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1 Speciale Coronavirus COVID19 - 23 mar 2022

Ucraina: Cia, da Ue primi aiuti ad agricoltura. Serve Piano straordinario come in pandemia

 Dalla Ue arriva una prima risposta importante per garantire la sicurezza alimentare e aiutare gli agricoltori a fronteggiare gli effetti della guerra in Ucraina, stretti tra i costi alle stelle e le speculazioni sui mercati, con gli aumenti del 300% sui concimi e il raddoppio di mangimi ed energia. Bene, quindi, lo sblocco di almeno 4 milioni di ettari di terreni a riposo nelle aree di interesse ecologico (EFA) per aumentare la produzione comunitaria di cereali a partire dal mais, così come il ricorso alla riserva di crisi della Pac, che metterà a disposizione dell’Italia circa 50 milioni di euro. Tuttavia, per rispondere all’intensità della crisi, serve un vero Piano straordinario europeo, secondo la logica adottata con la pandemia, per mobilitare maggiori fondi sull’emergenza in atto anche attraverso un nuovo debito comune. Così Cia-Agricoltori Italiani commenta il pacchetto Ue di aiuti agli agricoltori, contenuto nella “Comunicazione sulla Sicurezza alimentare” approvata oggi dal Collegio dei Commissari europei.

In particolare -spiega Cia- le deroghe al greening per tutto il 2022 sui terreni a riposo servono, in questa fase, per consentire la produzione più sostenuta di cereali e scongiurare la carenza di offerta sui mercati internazionali e le conseguenti speculazioni sui prezzi. D’altra parte, le stime già parlano quest’anno di un deficit in Ue di 7-8 milioni di tonnellate di import dall’Ucraina solo per il mais, indispensabile a tutta la filiera alimentare legata agli allevamenti, dal latte ai formaggi alla carne. Senza contare che, insieme, Russia e Ucraina sono protagoniste di un quarto delle esportazioni globali di grano. Ecco perché sono indispensabili strategie che incentivino i nostri agricoltori a seminare, partendo dal granturco, dopo 10 anni in cui per esempio l’Italia ha arretrato del 30% sulla produzione, ma questa misura deve essere sostenuta anche tramite strumenti assicurativi, in grado di remunerare un’eventuale riduzione dei prezzi pagati agli agricoltori nei prossimi mesi rispetto ai valori attuali.

            Altrettanto importanti, secondo Cia, sono l’attivazione della riserva di crisi Pac da 500 milioni, che gli Stati membri potranno cofinanziare al 200%, così come l’ulteriore quadro temporaneo sugli aiuti di Stato, con un tetto di 35 mila euro ad azienda per coprire le spese degli input produttivi, anche se entrambe le misure dipendono molto dalle risorse singole che ogni Paese metterà in campo e, quindi, potrebbero creare delle disparità nei sostegni al settore.

            Nel pacchetto Ue -ricorda Cia- ci sono anche i maggiori anticipi sulla Pac; lo stoccaggio delle carni suine; il monitoraggio di input e produzioni per assicurare la continuità delle forniture.

            Inoltre, per non fare passi indietro sugli obiettivi di maggiore sostenibilità fissati dal Green Deal ma assicurare allo stesso tempo la crescita di produzione e competitività delle imprese agricole europee -ribadisce Cia- occorrono finalmente regole e norme sull’utilizzo delle nuove tecniche di miglioramento genetico, che superino una legislazione ormai obsoleta e permettano agli agricoltori di garantire l’aumento delle rese, insieme alla riduzione dell’impatto dei prodotti chimici e al risparmio di risorse idriche.

            Per garantire la sicurezza alimentare globale, è molto positivo che la Commissione Ue, nella Comunicazione, abbia sottolineato che intende evitare ogni restrizione o divieto all’esportazione, anche attraverso il supporto del WTO, così come è importantissima la possibilità data agli Stati membri di ridurre l’IVA di alcuni prodotti per alleviare l’impatto degli alti prezzi degli alimenti, a tutto vantaggio dei consumatori. Sarebbe necessaria anche -conclude Cia- una riflessione concreta verso la definizione di una politica energetica comune, nonché un confronto internazionale necessario a ridurre, per quanto possibile, la volatilità a fini speculativi legata a prodotti finanziari in campo agricolo.

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1 Speciale Coronavirus COVID19 - 16 nov 2020

COVID19: al via fondo ristorazione da 600 milioni. Per la domanda c'è tempo fino al 28 novembre

Via libera alla presentazione delle domande per ottenere il fondo ristorazione. A disposizione 600 milioni di euro destinati ad agriturismi, ristoranti, mense, catering e alberghi. Potranno richiedere il contributo a fondo perduto, fino a un massimo di 10 mila euro, per l'acquisto di prodotti delle filiere agricole e alimentari, anche Dop e Igp, inclusi quelli vitivinicoli.

Per fare domanda è attivo fino al 28 novembre il portale dedicato www.portaleristorazione.it

Il meccanismo viene presentato come semplice ed efficace. Sarà sufficiente collegarsi al sito o andare in un ufficio postale e presentare le fatture degli acquisti effettuati da agosto in poi di prodotti agroalimentari italiani e vitivinicoli. Dopo un primo controllo, sarà versato in automatico un anticipo del 90% degli acquisti effettuati. Verificata la documentazione, saranno emessi i bonifici a saldo del contributo concesso.

"In questo difficile momento per il mondo della ristorazione, diamo un segnale concreto alle aziende, alle donne e agli uomini che ci lavorano quotidianamente e a tutta la filiera agroalimentare. Garantiamo liquidità immediata e rafforziamo la straordinaria alleanza tra mondo della ristorazione e della produzione -ha sottolineato la Ministra Bellanova-. E' una misura che ho fortemente voluto per sostenere la ristorazione, la filiera agroalimentare, rilanciare gli acquisti di prodotti agroalimentari di qualità e di origine italiana, compreso il vino, impedire lo spreco alimentare per puntare al recupero virtuoso delle eccedenze. L'agroalimentare è la nostra forza. La ristorazione è parte integrante della filiera agroalimentare. Lavoriamo per sostenerli. Investiamo sul cibo. Portiamo in tavola il futuro".

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1 Speciale Coronavirus COVID19 - 18 giu 2020

DL Rilancio - Art.25 contributo a fondo perduto - Informativa

Contatta i nostri uffici per scoprire se hai diritto al contributo a fondo perduto di 1000€ previsto dall'Articolo 25 del DL Rilancio (DL n.34 del 19 Maggio 2020).

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1 Speciale Coronavirus COVID19 - 15 giu 2020

Coronavirus: Cia, via alle domande per contributi a fondo perduto ad aziende agricole

 Via libera alle domande per chiedere il contributo a fondo perduto previsto dal Decreto Rilancio e destinato alle imprese danneggiate dal Covid-19. Ne possono beneficiare anche gli agricoltori, in qualunque forma societaria, compreso chi integra la produzione con attività agricole connesse, o chi svolge attività eccedentarie rispetto al reddito agrario, nonché i titolari di partita Iva agricola fino a 7mila euro e, tra questi, anche gli agricoltori in regime cosiddetto di esonero. 

Ne dà notizia Cia-Agricoltori Italiani, annunciando il lancio del mini portale https://ciaiutaleimprese.cia.it/ a cui le aziende del settore e tutti i soggetti interessati potranno chiedere assistenza e consulenza per verificare il diritto al contributo e per seguire l’iter istruttorio della pratica, fino alla trasmissione telematica all’Agenzia delle Entrate.

Per ottenere il bonus, infatti, si deve compilare elettronicamente la domanda, direttamente o attraverso un intermediario fiscale, a partire da oggi fino al 24 agosto.

Quanto ai requisiti per richiedere il fondo a sostegno delle perdite subite a causa di Coronavirus e lockdown, bisogna dimostrare una riduzione di almeno il 33% del fatturato conseguito nel mese di aprile 2020 rispetto al mese di aprile 2019, e non bisogna aver conseguito nel 2019 ricavi o compensi superiori a 5 milioni di euro.

Il contributo viene commisurato all’ammontare della perdita -ricorda Cia- applicando a tale somma una percentuale che varia dal 20% al 10%, per un importo riconosciuto che va da un minimo di 1.000 euro per le persone fisiche e 2.000 euro per le imprese.

“Cia è al fianco delle aziende agricole italiane, ancora di più in questa fase -spiega il presidente nazionale Dino Scanavino- e vuole aiutare tutti gli agricoltori a risollevarsi dalla crisi causata dall’emergenza Covid-19. Proprio per questo, siamo scesi in campo anche con questo portale per fornire tutta l’assistenza necessaria ad accedere in maniera tempestiva ed efficace alle misure messe in campo dal Governo per il sostegno alla liquidità delle imprese”.

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1 Speciale Coronavirus COVID19 - 10 giu 2020

Dl Rilancio: Cia, risorse a infermieri di famiglia da ripristino accise sigarette elettroniche

Servono risorse per puntare sull’assistenza territoriale dopo le ferite lasciate dall’emergenza sanitaria scaturita dal Covid-19. Per questo motivo, Cia-Agricoltori Italiani appoggia l’emendamento al Dl Rilancio presentato a seguito della proposta di Cittadinanzattiva, per finanziare il potenziamento delle cure domiciliari tramite la revisione del regime fiscale agevolato sui prodotti da tabacco riscaldato. 

Il decreto Rilancio ha, infatti, affidato alle Regioni la riorganizzazione della rete di cura domiciliare dei pazienti cronici, anche grazie all’istituzione della nuova figura dell’infermiere di famiglia. Così l’infermiere, protagonista in trincea conto Covid-19, potrà diventare la figura di riferimento per lo sviluppo dei servizi territoriali, al fine di salvaguardare lo stato di salute dei cittadini. Secondo Cia, occorre rafforzare queste misure di assistenza con un piano pluriennale che doti di maggiori risorse l’insieme dei trattamenti domiciliari che rendono migliore la qualità di vita, con un’attenzione particolare ai cittadini che vivono nelle aree interne del Paese.  

Per finanziare tale piano, Cia sostiene la proposta di Cittadinanzattiva per il ripristino delle accise sul tabacco riscaldato, a oggi molto più basse in virtù di una presunta minor dannosità che non ha riscontri scientifici. Le sigarette elettronica beneficiano, infatti, di uno sconto fiscale pari al 75% rispetto alle sigarette tradizionali da combustione, che crea attualmente uno squilibrio nel mercato dei tabacchi lavorati. Lo sconto di cui godono le grandi multinazionali tabacco potrebbe, invece, essere utilizzati per coprire i costi di questo ambizioso disegno per una vera e propria rivoluzione dell’assistenza socio-sanitaria territoriale.

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1 Speciale Coronavirus COVID19 - 10 giu 2020

Coronavirus: Cia, bene “Patto per l’Export” per rilanciare agroalimentare

 Per rilanciare il Made in Italy sui mercati esteri, dopo il freno imposto dall’emergenza Coronavirus, c’è bisogno di azioni unitarie tempestive e strategie commerciali innovative, che puntino sempre di più sui canali digitali. Così Cia-Agricoltori Italiani, tra le organizzazioni firmatarie del “Patto per l’Export” da 1,4 miliardi di euro, siglato oggi alla Farnesina con i ministri, gli enti e le associazioni coinvolte.

“Abbiamo aderito con convinzione al piano lanciato dal ministro Di Maio -afferma il vicepresidente nazionale Cia, Mauro Di Zio, alla cerimonia di firma del Patto-. Mai come ora, è necessario tutelare e promuovere il valore del nostro export a livello internazionale, partendo proprio dall’agroalimentare, che nell’ultimo anno ha registrato l’ennesimo record sfiorando quota 45 miliardi di euro, a dimostrazione della qualità e della strategicità del cibo Made in Italy all’estero”.

            Quanto ai contenuti del Patto, per Cia è indispensabile operare in modo unitario, in primis per superare la frammentazione del sistema di promozione internazionale italiano, con il coordinamento delle attività tra livello centrale e livello territoriale (Regioni, Camere di Commercio, enti di promozione), affinché vi sia un’azione coordinata, univoca e integrata a livello internazionale.

            Bene, poi, la spinta verso l’utilizzo sempre maggiore delle tecnologie digitali come nuova modalità di incontro tra buyer e imprese, ma questo richiede il superamento del digital divide con le aree interne del Paese, affinché vi sia la disponibilità di una reale dotazione infrastrutturale anche nelle aree rurali, elemento cruciale della competitività delle aziende agricole a livello globale. 

In tal senso, Cia ha avviato da tempo un Piano di internazionalizzazione delle aziende associate per facilitarne l’accesso sui mercati stranieri, attraverso un programma consistente di attività di formazione, WebB2B e servizi. Parallelamente, Cia ribadisce il suo impegno nella costruzione di un percorso di accompagnamento delle imprese verso la tutela della proprietà intellettuale dei prodotti italiani a livello internazionale, in partnership con il Centro Studi Anticontraffazione, sempre più necessaria sia nelle partecipazioni a manifestazioni fieristiche che nella commercializzazione su piattaforme e-commerce e negli eventi promozionali digitali.    

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News Cia Abruzzo

1 Speciale Coronavirus COVID19 - 06 mar 2020

Cia e Japan Italy Economy Federation lanciano gli incontri virtuali con buyer

Incontrare i buyer esteri anche in tempi di Coronavirus è possibile. A pensarci, sono Cia-Agricoltori Italiani e la Japan Italy Economic Federation che per mettere in contatto produttori dell’agroalimentare Made in Italy e operatori di mercato internazionali, hanno lanciato il nuovo format per il BtoB in versione virtuale, inaugurato con la videoconferenza Roma-Fukuoka.

Voli e fiere annullati e rinviati per rispondere all’emergenza epidemica hanno, infatti, rafforzato in Cia e JIEF la convinzione, già da tempo condivisa, che fosse necessario andare oltre le consuete modalità d’incontro e offrire a produttori italiani e acquirenti esteri anche la possibilità d’incontro commerciale in versione virtuale.

Iniziativa pilota l’incontro dedicato al mondo del vino che ha fatto incontrare, coordinati dalla sede nazionale di Cia, i produttori di sei regioni (Piemonte, Toscana, Marche e Sicilia) con importatori e distributori giapponesi. 

A rendere l’operazione realmente innovativa, l’utilizzo in videoconferenza, dei sistemi informatici a disposizione delle aziende appartenenti al network della Japan Italy Economic Federation, tra questi un’App sviluppata da partner JIEF per la gestione delle informazioni a distanza e la condivisione rapida, snella e affidabile di materiale informativo. 

Gli incontri prevedono una prima fase di selezione delle aziende italiane da parte dei buyer individuati da JIEF, un secondo momento informativo per l’invio dei dati tramite App. Segue la spedizione dei campioni richiesti dagli importatori per una valutazione preventiva di prodotto e listino prezzi in vista dell’incontro, 15 giorni dopo, in videoconferenza guidata e assistita dall’ufficio internazionale di Cia. L'incontro dura 15-20 minuti per l’approfondimento e la chiusura di accordi. Oogni produttore ha modo di collegarsi direttamente dalla sua azienda, usufruendo di una reale opportunità di business che però non richieda rilevanti investimenti di tempo e denaro, di solito necessari nelle missioni all’estero.

“Il format del web BtoB -spiegano da Cia e JIEF- si rivela uno strumento nuovo e funzionale alla promozione commerciale dell’agroalimentare Made in Italy, utile anche in frangenti particolari come quello attuale segnato dal Coronavirus. JIEF e CIA puntano a un ruolo di primo piano nel rafforzamento delle relazioni economiche tra i due paesi, coniugando la promozione delle eccellenze alla migliore tecnologia disponibile”.

Gli appuntamenti avranno cadenza bimestrale, il prossimo il 26 marzo, e coinvolgeranno produttori agricoli italiani di ogni settore, principali importatori e distributori giapponesi. L’iniziativa segue il programma 2019-2020 definito dalle due organizzazioni con un protocollo ufficiale finalizzato a interventi e iniziative per la promozione del Made in Italy agroalimentare e del turismo rurale attraverso i suoi agriturismi.


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1 Speciale Coronavirus COVID19 - 06 mar 2020

Coronavirus: Cia, sgravi a chi acquista cibo Made in Italy e green ticket per le imprese

 Sgravi fiscali a chi acquista cibo Made in Italy, estensione misure previste nella zona rossa a tutto il Nord Italia, sostegno ad agriturismi ed export, incentivi ai giovani agricoltori, semplificazione nell’accesso al credito, green ticket per imprese, richiesta di deroga agli aiuti di Stato. Queste alcune delle proposte presentate da Cia-Agricoltori Italiani al tavolo del Governo con le parti sociali, convocato dal premier Giuseppe Conte.

Nel dettaglio, per quanto riguarda gli sgravi fiscali, Cia chiede una detrazione fiscale per le famiglie, del 19% sulle spese per acquisto di prodotti agricoli e alimentari Dop e Igp e derivanti da agricoltura biologica.

Per fare fronte all’emergenza che coinvolge 3 regioni (Lombardia, Veneto e Emilia-Romagna), che da sole valgono il 40% dall’agroalimentare tricolore per un totale di 24 miliardi di euro, Cia ritiene indispensabile estendere le misure previste per le zona rossa e le zone gialle, a tutto il Nord Italia, con lo stop delle tasse e dei contributi previdenziali. 

Oltre alla gestione immediata della crisi, Cia propone due linee d’intervento che riguardano: il settore agrituristico, già in allarme per le prenotazioni azzerate; l’export. Come misure tampone, infatti, Cia chiede per gli agriturismi italiani, sospensioni dei contributi previdenziali e dei pagamenti delle rate dei mutui per un periodo non inferiore a 12 mesi. Allo stesso tempo, occorrono incentivi che rilancino il settore, con adozione di coupon a parziale rimborso spese, detrazioni fiscali e sospensione della tassa di soggiorno. 

 A sostegno dell’export, Cia rilancia, invece, la necessità di una campagna promozionale all’estero che punti sugli elementi di salubrità del cibo italiano, oltre a incentivi a tutela del sistema fieristico internazionale. 

Quanto al sistema produttivo, per Cia è opportuno un intervento di natura finanziaria che dia ossigeno alle aziende agricole per almeno 24 mesi, parallelamente a una semplificazione dell’accesso al credito grazie al fondo Ismea. Nel piano di azione previsto dal Governo si auspicano anche interventi strutturali che fungano da volano per il comparto, come il prolungamento del credito d’imposta e la stabilizzazione delle esenzioni fiscali per i primi insediamenti in agricoltura, a supporto dei giovani imprenditori. 

Cia-Agricoltori Italiani propone, inoltre, l’ipotesi del green ticket per le imprese, uno strumento che semplifichi i rapporti di lavoro in agricoltura, introducendo una maggiore flessibilità. Infine, serve la rapida approvazione del “collegato agricolo” alla legge di Bilancio.

“Occorre pensare a un progetto di rilancio e sviluppo dell’intero sistema economico -ha sottolineato il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino-. Chiediamo misure concrete e immediate per fronteggiare il momento difficile. Servono anche impegni di prospettiva per tornare a crescere”.

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1 Speciale Coronavirus COVID19 - 06 mar 2020

Giovani: Cia con ANCI per promuovere la Banca delle Terre

 Cia-Agricoltori Italiani e i suoi giovani imprenditori, riuniti nell’Associazione Agia, tra i partner del progetto ANCI “SIBaTer - Supporto Istituzionale alla Banca delle Terre” (legge 123/2017) per la valorizzazione dei beni non utilizzati in 8 Regioni del Mezzogiorno, in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. 

Siglato, infatti, anche da Cia e da Agia, il protocollo di collaborazione promosso dall’Associazione Nazionale Comuni Italiani, per supportare l’attuazione della misura “Banca delle terre abbandonate o incolte” che incentiva l’imprenditoria giovanile, in via diretta, con attività volte al miglioramento della capacità amministrativa dei Comuni e indiretta, attraverso azioni a sostegno della creazione, nei Comuni interessati, di un ambiente favorevole alla generazione da parte dei giovani, di proposte imprenditoriali che valorizzino le terre del patrimonio pubblico.

L’accordo, valido fino allo scadere, a giugno 2022, del progetto SIBaTer, vuole rispondere all’esigenza di far incontrare domanda e offerta di terre, creando reali opportunità di sviluppo, nonché all’obiettivo di favorire la nascita di “ecosistemi di conoscenza” per la condivisione di esperienze e best practice. 

Previsto, quindi, da parte dei partner, l’impegno a formulare proposte per migliorare la legislazione nazionale e regionale in materia di banca delle terre, ma anche a definire criteri che agevolino le procedure di concessione della terra, per massimizzarne l’efficacia e assicurare fattibilità e sostenibilità agli interventi di valorizzazione. Inoltre, si assicura il coinvolgimento nelle iniziative informative e di comunicazione SIBaTer per far conoscere le opportunità della misura a istituzioni e potenziali beneficiari. 

Il protocollo, firmato con ANCI, rappresenta per Cia-Agricoltori Italiani e la sua associazione dei giovani, un passaggio importante e significativo nella crescita del settore, chiamato a una reale e concreta apertura al ricambio generazionaleL’adesione al progetto, conferma, inoltre, l’attenzione dell’organizzazione al territorio e alle sue aree interne, alla loro rinascita anche grazie al nuovo impulso di cui sono capaci gli under 40.

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1 Speciale Coronavirus COVID19 - 28 feb 2020

Coronavirus, il Presidente di Cia - Agricoltori Italiani scrive al Governatore Marsilio

"La Cia - Agricoltori Italiani attraverso tutte le sue strutture continuerà ad essere impegnata per assicurare l'approvvigionamento e le forniture dei prodotti agricoli". Esprime vicinanza il Presidente della Cia - Agricoltiri Italiani Dino Scanavino al Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio in questa fase particolarmente difficile e impegnativa determinata a seguito dell’emergenza epidemiologica dovuta al COVID 19. 

"Al tempo stesso, i nostri uffici dislocati sul territorio saranno costantemente al servizio dei cittadini e delle Istituzioni per garantire il supporto necessario", continua Scanavino, "Giorno dopo giorno, il propagarsi dell’epidemia virale rischia di causare difficoltà sempre crescenti al sistema economico nazionale. Una situazione non facile per gli operatori economici tanto all’interno delle zone focolaio, dove i contagi hanno assunto una dimensione importante, quanto nelle altre realtà territoriali del nostro Paese. Il settore agricolo, per via delle sue caratteristiche legate principalmente alla deperibilità delle produzioni e quello agrituristico, che nelle prossime settimane entrerà nel vivo della sua stagione, sono particolarmente esposti. Un’azione", conclude, "rispetto alla quale non possiamo esimerci, viste le responsabilità di cui siamo investiti e che, spero, possa essere di sostegno all’impegno e agli sforzi che stanno egregiamente caratterizzando l’operato quotidiano della Regione da lei governata".



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1 Speciale Coronavirus COVID19 - 27 feb 2020

Coronavirus: Turismo Verde-Cia, piano d’azione a tutela dei 23mila agriturismi italiani

Rinvio dei contributi previdenziali e delle imposte dirette e indirette come la Tari; sospensione delle rate dei mutuiriprogrammazione delle uscite didattiche con costi a carico non delle scuole, ma dello Stato; piano di promozione straordinario per l’agriturismo in Italia. Queste alcune delle proposte che Turismo Verde, l’associazione per la promozione agrituristica di Cia-Agricoltori Italiani, ha portato oggi al tavolo convocato dalla ministra Teresa Bellanova per discutere delle misure da attivare contro gli effetti disastrosi dell’emergenza Coronavirus sui 23.615 agriturismi italiani.

            La situazione che sta vivendo il Paese non deve essere sottovalutata, ma neanche ingigantita -ha spiegato Turismo Verde-Cia al tavolo-. Eppure, l’impatto del Coronavirus sul turismo è stato immediato e fortissimo. Nelle regioni coinvolte direttamente dall’emergenza, come Lombardia e Veneto, ci sono state disdette di massa nelle strutture, soprattutto da parte dei turisti stranieri. Prenotazioni quasi azzerate anche per aprile, con le festività di Pasqua che rappresentano uno dei periodi più importanti per la stagione turistica. Ma il danno economico coinvolge gli agriturismi di tutta Italia, con una riduzione fino al 40% delle richieste di soggiorno già arrivate.     

            Intanto, dove possibile, gli agriturismi associati a Turismo Verde-Cia stanno cercando di andare incontro alle esigenze degli ospiti che chiedono la disdetta delle prenotazioni, proponendo ad esempio un voucher per un periodo alternativo sempre nella stessa struttura in campagna.

            E’ chiaro, però, che serve un intervento urgente in soccorso delle imprese con misure dedicate -ha ribadito Turismo Verde-Cia. Così come è necessario che la Ue attivi gli strumenti di crisi necessari, con lo stanziamento di risorse adeguate, se l’emergenza Coronavirus dovesse allargarsi e protrarsi per lungo tempo. Nel frattempo, la ministra Bellanova ha preso atto delle proposte delle associazioni, assicurando il suo impegno nei confronti del settore. Con l’obiettivo comune di evitare che i danni economici e di immagine al turismo italiano diventino irreparabili. 

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2 Speciale Coronavirus COVID19 - 27 feb 2020

Siccità, Cia Chieti - Pescara chiede ai Consorzi di Bonifica di anticipare la stagione irrigua

Cia Agricoltori Italiani Chieti - Pescara chiede ai nuovi commissari dei Consorzi di Bonifica di anticipare la stagione irrigua. “L’anomala siccità che in queste settimane sta colpendo il nostro territorio e che incide in modo particolare su alcuni settori produttivi, come quello orticolo e cerealicolo, ci spinge a dover fronteggiare nel più breve tempo possibile questo scenario critico”, spiega il Presidente Nicola Sichetti. L’assenza perdurante di precipitazioni unita alle temperature alte rispetto alle medie stagionali rischiano di compromettere le primissime coltivazioni. “Fondamentale sarà anche dare continuità all’ottimo lavoro svolto in questi anni”, continua Sichetti, “soprattutto alla luce dei vari investimenti in programma in alcuni territori riguardanti l’ammodernamento e l’adeguamento degli impianti, rafforzando ulteriormente il dialogo e lo spirito di collaborazione”.  Nei prossimi giorni è previsto un incontro con il commissario del Consorzio di Bonifica Sud Vasto, Michele Modesti e il commissario del Consorzio di Bonifica Centro, Paolo Costanzi, per confrontarsi sulle attività future. 


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