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In Evidenza - 05 set 2024
Bonus assunzioni del Decreto Coesione: come funziona e a chi spetta
Dal 1° settembre 2024 sono attive le agevolazioni previste dal Decreto Coesione, che mirano a incentivare l’occupazione giovanile, femminile e nelle Zone Economiche Speciali (ZES) del Mezzogiorno. Questi incentivi, convertiti in legge a luglio, saranno validi fino al 31 dicembre 2025 e prevedono esoneri contributivi e bonus significativi per chi assume personale a tempo indeterminato.
Bonus assunzioni per giovani under 35
I datori di lavoro privati che assumono giovani con meno di 35 anni potranno beneficiare di uno sconto contributivo fino a 500 euro al mese per 24 mesi. Questa agevolazione si applica esclusivamente a contratti di lavoro subordinato a tempo indeterminato e non riguarda il lavoro domestico né l'apprendistato. Per accedere al beneficio, i giovani assunti non devono avere avuto precedenti occupazioni.
Agevolazioni per le aziende nelle ZES
Per le imprese situate nelle Zone Economiche Speciali del Sud Italia (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna), il bonus assunzioni può arrivare fino a 650 euro mensili per ogni nuovo dipendente. L'azienda deve però rispettare alcuni requisiti, tra cui non aver effettuato licenziamenti nei sei mesi precedenti e impegnarsi a non licenziare nei sei mesi successivi. Questo incentivo si rivolge alle imprese con almeno 10 dipendenti.
Incentivi per l’assunzione di donne svantaggiate
Il Bonus donne svantaggiate prevede un esonero contributivo del 100% per i datori di lavoro che assumono donne disoccupate da almeno 24 mesi. Nelle ZES, il periodo di disoccupazione richiesto è ridotto a 6 mesi. Anche in questo caso, l’agevolazione esclude il lavoro domestico e l'apprendistato.
Un'opportunità per il Sud
L’obiettivo del Decreto Coesione è stimolare l’occupazione nelle aree del Mezzogiorno e sostenere le categorie più fragili del mercato del lavoro, come giovani e donne. Le imprese interessate possono fare domanda fino al 31 dicembre 2024 per usufruire di queste misure, che offrono uno strumento importante per favorire la ripresa economica e l’inclusione lavorativa.
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In Evidenza - 05 set 2024
Agricat: Cia, bene rivedere pratiche. Dichiarazioni stampa su aziende erano corrette
L'apertura del tavolo permanente avviato dal Fondo Agricat, presso Ismea, rappresenta un'importante apertura al confronto per fare definitiva chiarezza sui ritardi e i numerosi rigetti delle domande di indennizzo per le alluvioni del 2023 e le gelate tardive. Dunque, bene l’intenzione di rivedere le pratiche e l’intervento, in tal senso, del ministro Lollobrigida affinché si procedesse alla verifica dei dati. Cia-Agricoltori Italiani commenta così l’esito del primo incontro di ieri con Agricat, Agea e i coordinamenti dei CAA, ribadendo l’esattezza delle dichiarazioni uscite nei giorni scorsi sulla stampa e confermando puntuale presenza alle riunioni del tavolo per superare insieme ogni criticità.
È sempre più urgente -ricorda Cia- supportare la ripresa delle aziende danneggiate dagli eventi estremi dello scorso anno, in particolar modo in Emilia-Romagna cuore pulsante dell'ortofrutta nazionale, dopo anni già pesanti per l’acuirsi dell'emergenza climatica e della crisi economica.
Significativi, dunque -per Cia- i primi risultati ottenuti, dalla sospensione dei termini del procedimento amministrativo relativi alle Pec di agosto alla proroga per la presentazione delle domande 2024. Così come l’attenzione alla necessità di innovare celermente il sistema gestionale per mettere tutti gli attori coinvolti nelle condizioni di comprendere, con interventi formativi ad hoc, il processo di rilevamento dei dati e di assegnazione degli indennizzi.
Il tavolo permanente -conclude Cia- sia fattivamente una leva strategica per l’evoluzione sostanziale del fondo mutualistico e, soprattutto, agevoli in tempi strettissimi il pagamento immediato di tutte le aziende già liquidabili, così come annunciato ieri. Infine, si arrivi alla stipula di una convenzione Agricat-CAA. Sarà cruciale a questo punto evitare insieme il rischio, anche minimo, di ulteriori problemi a carico di un comparto già pesantemente in difficoltà. Cia garantisce in tal senso massima collaborazione.
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In Evidenza - 20 ago 2024
Cia Abruzzo: "Necessario ristabilire l'equilibrio tra agricoltura e ambiente"
In seguito alle recenti notizie riguardanti l'abbattimento di cervi nella regione, Cia Abruzzo esprime il proprio parere in merito, sottolineando l'importanza di ristabilire un equilibrio sostenibile tra le attività agricole e la conservazione dell'ambiente.
"Comprendiamo l'urgenza di adottare misure che garantiscano la tutela delle colture agricole, spesso messe a rischio dalla crescente popolazione di cervi e altri ungulati”, dichiara il presidente della Confederazione, Nicola Sichetti, “È fondamentale trovare un bilanciamento tra la necessità di proteggere il lavoro dei nostri agricoltori e quella di preservare la fauna selvatica. Tuttavia, non entriamo nel merito dei metodi utilizzati nel provvedimento, ma ribadiamo la nostra priorità di mantenere un equilibrio sostenibile tra agricoltura e ambiente."
“Restiamo a disposizione per collaborare con le autorità competenti al fine di individuare soluzioni che siano al tempo stesso efficaci e rispettose dell'ecosistema regionale”, conclude Sichetti.
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In Evidenza - 02 ago 2024
Danni da peronospora, Cia Abruzzo: “Fondi ministeriali inadeguati”
Cia Abruzzo esprime profondo rammarico riguardo all'allocazione dei fondi destinati all'Abruzzo per far fronte ai danni causati dalla peronospora ai vigneti nel corso del 2023, previsti dal Decreto del Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MIPAF).
“Nonostante il Ministero abbia stanziato complessivamente 47 milioni di euro attraverso il Fondo di Solidarietà Nazionale, di cui 7 milioni già disponibili e 40 milioni ancora senza copertura finanziaria, siamo dispiaciuti di constatare che all'Abruzzo siano stati assegnati esclusivamente poco più di 6 milioni di euro complessivamente, a fronte di un danno totale di € 155.691.921,39 subito dalle 5.459 aziende che hanno fatto domanda”, dichiara il Presidente Nicola Sichetti. “Il danno complessivamente subito dalla nostra regione rappresenta una cifra considerevole che richiede un sostegno adeguato per le nostre aziende vitivinicole. La somma di circa 6 milioni di euro, di cui già trasferito in Agea solo per € 933.526,61, risulta chiaramente insufficiente per far fronte a questa situazione”.
"Chiediamo al Ministero di procedere immediatamente con gli anticipi dei ristori per le cifre già stanziate, in modo da consentire alle aziende vitivinicole dell'Abruzzo di far fronte al mancato reddito e alle conseguenze della peronospora. È inoltre fondamentale che il Ministero si adoperi per incrementare il finanziamento, garantendo ristori adeguati all'ammontare dei danni subiti. La nostra produzione vinicola è un patrimonio prezioso che va preservato, e i nostri agricoltori, duramente colpiti da questa fitopatia, devono ricevere il sostegno necessario”, conclude Sichetti, “Confidiamo nelle istituzioni per un impegno concreto a favore del settore vitivinicolo abruzzese, auspicando velocità nel pagamento dei ristori e un incremento adeguato del capitolo di spesa."
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In Evidenza - 30 lug 2024
Emergenza siccità: Cia avvia la conta dei danni
Allarme preoccupante quello che lancia Cia Abruzzo per la situazione critica che sta affrontando l’agricoltura regionale a causa della siccità causando danni ingenti e diffusi al settore. La mancanza di precipitazioni e le temperature eccezionalmente elevate hanno compromesso le colture, mettendo a rischio la sussistenza di molte aziende agricole locali.
I dati raccolti finora mostrano un quadro allarmante: le precipitazioni sono state inferiori del 40% rispetto alla media storica, causando gravi problemi di approvvigionamento idrico per le colture. La scarsità di piogge sta aggravando ulteriormente la situazione già critica dell'anno precedente. Nel 2023, infatti, le eccessive piogge avevano provocato danni ingenti dovuti alla peronospora, tanto che era stato riconosciuto lo stato di calamità naturale.
Le colture più colpite includono il grano, il mais, la vite, l'olivo e la frutta. In particolare, si registra una perdita significativa nella produzione di olio d'oliva, uno dei fiori all'occhiello della nostra regione. Anche la produzione vitivinicola, settore trainante per l'economia locale, è in seria difficoltà, con prospettive di vendemmia ridotte e qualità del prodotto compromessa.
"La situazione è critica. Gli agricoltori stanno affrontando una delle peggiori crisi degli ultimi anni”, commenta Nicola Sichetti, Presidente Cia Abruzzo, “La siccità sta mettendo in difficoltà aziende che già devono fare i conti con costi di produzione in aumento e prezzi di vendita in calo. È urgente un intervento tempestivo delle istituzioni per sostenere il settore e mitigare i danni."
Domenico Bomba, Presidente Cia Chieti-Pescara, prosegue sottolineando l'importanza di misure immediate: "Chiediamo al Governo regionale e nazionale di attivare subito i fondi di emergenza e di prevedere agevolazioni fiscali per gli agricoltori colpiti. Inoltre, è fondamentale investire in infrastrutture per l'irrigazione e nella gestione sostenibile delle risorse idriche, per prevenire future crisi."
La Confederazione sta avviando una stima accurata dei danni causati dalla siccità. Questa ricognizione è essenziale per comprendere appieno l'entità del fenomeno e per predisporre un quadro chiaro da presentare alle autorità regionali per sollecitare interventi urgenti a sostegno dei settori colpiti.
Per registrare i danni cliccare al link presente sul nostro sito www.ciaabruzzo.it dove è possibile specificare zona, tipo di coltura, superficie, stima della perdita del prodotto. Si possono allegare anche immagini.
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In Evidenza - 29 lug 2024
Pac: Cia ad Agea, utile nuova proroga Domanda Unica. Basta polemiche
I CAA conoscono bene il perimetro delle responsabilità e delle attività attribuite loro, in delegata, dagli Organismi Pagatori, così come tutte le motivazioni che hanno portato l’interno sistema, dal ministero alle organizzazioni professionali, a non centrare nessuna delle scadenze prefissate per la presentazione della Domanda Unica Pac 2024, ma addirittura a fissare un’ulteriore proroga al prossimo 31 agosto. Per Cia-Agricoltori Italiani è, dunque, utile il nuovo rinvio, ma non è più possibile continuare a subire attacchi dalla dirigenza di Agea, rispetto alla performance dei Centri di Assistenza Agricola. Basta polemiche.
Secondo Cia, infatti, dati alla mano, le problematiche sono talmente evidenti che, oggi, per tutti i CAA la media di validazione dei fascicoli si attesta all’80% del totale e, il numero di domande uniche depositate non supera il 70% di quelle complessive attese da Agea.
Era noto a tutti, sottolinea ancora Cia, che l’introduzione di una rivoluzione tecnologica innovativa, e di valore nel momento della sua piena funzionalità (si spera il prossimo anno), all’interno del processo tecnico di accompagnamento alla presentazione delle domande, con la costruzione del nuovo fascicolo aziendale, avrebbe comportato numerose difficoltà di funzionalità e di adattamento, così come era inevitabile che le criticità si sarebbero trasformate in forti ritardi e stress a cascata sugli operatori CAA, pur di consentire ai produttori di poter adempiere alle proprie esigenze.
Eppure, chiosa Cia, il rinnovamento messo in atto da Agea nel corso del 2024, ci ha visti disponibili, proprio nella convinzione che ciò avrebbe portato un indubbio vantaggio alle imprese agricole. Con questo spirito il nostro CAA, spiega Cia, ha quindi avviato tutte le attività necessarie all’aggiornamento dei fascicoli dei produttori e alla predisposizione delle domande uniche.
Ora, però, non si può negare quanto accaduto nel frattempo. L’impianto informatico predisposto e gestito da Agea, ricorda Cia, con la scadenza delle domande uniche fissata al 15 maggio 2024 è stato rilasciato il 29 aprile scorso, rendendo impossibile rispettare la prima scadenza. Il nostro CAA si è messo, dunque, a lavoro, a supporto di Agea e Masaf, per individuare i problemi, poi oggetto del riepilogo, presentato da Agea il 14 maggio, con tanto di annunciata risoluzione dei bug e ripartenza del sistema. Tuttavia, la quasi totale soluzione dei problemi è arrivata solo il 23 giugno, con il rilascio di una nuova versione del software, dopo più di un mese dall’annuncio. La scadenza della domanda unica è stata, quindi prorogata di nuovo, prima al 1° luglio, poi al 31° luglio, ma sempre senza motivazioni che evidenziassero la non funzionalità degli strumenti.
“Sono chiare le responsabilità del sistema, ma noi non abbiamo mai strumentalizzato nessuna delle problematiche -commenta, oggi, il direttore nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Maurizio Scaccia-. Siamo consapevoli delle difficoltà e, nel rispetto del ruolo dei CAA, abbiamo sempre lavorato a testa bassa per limare le criticità e assicurare assistenza agli agricoltori e supporto ad Agea. Da qui a dover subire continui, ingiustificati attacchi, sotto anche una sbandierata iper-efficienza pubblica, ci appare, però -conclude- poco credibile e dannoso per l’intero sistema che dovrebbe vederci tutti dalla stessa parte, nell’esclusivo interesse delle imprese agricole”.
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