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1 In Evidenza - 22 apr 2025

Fauna selvatica, emergenza fuori controllo: CIA Abruzzo chiede interventi urgenti e annuncia la mobilitazione regionale

In Abruzzo, la pressione della fauna selvatica ha superato ogni soglia di tollerabilità. Campi devastati, greggi attaccate, raccolti compromessi e un ecosistema sempre più sbilanciato: è questa la drammatica realtà che CIA Abruzzo, insieme a Confagricoltura Abruzzo, Copagri Abruzzo e Liberi Agricoltori Abruzzo, denuncia con forza e in modo compatto, chiedendo interventi urgenti, strutturati e coerenti.

La proliferazione incontrollata di cinghiali, cervi, lupi e specie invasive sta mettendo in ginocchio l’intero comparto agricolo. Il piano per il contenimento dei cinghiali resta in larga parte inapplicato, il prelievo dei cervi è stato sospeso da una sentenza del TAR, la peste suina africana continua ad avanzare, e i risarcimenti per i danni, quando arrivano, sono spesso tardivi e insufficienti.

"Non è solo il reddito degli agricoltori a essere sotto attacco, ma la tenuta stessa del nostro territorio. Dove manca la gestione, l’ambiente si degrada. Dove viene meno l’agricoltura, si perde presidio, biodiversità e sicurezza alimentare," dichiara Nicola Sichetti, presidente di CIA Abruzzo. "Siamo stanchi di subire. Siamo pronti a far sentire la nostra voce e a chiedere conto a chi ha responsabilità politiche e istituzionali. Non ci fermeremo finché non saranno adottate misure concrete ed efficaci."

Per questo le organizzazioni promotrici annunciano una campagna di mobilitazione e una raccolta firme che, nei prossimi giorni, attraverserà l’intero territorio regionale. Incontri pubblici, presìdi e momenti di confronto con cittadini e amministratori avranno l’obiettivo di dimostrare che l’agricoltura non è la causa del problema, ma la prima vittima di un sistema che ha smesso di funzionare.



La mobilitazione avrà un momento centrale nella manifestazione regionale di lunedì 13 maggio 2025, a L’Aquila, alle ore 10:00 davanti alla sede del Consiglio Regionale. Un’iniziativa aperta ad agricoltori, cittadini e famiglie, per chiedere con determinazione ascolto e responsabilità da parte delle istituzioni. Al termine degli interventi pubblici, una delegazione dei dirigenti delle organizzazioni agricole sarà ricevuta dalle autorità regionali per presentare un documento con proposte operative concrete.

Il giorno seguente, martedì 14 maggio, in occasione dell’udienza di merito presso il TAR dell’Aquila sulla delibera regionale per l’abbattimento di 469 cervi, una delegazione ristretta sarà presente all’esterno del tribunale. 

CIA Abruzzo e le altre organizzazioni confermano che questa è solo la prima tappa di un percorso di mobilitazione destinato a proseguire finché non saranno adottate misure serie, efficaci e coordinate, in grado di ristabilire il necessario equilibrio tra agricoltura, fauna selvatica e tutela del territorio.

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1 In Evidenza - 22 apr 2025

Cordoglio in Cia per la morte del Papa: se ne va un grande alleato della terra e di chi la cura


“Esprimiamo il nostro più profondo cordoglio per la morte di Papa Francesco, in questi anni difficili uno strenuo difensore della giustizia sociale e dei diritti umani, ma anche un grande amico della terra e di chi la cura”. Così il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, insieme a tutta la Confederazione, si unisce al dolore della Chiesa e di tutto il mondo per la scomparsa del Pontefice.


“Le sue parole, a partire dall’enciclica Laudato sì, hanno sottolineato con forza il diritto di tutti a un cibo sano e sostenibile, bene inalienabile e universale -ricorda Fini- richiamando più volte la centralità e la dignità del lavoro agricolo, oltre alla necessità di sostenere l’agricoltura familiare contro povertà e ineguaglianze”.


“Non possiamo dimenticare neppure i suoi costanti richiami alla pace e alla solidarietà tra gli uomini e i popoli -continua il presidente di Cia-. Tante volte abbiamo condiviso i suoi appelli per dire no alle guerre, alla violenza e alle discriminazioni”.

“Ora l’esempio di Papa Bergoglio, uomo di speranza e di vita -conclude Fini- continui a essere da guida per la costruzione di un mondo più giusto e pacifico”. 

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1 In Evidenza - 16 apr 2025

Emergenza Dazi USA: Cia Abruzzo chiede azioni urgenti per difendere il settore agroalimentare

Cia Abruzzo esprime forte preoccupazione per le conseguenze che la politica commerciale protezionistica degli Stati Uniti rischia di avere sul comparto agroalimentare regionale. 

La recente decisione americana di prorogare di soli 90 giorni l’introduzione di dazi del 20% sulle importazioni dall’Unione Europea, mantenendo comunque un’aliquota del 10%, rappresenta una minaccia concreta per le imprese agricole italiane e anche abruzzesi.

Nel 2024, il valore dell’export agroalimentare abruzzese verso gli Stati Uniti ha visto in particolare le province di Chieti e Pescara tra le più esposte, rispettivamente con il 20% e il 24% delle proprie esportazioni agroalimentari destinate oltre oceano. Vino, olio extravergine di oliva e ortofrutta trasformata sono i prodotti maggiormente a rischio.

Si tratta di una situazione allarmante”, dichiara il presidente regionale Nicola Sichetti, “che potrebbe compromettere la competitività delle nostre eccellenze e mettere in crisi intere filiere produttive e occupazionali che rappresentano non solo un patrimonio economico, ma anche culturale e ambientale del nostro territorio”.

CIA Abruzzo fa proprio l’appello lanciato dalla direzione nazionale, chiedendo che il negoziato tra Unione Europea e Stati Uniti venga rilanciato con forza e che l’Italia giochi un ruolo centrale per evitare trattative separate tra Washington e singoli Paesi. Allo stesso tempo è indispensabile prevedere strumenti di sostegno per le aziende più colpite e risorse straordinarie per compensare le eventuali perdite e sostenere l’apertura di nuovi mercati.

Chiediamo alle istituzioni regionali e ai parlamentari abruzzesi di farsi carico di questa emergenza e di sostenere con forza la voce degli agricoltori e delle imprese agroalimentari abruzzesi a Bruxelles e a Roma”, conclude il Presidente Sichetti.

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1 In Evidenza - 14 apr 2025

Bando INAIL 2025 per l’Agricoltura: contributi a fondo perduto fino a 130.000 euro

L’INAIL ha pubblicato la versione definitiva del Bando ISI 2024-2025, con 600 milioni di euro complessivi a disposizione delle imprese italiane. Di questi, 90 milioni sono dedicati al settore agricolo, con una quota riservata di 20 milioni per i giovani agricoltori.

Obiettivo: migliorare la salute e la sicurezza sul lavoro, promuovendo al contempo sostenibilità e innovazione.

Per quanto concerne l'Abruzzo le risorse destinate a questa fattispecie ammontano in totale a 2.444.466 euro, ripartiti in due sotto assi, il primo – asse 5.1 – destinato a tutte le imprese operanti nel settore della produzione primaria, per un importo di 1.810.313 euro, ed il secondo – asse 5.2 – con una dotazione di 634.153 euro, riservato ai giovani agricoltori che al momento della chiusura della procedura informatica per la compilazione delle domande, non abbiano compiuto il quarantesimo anno di età.


Chi può partecipare

  • Imprese agricole iscritte alla Camera di Commercio
  • Cooperative agricole di lavoro
  • Giovani agricoltori (under 40), in possesso dei requisiti professionali e formativi richiesti

Esclusioni: aziende che hanno già beneficiato dei Bandi ISI 2021, 2022 o 2023; soggetti con precedenti penali in materia di sicurezza sul lavoro.

I beneficiari potranno inoltre accedere al bando sia in forma singola che associata, e potranno presentare una sola domanda di finanziamento in un’unica Regione, per una sola tipologia di progetto e per una sola unità produttiva.


Cosa finanzia il bando

Spese ammissibili:

  • Acquisto o noleggio con patto di acquisto di trattori e macchinari agricoli o forestali
  • Redazione della perizia asseverata (max €1.850)

Attenzione: gli investimenti devono rispettare criteri tecnici precisi e portare un reale miglioramento della sicurezza. Ogni mezzo proposto deve raggiungere un punteggio minimo di 130 punti.

I beni previsti nel progetto dovranno essere nuovi (non sono ammessi mezzi usati), potranno essere al massimo due e rispettare la seguente composizione:

  • 1 trattore agricolo o forestale e 1 macchina agricola o forestale dotata o meno di motore proprio;
  • 1 macchina agricola o forestale dotata di motore proprio e 1 macchina agricola o forestale non dotata di motore proprio;
  • 2 macchine agricole o forestali non dotate di motore proprio.
     

Contributi concessi

  • 80% a fondo perduto per giovani agricoltori (under 40)
  • 65% a fondo perduto per altre imprese agricole

Importo finanziabile: da €5.000 fino a €130.000
Anticipo possibile: fino al 70% senza soglia minima


Scadenze e modalità di accesso

Apertura portale INAIL: 14 aprile 2025

Chiusura compilazione domanda30 maggio 2025 (ore 18:00)


Per ulteriori informazioni vi invitiamo a seguirci sui nostri canali o a contattarci.

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1 In Evidenza - 09 apr 2025

"Agricoltura Sicura": terzo incontro a Penne per difendere il lavoro regolare e la sicurezza nei campi

In un momento in cui il settore agricolo è sempre più al centro delle sfide legate alla sostenibilità e alla tutela dei diritti dei lavoratori, si è svolto presso la Sala Polivalente di Penne il terzo incontro di “Agricoltura Sicura”, promosso dalla CIA – Agricoltori Italiani Abruzzo e dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro di Chieti-Pescara.

L’appuntamento rientra in una più ampia campagna di prevenzione e sensibilizzazione, rivolta in particolare agli imprenditori agricoli e ai lavoratori del comparto. L’obiettivo è fare chiarezza su obblighi normativi, adempimenti in materia di salute e sicurezza e contrasto al lavoro sommerso.

Ad aprire i lavori, i saluti istituzionali del Sindaco di Penne Gilberto Petrucci, che ha sottolineato come la legalità e la sicurezza sul lavoro siano valori fondanti per un territorio che fa dell’agricoltura una risorsa identitaria e produttiva. Accanto a lui, la Vice Presidente della CIA Chieti-Pescara, Beatrice Tortora, ha ribadito l’impegno dell’associazione nel supportare le aziende agricole affinché operino nel pieno rispetto delle normative.

La prima parte dell’incontro ha visto protagoniste Monica Sorgi e Maria Beatrice Ambrosini, entrambe ispettrici del lavoro presso l’ITL di Pescara. Il loro intervento ha offerto una panoramica chiara e concreta sugli aspetti normativi generali che regolano il lavoro agricolo, mettendo in luce le criticità più frequenti riscontrate durante le ispezioni.


Tra i temi affrontati: le tipologie contrattuali previste per il settore, le modalità corrette di assunzione, le comunicazioni obbligatorie, ma anche le gravi conseguenze legate al ricorso al lavoro sommerso. “Il lavoro nero non solo danneggia il lavoratore, ma penalizza l’intero comparto agricolo, alimentando concorrenza sleale e illegalità”.

La seconda parte dell’incontro si è concentrata sugli adempimenti in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro agricoli. A parlarne, Annalisa Gentile e Matteo Natale, ispettori tecnici dell’ITL di Pescara, che hanno illustrato in modo puntuale le responsabilità del datore di lavoro, a partire dalla redazione del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), fino all’obbligo di formare e informare correttamente il personale.

Particolare attenzione è stata data ai rischi specifici dell’ambiente agricolo, spesso sottovalutati: l’utilizzo improprio dei trattori, l’assenza di dispositivi di protezione individuale, l’esposizione a prodotti fitosanitari e le lavorazioni in condizioni meteorologiche avverse. “La sicurezza non può essere vissuta come un obbligo burocratico, ma come un investimento culturale, che tutela la vita delle persone e il futuro dell’azienda”.

A moderare l’incontro è stato Alfonso Ottaviano, direttore CIA Chieti-Pescara, che ha guidato anche il dibattito finale con il pubblico. Molti gli interventi da parte degli agricoltori presenti, che hanno posto domande pratiche, condiviso esperienze e chiesto chiarimenti su aspetti tecnici e procedurali.

L’iniziativa si è chiusa con un messaggio chiaro: lavorare in regola conviene. Conviene ai lavoratori, che operano con dignità e sicurezza. Conviene alle aziende, che si tutelano da rischi e sanzioni. Conviene al territorio, che cresce su basi solide e trasparenti.

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1 In Evidenza - 04 apr 2025

Dazi: Cia, conto salato per province. 1 su 5 esposta per oltre 100 mln in export food verso Usa


I dazi imposti dagli Usa metterebbero a rischio il settore agroalimentare di una provincia italiana su cinque. Nella lista delle province ad alto rischio, a seguito delle barriere protezionistiche annunciate da Trump, secondo l’Ufficio studi di Cia-Agricoltori Italiani ce ne sono 21 - su un totale di 107 - le cui esportazioni di food verso gli Stati Uniti generano un valore superiore ai 100 milioni di euro.

La più esposta, in questa classifica che guarda ai valori assoluti dell’export, è la provincia di Salerno con 518 milioni, suddivisi soprattutto in ortofrutta lavorata e conserve di pomodoro, oltre a zucchero, cacao e condimenti vari. Segue Milano, con 422 milioni di spedizioni verso gli Stati Uniti, che vedono in primo piano le bevande alcoliche da aperitivo. Cuneo è, invece, regina dell’export di vini con quasi 400 milioni di euro venduti negli Usa dalle cantine dell’Albese, delle Langhe e del Roero (Barolo e Barbaresco, in primis). Poco fuori dal triste podio il trevigiano con il prosecco delle colline di Valdobbiadene (355 milioni) e la Food Valley di Parma, 306 milioni, nella quale i dazi colpiranno soprattutto i Consorzi di Parmigiano e Prosciutto e le conserve di pomodoro.

C’è, poi, il confronto sui valori percentuali, con un quadro ugualmente allarmante, che mette in risalto le province più vulnerabili, perché tanto dipendenti dall’export verso gli Stati Uniti. Se Grosseto, infatti, esporta negli Usa 236 milioni di olio d’oliva, preoccupa ancor di più che queste spedizioni rappresentino il 71% di tutte le vendite agroalimentari della provincia verso l’estero.
Senza contare che “anche con un valore inferiore ai 100 milioni di export, sono tante le province piccole e rurali per le quali l’impatto sull’economia locale sarebbe maggiore rispetto ai territori più ricchi, che riescono a diversificare i loro sbocchi commerciali”, ricorda il presidente nazionale Cia, Cristiano Fini.

Cia valuta particolarmente fragili le situazioni di Nuoro e Sassari, che destinano al mercato statunitense il 65% di tutta la loro produzione agroalimentare, soprattutto quel Pecorino romano prodotto per il 90% in Sardegna utilizzato oltreoceano dall’industria alimentare per aromatizzare patatine in busta e altri snack. “Se il prezzo del Pecorino romano non sarà più competitivo, verrà probabilmente sostituito da altri formaggi di pecora americani -evidenzia Fini- determinando un crollo per l’economia delle province dell’isola che si regge su quella filiera. A preoccupare sarà il prezzo del latte, che potrà subire contraccolpi immediati”.

Tra le province più esposte, fuori dal territorio sardo, ci sono anche Catanzaro, dove il mercato Usa assorbe il 42% della produzione agroalimentare provinciale (ortofrutta lavorata, marmellate e conserve di pomodoro), Siena (vino e olio d’oliva) con il 34% e Roma (vino, olio d’oliva e di semi) con il 33%.

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News Cia Abruzzo

1 In Evidenza - 22 nov 2024

Mattarella, Cia: bene appello su aree interne asse portante nostra assemblea


Nuove risorse e una strategia politica mirata al rilancio delle aree interne e montane, ricordate ieri anche dal discorso del presidente, Sergio Mattarella. Così il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, lancia il tema portante dell’assemblea nazionale dell’associazione, intitolata “Agricoltura al bivio: più valore a chi produce” che aprirà le porte il 29 novembre, giornata della sua sessione pubblica. E’ ora, secondo Fini, di passare dalle parole ai fatti, con la predisposizione di una strategia unica a livello nazionale che arresti lo spopolamento in queste zone, che soffrono -come ha sottolineato Mattarella- per la rarefazione dei servizi, lo smantellamento delle vecchie infrastrutture e una generale marginalizzazione che mette a rischio il 60% del territorio italiano, incidendo negativamente sui diritti di cittadinanza di circa 13 milioni di nostri concittadini, molti dei quali sono imprenditori agricoli.

Le aree interne, secondo Fini, hanno una valenza sia ambientale che sociale, ma devono essere in grado di incrementare le proprie condizioni economiche per poter sopravvivere e resistere all’impatto dei cambiamenti climatici, contrastando il dissesto idrogeologico. Sono prioritari gli interventi a tutela delle infrastrutture e dei servizi di prossimità, una gestione adeguata della risorsa acqua, l’equo accesso a istruzione e sanità e il superamento del digital divide. Per Fini, bisogna, inoltre, incentivare l'abitabilità di ciascuna zona periferica e di montagna, ma servono misure di fiscalità agevolata e norme che favoriscano l'accesso al credito e alla liquidità, in grado di innescare davvero il ricambio generazionale. “Investire sulle zone rurali è un'urgenza sociale -conclude Fini- oltre che economica, perché la produttività agricola è anche custode della cultura e delle nostre tradizioni, oltre che garante della sicurezza alimentare”.

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1 In Evidenza - 21 nov 2024

Agricoltura e risorse idriche: come affrontare il cambiamento climatico, tra innovazione e politiche sostenibili

La gestione sostenibile delle risorse idriche, una sfida ormai imprescindibile per l'agricoltura, è stata al centro dell'incontro che si è tenuto ieri presso il Museo Michetti di Francavilla al Mare, organizzato da CIA Abruzzo in collaborazione con CREA. L'evento ha visto la partecipazione di esperti scientifici, rappresentanti istituzionali e giovani agricoltori, tutti impegnati in un confronto sul ruolo dell'innovazione e delle politiche pubbliche per mitigare l'impatto del cambiamento climatico su uno dei settori più vulnerabili.

Ad aprire i lavori, il presidente CIA Abruzzo, Nicola Sichetti, che ha sottolineato come l’'aumento della temperatura, la distribuzione delle precipitazioni e l'intensificazione di eventi estremi stanno alterando il ciclo naturale dell'acqua, rendendola una risorsa sempre più scarsa. “I cambiamenti climatici stanno colpendo duramente il nostro territorio, con danni economici che in Abruzzo superano già i 90 milioni di euro. La sicurezza alimentare globale è in pericolo, e l'acqua è al centro di questa crisi,” ha dichiarato il Presidente regionale. 

I consorzi di bonifica devono essere valorizzati e sostenuti, ha aggiunto, perché rappresentano uno strumento cruciale per ottimizzare le risorse idriche, anche attraverso il riutilizzo delle acque di depurazione. 

La prima sessione, moderata da Cristina Giannetti, ha dato spazio agli esperti, che hanno analizzato il problema da una prospettiva scientifica. Andrea Rinaldo, Consigliere scientifico CREA, vincitore del Stockholm Water Prize 2023, ha affrontato il tema delle bombe d'acqua e degli eventi climatici estremi, come quelli recenti in Romagna e a Valencia. “Non possiamo fermare il cambiamento climatico, ma possiamo adattarci. Dobbiamo investire in sistemi resilienti e pratiche che ci permettono di convivere con queste nuove realtà,” ha affermato.

Roberto Verardi, docente dell'Università D'Annunzio, ha evidenziato l'enorme importanza del settore agricolo, spiegando come i cambiamenti climatici incidano non solo sulla produzione, ma anche sulla stabilità socio-economica delle aree rurali. Questo, ha aggiunto, rende urgente promuovere un “ecosistema favorevole” che includa non solo politiche di sostegno economico, ma anche un cambio di mentalità culturale, sia a livello locale che globale.

I rappresentanti del CREA, Veronica Manganiello e Domenico Ventrella, hanno invece presentato dati preoccupanti sull'insufficiente attenzione al fabbisogno irriguo nazionale. Secondo Manganiello, la mancanza di un piano nazionale strutturato espone molte aziende agricole, specialmente le più piccole, al rischio di non poter più sostenere la loro attività.

Nella tavola rotonda, rappresentanti istituzionali e agricoltori si confrontano sull'urgenza di intervenire con politiche pubbliche efficaci. Andrea Rocchi, presidente CREA, ha sottolineato l'importanza dei consorzi di bonifica come infrastrutture strategiche per la gestione delle risorse idriche. “La loro centralità è indiscutibile, ma serve una visione a lungo termine per garantire il loro ruolo in un contesto sempre più complesso”, ha dichiarato.

Stefano Calderoni, vicepresidente ANBI, ha fatto un'analisi critica: “In Italia, scopriamo l'importanza dell'acqua nel 2022, ma nel resto del mondo se ne parla da almeno trent'anni. Questo ritardo culturale e operativo è il principale ostacolo che dobbiamo superare.”

L'assessore all'Agricoltura della Regione Abruzzo, Emanuele Imprudente, ha poi posto l'accento sulla necessità di cercare opere pubbliche di lungo respiro, capacità di rispondere alle sfide del cambiamento climatico. “I consorzi di bonifica sono una risorsa strategica, ma il Paese deve fare la sua parte, sia con finanziamenti che con una legislazione adeguata”, ha dichiarato.

Cristiano Fini, presidente di CIA Agricoltori Italiani, ha concluso l'evento con un messaggio di speranza e impegno. “Anche noi agricoltori possiamo fare la nostra parte, adottando pratiche che migliorino la fertilità dei suoli e valorizzino le risorse idriche. L'acqua non è solo un bene economico, ma un valore ambientale e sociale fondamentale,” ha affermato.


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1 In Evidenza - 15 nov 2024

Legge di Bilancio: le proposte Cia presentate a Palazzo Chigi


Misure volte a favorire il ricambio generazionale e interventi che aiutino la liquidità degli imprenditori agricoli, oltre ad azioni che contrastino con forza sia le emergenze fitosanitarie che l’impatto preoccupante del climate change, garantendo allo stesso tempo la messa in sicurezza del nostro territorio. Questi i principali temi affrontati dal presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, alla riunione, a Palazzo Chigi, fra governo e associazioni datoriali sul disegno di legge di bilancio, presieduta dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano. 

Per Cia è irrinunciabile anche l’istituzione di un Fondo Unico destinato alle emergenze fitosanitarie. Si tratterebbe di uno strumento unico che, eliminando la frammentazione prevista dalle tante disposizioni normative in materia, avrebbe il vantaggio di essere di più flessibile attuazione, così da intervenire al verificarsi di crisi fitosanitarie che, con cadenza sempre più diffusa e strutturale, incidono sulla redditività delle imprese agricole. Allo stesso tempo, si chiede un fondo unico destinato a risarcire danni diretti e indiretti causati dalle epidemie. In merito alle misure per favorire il ricambio generazionale nei campi, per Cia è necessario reintrodurre, per l’anno 2025, lo sgravio contributivo a favore dei giovani agricoltori, che era stato soppresso nel 2024. Va, inoltre, rifinanziato il fondo per le emergenze in agricoltura, riorientando le finalità della misura su interventi per sostenere i comparti in crisi.

Per quanto concerne gli interventi che riguardano il sistema creditizio, si ritiene urgente l’introduzione di contributi da destinare alla copertura dei costi sostenuti per gli interessi dovuti per l’anno 2024 sui prestiti bancari.

Contro gli effetti del climate change, Cia ha, invece, chiesto al Governo di introdurre uno strumento ad hoc, volto a incentivare interventi di messa in sicurezza e manutenzione del suolo attuati dalle imprese agricole, per favorire la tutela ambientale e paesaggistica e contrastare il dissesto idrogeologico.

Nella prossima manovra, ha poi aggiunto Fini, deve trovare spazio anche il rifinanziamento del contributo a sostegno del settore suinicolo travolto dall’emergenza peste suina africana, così come serve nominare un commissario straordinario nazionale per la Xylella per prevenire la diffusione del patogeno in altri territori e avviare un piano espianti, per nuova fase di sviluppo dell’olivicoltura nazionale. 

Altrettanto importante, la proroga del bonus ZES unica per l’agricoltura, mentre sul versante pensioni minime l’aumento di 3 euro è irrisorio, considerato che l’Inps certifica una perdita del potere d’acquisto del 15,7% delle pensioni degli italiani.

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1 In Evidenza - 15 nov 2024

Al via le “Giornate” della spesa consapevole. Novembre Cia con la vendita diretta


Promuovere un'alimentazione più sostenibile, rispettare l’ambiente e la biodiversità, evitare lo spreco, privilegiare i prodotti locali e della tradizione a tavola. Sono questi gli obiettivi della “Giornata nazionale della spesa consapevole”, la campagna che nel mese di novembre toccherà tutta Italia per iniziativa de La Spesa in Campagna, l’associazione per la vendita diretta di Cia-Agricoltori Italiani.

Arriverà a Milano, Torino, Padova, Firenze, Perugia, Pescara, ma anche Vasto e Fano, Portici e Montesano Salentino, per altrettante tappe, tutte dal 17 al 24 novembre. L’anteprima è andata in scena a Imperia, in occasione di Olioliva.

Attraverso le proprie scelte di acquisto informate e una maggiore collaborazione reciproca con gli agricoltori, i cittadini avranno l’occasione di diventare protagonisti della filiera alimentare. La rete de La Spesa in Campagna-Cia, vuole così favorire e incentivare sempre di più le relazioni dirette tra produttori e consumatori, da un lato per sostenere e valorizzare l'agricoltura Made in Italy, dall'altro per consentire alle persone di poter scegliere più responsabilmente cosa portare in tavola.

Serve costruire insieme una nuova e vera cittadinanza alimentare, è quanto sostenuto dall’Associazione di Cia. Per questo la scelta di indire una giornata e una settimana dedicata, veicolando in modo capillare i valori del progetto e lasciando che le varie tappe si parlino, attivando un circolo virtuoso intorno a una rinnovata capacità di vivere, in modo sano e secondo la più corretta informazione, gli acquisti e i consumi alimentari. Ecco perché, già dall’evento a Imperia, le vere protagoniste sono state le produzioni locali di qualità degli agricoltori Cia, a partire dall’olio extravergine d’oliva, in partnership con Italia Olivicola e le sue Op territoriali collegate.

Tra le chicche di questa iniziativa il taccuino, distribuito per appuntare tutti i preziosi suggerimenti forniti dagli agricoltori sulla stagionalità delle materie prime e i valori nutrizionali, messi a punto dall’Università Campus Bio-Medico di Roma. Allo stand di Cia Imperia (in via Bonfante, angolo piazza Dante) l’anteprima ha svelato questi e altri dettagli della campagna, come la bottiglia da 100 ml di olio extravergine dell’Organizzazione di Produttori O. R. O. Liguria che riunisce oltre 140 operatori e i corsi a cura dell’Organizzazione Assaggiatori Liguri (O.A.L.) per scoprire i metodi di valutazione dell’olio EVO, i sistemi di raccolta, conservazione e trasformazione delle olive.

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2 In Evidenza - 11 nov 2024

Sicurezza e salute in agricoltura: crescono infortuni e malattie professionali

Si è tenuta ieri ad Atessa, presso l’Hotel Ristorante La Masseria, una giornata di approfondimento organizzata da ANP e CIA Chieti-Pescara sul tema della sicurezza per i pensionati in agricoltura, con una particolare attenzione alla prevenzione degli infortuni e alla salute sui luoghi di lavoro. L’evento ha visto una partecipazione di esperti del settore, rappresentanti istituzionali e operatori agricoli.


Dai dati INAIL condivisi durante l’incontro, è emerso che nei primi sei mesi del 2024 in Abruzzo si sono verificati 8.669 infortuni sul lavoro in agricoltura, con una riduzione del 4,2% rispetto allo stesso periodo del 2023. Tuttavia, i numeri restano significativi: nello specifico nella provincia di Chieti si denunciano 2.659 infortuni, 1.922 in provincia dell’Aquila, nella provincia di Pescara 1.674 e in provincia di Teramo 2.414 infortuni.


L'evento ha voluto sottolineare l’importanza di queste statistiche per promuovere una maggiore consapevolezza sulla sicurezza nei luoghi di lavoro agricoli e spingere verso politiche di prevenzione più efficaci.


Nel corso della mattinata, si sono susseguiti interventi di professionisti ed esperti della sicurezza sul lavoro.

Danilo Bolognese, esperto di sicurezza nei luoghi di lavoro, ha discusso degli obblighi normativi in agricoltura, con un focus particolare sui lavoratori pensionati, spiegando come garantire un ambiente sicuro anche per chi è esposto a rischi anche in età avanzata.

Alcide Massaro di SPSAL ASL Chieti ha illustrato il ruolo dell’ASL nel monitoraggio della sicurezza agricola, includendo le attività di controllo e i dati sugli infortuni, evidenziando la necessità di un sistema di monitoraggio più puntuale.

Lorenzo Fantini, esperto di sicurezza, ha fornito un’analisi dell’impatto economico degli infortuni agricoli sulla spesa pubblica, sottolineando come la prevenzione possa tradursi anche in un risparmio per il sistema sanitario e previdenziale.


L’incontro, moderato da Alfonso Ottaviano, direttore CIA Chieti-Pescara, si è concluso con l’intervento di Nicola Antonio Sichetti, Presidente CIA Abruzzo, che ha ribadito l’impegno dell’associazione a sostenere i lavoratori agricoli e a promuovere ulteriori iniziative per garantire sicurezza e salute sul lavoro.


La giornata è proseguita con la tradizionale festa intrattenuta dal comico Stellina e l’orchestra Rapsodia.


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1 In Evidenza - 08 nov 2024

Eima: Cia, legge su agricoltori under 40 ancora ferma. Subito i decreti attuativi


Tra tre mesi la tanto attesa legge sull’imprenditoria agricola giovanile compirà un anno dalla sua approvazione in Parlamento, ma non c’è ancora traccia dei decreti attuativi per utilizzare le già scarse risorse messe a disposizione. Cia-Agricoltori Italiani e Agia, la sua Associazione dei giovani imprenditori attivano di nuovo il countdown per le istituzioni e da Eima, in corso a Bologna Fiere, rilanciano l’impegno, in prima linea, per traghettare la norma oltre gli ostacoli della burocrazia.

Per questo, continua il dialogo diretto con il presidente della XIII Commissione Agricoltura della Camera dei deputati e primo firmatario della legge, Mirco Carloni, intervenuto oggi in fiera, alla Sala Quadriportico, per l’incontro promosso da Agia-Cia proprio sul futuro del comparto e sul ruolo del ricambio generazionale nei campi, dando seguito al lavoro congiunto già portato avanti per la stesura della legge.

“Al momento, però, abbiamo un’attuazione con le quattro frecce -hanno commentato il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini, e di Agia-Cia, Enrico Calentini-. Così, nonostante la soddisfazione per il percorso intrapreso insieme e che ha recepito diverse delle nostre proposte, siamo ancora ai nastri di partenza. I decreti dedicati agli sgravi fiscali, come per le spese notarili e la formazione, sono prioritari”.

Il nodo risorse, poi, il più dibattuto dopo l’iniziale annuncio dei 200 milioni euro in arrivo con la legge Carloni, di cui 156 milioni dal 2024 al 2029. “Il primo anno, per il quale era stato previsto uno stanziamento di 15 milioni di euro per il primo insediamento, è già sfumato -aggiungono Fini e Calentini- e non abbiamo evidenza degli importi effettivi, come dell’uso che se ne vorrà fare nel breve e medio termine. Abbiamo condiviso subito l’approccio della legge 36, soprattutto nella volontà di dare ai giovani strumenti d’investimento importanti per l’accesso al credito e, quindi, per lo sviluppo vero della loro imprenditorialità. Adesso, dobbiamo fare quadrato affinché la riforma strutturale introdotta, si dimostri davvero smart nella sua applicazione, altrimenti diventerà puro esercizio anacronistico”.

Infine, l’Onilga, l’Osservatorio nazionale per l’imprenditoria e il lavoro giovanile in agricoltura, istituito lo scorso luglio, ma mai convocato, quando per Agia-Cia rappresenta un contesto indispensabile al disegno di nuove politiche coerenti con i tempi e con i risultati finora raggiunti, anche in linea con gli obiettivi Ue e la risoluzione Carvalhais sul ricambio generazionale nel comparto”.

“Torniamo a condividere il planning delle azioni per il futuro dell’agricoltura di cui i giovani imprenditori sono il motore, soprattutto sul fronte della meccanizzazione, facendo leva, anche a livello Ue, sul sostegno ai giovani del designato commissario Ue all'Agricoltura, Christophe Hansen, che si è detto pronto a lavorare su una strategia per il ricambio generazionale e per un osservatorio sui terreni agricoli, l’appello conclusivo di Agia-Cia che, non a caso, ha coinvolto nel confronto a Eima anche il mondo della scuola, con la Rete degli Istituti Agrari senza Frontiere, ma anche Fao, FederUnacoma e Image Line, partner strategici per più innovazione e inclusività.

I DATI SULL’IMPRENDITORIA GIOVANILE IN AGRICOLTURA - Oggi sono il 7,5% le aziende agricole condotte in Italia da giovani agricoltori, che concorrono però al 15% dell'economia del settore. L’età media dei capi azienda in agricoltura è pari ai 63 anni e il rapporto tra imprese con titolari over 65 e quelle under 40 quasi di cinque a una, mentre nel resto d’Europa è di poco inferiore a tre contro una (fonte Ismea). Il Paese conta più di 1,3 milioni di aziende agricole, ma non più di 400 mila si dicono professionali, le uniche in grado di sostenere il passaggio generazionale. Di queste, almeno 300 mila hanno un titolare over 45 anni e poco meno della metà (circa 180 mila), addirittura over 55. Le altre centomila sono gestite da giovani under 45 anni, multifunzionali, innovativi e per la sostenibilità (fonte Crédit Agricole Italia).

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