-19”.

Le linee guida dell’Ue sulla gestione delle frontiere -osserva Cia- vanno nella giusta direzione di proteggere la salute dei cittadini, garantendo sia la libera circolazione dei prodotti, in primis quelli agroalimentari, all’interno del mercato unico, sia la sicurezza dei rifornimenti. Allo stesso tempo, tutela anche l’adeguato trattamento di chi deve viaggiare, come i lavoratori stagionali e transfrontalieri.

Ora l’auspicio di Cia è che le linee guida della Commissione Ue vengano rispettate e applicate da tutti gli Stati membri, senza riserve o scetticismi. In caso contrario, si andrebbe a creare una situazione senza precedenti in Europa, con conseguenze rischiose sia per la tenuta del mercato unico, che per quella economica dei singoli Paesi.

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1 Speciale Coronavirus COVID19 - 17 mar 2020

Coronavirus: sanificazione città, agricoltori Cia pronti a supportare Regioni e Comuni

Governo, Regioni e Comuni possono contare in qualsiasi momento sugli agricoltori di Cia, pronti a partecipare in tutta Italia, con i propri mezzi, alle operazioni di sanificazione delle strade e delle città.

Lo afferma in una nota il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino, informando che alcune Regioni hanno chiesto collaborazione ai nostri associati, pronti con i trattori già accesi per poter aiutare la pubblica amministrazione nelle operazioni di bonifica necessarie al contenimento del Coronavirus, senza spreco di risorse pubbliche.

“La generosità degli uomini e delle donne della terra sta emergendo in maniera ancora più significativa in questo momento difficile -sottolinea Scanavino-. È in atto una bellissima maratona di solidarietà che vede gli agricoltori impegnati in tanti piccoli e grandi gesti di questa strana quotidianità, dalle consegne a domicilio dei prodotti freschi di stagione, fino alle operazioni di sanificazione degli ambienti pubblici”.

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1 Speciale Coronavirus COVID19 - 17 mar 2020

Coronavirus: Cia, ok “Cura-Italia”, subito misure per assumere manodopera in campagna

Il decreto “Cura-Italia” per il mese di marzo, mette in campo risorse e interventi importanti per famiglie e imprese, ma bisogna sin da subito lavorare per prevenire crisi post emergenza quasi certe.

Questo il parere di Cia-Agricoltori Italiani sulle misure contenute nel decreto per far fronte alla crisi economica derivante dall’emergenza Coronavirus ancora in corso.

“Al settore agricolo è chiesto di sostenere la situazione di emergenza, tuttavia molti nodi problematici verranno al pettine, come sicuramente quello del reperimento della manodopera”, sottolinea il presidente di Cia, Dino Scanavino.

Per questo motivo Cia lancia un grido di allarme al governo affinché vengano introdotti strumenti agili per recuperare lavoratori nelle prossime campagne.

"Molte aziende si accingono alla raccolta di importanti prodotti di stagione che rischiano di rimanere nei campi e nelle serre -dichiara Dino Scanavino-. Se lo stato di emergenza dovesse prolungarsi, rischiamo il paradosso della indisponibilità sugli scaffali di prodotti lasciati nei campi. Subito strumenti e meccanismi veloci per aiutare le aziende agricole ad assumere lavoratori".

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1 Speciale Coronavirus COVID19 - 17 mar 2020

Coronavirus: Cia, prodotti dal campo alla tavola grazie a donne e giovani

Azzerare le distanze tra il campo e la tavola per consentire a tutti, anche in questo momento di grande emergenza per il Paese, di acquistare e consumare i prodotti genuini della terra. È con questo spirito che le donne e i giovani di Cia-Agricoltori Italiani, sono protagonisti di una bella iniziativa su tutto il territorio nazionale.

 

Nel pieno rispetto delle regole dettate dai decreti governativi, infatti, donne e giovani agricoltori stanno consentendo, soprattutto ad anziani e soggetti a rischio, di non privarsi dei prodotti tipici del territorio, frutto del lavoro incessante delle aziende agricole.

 

“Questo impegno -afferma la presidente di Donne in Campo-Cia, Pina Terenzi- è utile a garantire un corretto grado di sicurezza alimentare, oltre che a offrire la possibilità di acquistare i prodotti della terra”.

 

“Stiamo affrontando un momento epocale che è anche una sfida importante da vincere -dichiara il presidente di Agia-Cia, Stefano Francia-. Attraverso il nostro impegno cerchiamo di rivitalizzare il rapporto di comunità tra cittadini e agricoltori e tra mercato e prodotti di filiera corta: insieme riusciremo a uscire da questa emergenza”.

 

Giovani e donne di Cia sono protagonisti sui social, in queste ore, della campagna #noinonciarrendiamo con centinaia di foto e video postati per dimostrare come gli agricoltori, anche in questo periodo di emergenza, non possono e non vogliono fermarsi.

 
L’adesione all’iniziativa può essere data compilando il seguente modulo: https://forms.gle/Z7a2LbJh2geQzooj6 

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