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In Evidenza - 03 mar 2025
Extravergine: si aggiorni normativa internazionale che penalizza Italia
Sì aggiorni al più presto l’obsoleta normativa internazionale sugli steroli che penalizza l’olio italiano, abbassandone il limite rispetto agli attuali 1000 mg/kg. Questo, oggi, a Sol2Expo 2025 l’appello del presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, al Masaf, affinché possa portare le istanze dei nostri olivicoltori al COI (Consiglio oleicolo internazionale) e alla Commissione europea.
Quello degli steroli era un parametro chimico introdotto 30 anni fa come sinonimo di purezza dell’olio d’oliva, ma ora il 50% dell’extravergine italiano –pur essendo produzioni autentiche e di qualità- non riesce più a mantenere quei livelli per effetto dei cambiamenti climatici e delle nuove tecniche produttive. La problematica riguarda, in particolare, alcune varietà tradizionali di oliva che vengono valorizzate attraverso una strategia di marketing mirata alla commercializzazione di extravergini in purezza varietale.
Cia ricorda che la chimica negli ultimi anni ha messo in campo altre e nuove armi per contrastare le frodi, che sono molto più efficaci dell’analisi rispetto agli steroli totali. Bisogna, dunque, prevedere regole coerenti con la realtà e tali da non condizionare inopinatamente le attività delle imprese della filiera olivicola-olearia che operano in modo corretto -come nel caso degli oli mono-varietali- e che valorizzano le caratteristiche organolettiche di varietà legate al territorio, rispettando tutte le disposizioni vigenti in materia di purezza e qualità.
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In Evidenza - 26 feb 2025
Agriturismi: in vent’anni aziende raddoppiate in Italia. Cresce anche l’Abruzzo
Il settore agrituristico continua a registrare una crescita significativa in Italia, come evidenziato dal recente report Istat “Le aziende agrituristiche in Italia” relativo all’anno 2023. Secondo il rapporto, il numero delle aziende agrituristiche nel Paese è raddoppiato negli ultimi vent’anni, raggiungendo quota 26.129 (+1,1% rispetto al 2022). Anche il valore della produzione agrituristica è in forte crescita (+15,4%), trainato in particolare dall’incremento delle attività di ristorazione. I visitatori, inoltre, hanno toccato quota 4,5 milioni (+11% rispetto all’anno precedente), con una leggera prevalenza di turisti stranieri (51%).
L’Abruzzo segue il trend positivo nazionale, con un incremento costante delle aziende agrituristiche e dell’offerta di servizi per il turismo rurale. La regione, forte delle sue eccellenze enogastronomiche e paesaggistiche, continua ad attrarre visitatori sia italiani che stranieri, grazie alla crescente integrazione tra ospitalità, ristorazione e attività esperienziali come trekking, escursioni naturalistiche, equitazione e fattorie didattiche.
“Il raddoppio delle aziende negli ultimi vent’anni e l’incremento del valore della produzione dimostrano come il settore rappresenti una risposta concreta alla crescente domanda di esperienze autentiche e sostenibili”, commenta Domenica Trovarelli, presidente Turismo Verde Abruzzo.
“Anche in Abruzzo, l’agriturismo si conferma un motore di crescita per l’economia locale, valorizzando il patrimonio enogastronomico, culturale e paesaggistico della regione”, continua, “Turismo Verde continuerà a sostenere il settore con proposte e iniziative volte a incentivare lo sviluppo dell’agriturismo, favorendo il connubio tra ospitalità, territorio e tradizione”.
“L’agriturismo rappresenta una risorsa strategica per il nostro territorio, favorendo lo sviluppo dell’economia rurale e valorizzando le nostre produzioni locali. La crescita registrata dal settore è un segnale importante, che testimonia la qualità e l’attrattività delle nostre aziende”, commenta Nicola Sichetti, presidente di CIA Agricoltori Italiani Abruzzo, “Dobbiamo continuare a investire in innovazione e sostenibilità, puntando su un’offerta sempre più diversificata e su un’accoglienza autentica, capace di raccontare le eccellenze del nostro territorio.”
Come evidenziato dal rapporto Istat, la multifunzionalità è un aspetto sempre più rilevante nel settore agrituristico. In Abruzzo, molte aziende combinano l’attività di alloggio con la ristorazione e la degustazione di prodotti tipici. In crescita anche le strutture che propongono attività outdoor e didattiche, rispondendo alla crescente domanda di turismo esperienziale e sostenibile.
“È fondamentale sostenere gli agriturismi con politiche mirate, facilitando l’accesso ai fondi per l’ammodernamento delle strutture e promuovendo la filiera corta, elemento distintivo delle nostre aziende”, conclude Sichetti.
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In Evidenza - 24 feb 2025
Sana: Cia, bene dati su bio. Obiettivo superficie agricola utilizzata (Sau) al 25%
“I dati dall’analisi sul biologico dall’Osservatorio Sana 2025 sono sicuramente positivi sia in termini di superfici bio che di operatori coinvolti, ma non dobbiamo sederci sugli allori. Il settore va sostenuto e tutelato sia nelle politiche che nelle risorse dedicate alla ricerca e all’innovazione per arrivare ad una Sau (superficie agricola utilizzata) del 25% in tutto il Paese. Penso soprattutto ad alcune filiere nelle quali dobbiamo implementare le quote produttive, riducendone l’import”. Così oggi il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, al convegno Rivoluzione Bio, prezioso momento di incontro e dibattito sui temi più caldi per la filiera del biologico italiano.
“Le aziende biologiche sono più grandi e più giovani rispetto a quelle convenzionali -sottolinea Fini-, la superficie media nazionale delle aziende bio (29 ettari) è quasi il doppio di quella media delle aziende agricole italiane; anche rispetto al tema del ricambio generazionale, la percentuale di aziende bio condotte da giovani è molto più alta rispetto a quella che si registra nel panorama nazionale, anche se ancora molto da fare nelle aree interne perché non c’è omogeneità su tutto il territorio”. Cia sottolinea anche la necessità di una maggiore semplificazione burocratica, come -ad esempio- per l’iter autorizzativo delle tecniche di bio-controllo.
“Tra i tanti indicatori gli positivi c’è anche il consumo fuori casa, tendenza che va dunque consolidata e incoraggiata”, conclude Fini. Per Cia bisogna, ora, trovare risposte adeguate da un rinnovato quadro di sostegno finanziario da parte dell’Ue e con la contestuale piena attuazione di quanto previsto nel Piano di Azione Nazionale sul Biologico.
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In Evidenza - 21 feb 2025
Siccità 2024: un passo avanti importante per il sostegno agli agricoltori, ma necessario fare di più
CIA Chieti-Pescara accoglie con favore la notizia del riconoscimento ufficiale da parte del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste del carattere eccezionale della siccità che ha colpito duramente il settore agricolo nel corso del 2024. Il decreto ministeriale di dicembre, che prevede l’erogazione di 112,2 milioni di euro di contributi a livello nazionale per i danni subiti dai seminativi nel centro sud Italia e nelle isole, rappresenta un primo segnale concreto per sostenere le aziende agricole in difficoltà.
“Apprezziamo l’impegno delle istituzioni e l’importante lavoro svolto dalla Regione Abruzzo per ottenere il riconoscimento dello stato di calamità naturale, che consentirà agli agricoltori colpiti dalla siccità di presentare domanda di aiuto dal 27 febbraio al 17 marzo 2025. Tuttavia, non possiamo dimenticare che il settore agricolo necessita di misure strutturali e durature per far fronte a sfide sempre più frequenti legate ai cambiamenti climatici”, dichiara il Presidente CIA Chieti-Pescara, Domenico Bomba.
Gli aiuti previsti dal decreto saranno differenziati sulla base delle perdite produttive: danno tra il 30% e il 50%: 108,56 euro ad ettaro; danno tra il 50% e il 70%: 162,84 euro ad ettaro; danno superiore al 70%: 217,12 euro ad ettaro.
“Questi indennizzi sono un aiuto prezioso, ma non possono bastare a compensare le perdite totali e i costi sempre più elevati che gli agricoltori si trovano a sostenere. È necessario lavorare per rafforzare le politiche di prevenzione e incentivare l’adozione di strumenti innovativi di gestione delle risorse idriche, come l’irrigazione di precisione, e sistemi assicurativi più accessibili ed efficienti”, prosegue Bomba.
I beneficiari saranno contattati tempestivamente da CIA al fine di predisporre le domande di aiuto entro i termini indicati. “Gli agricoltori interessati potranno rivolgersi ai nostri uffici per ricevere supporto tecnico, in modo da garantire la corretta compilazione della documentazione necessaria”, spiega Bomba.
AGEA sarà responsabile della gestione delle procedure di istruttoria, dei controlli e dell’erogazione dei pagamenti, previsti entro il 30 aprile 2025.
“La nostra associazione è a disposizione per fornire supporto tecnico e assistenza nella compilazione delle domande di aiuto. Continueremo a vigilare affinché i fondi siano erogati in modo rapido ed equo, ma è fondamentale avviare fin da ora una riflessione sul futuro del nostro settore e su politiche più ambiziose per affrontare le emergenze climatiche”, conclude il Presidente Bomba.
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In Evidenza - 21 feb 2025
Ue: Cia, visione Hansen su agricoltura apre nuova strada. Assicurare budget
Nel paper sul futuro dell’agricoltura Ue del commissario Christophe Hansen c’è la risposta alle richieste, avanzate da tempo all’Europa, rispetto a Pac e semplificazione, reddito equo e sostenibilità, lotta alle fitopatie e gestione del rischio, reciprocità e trasparenza, fino al rilancio delle aree interne, al ricambio generazionale e alla previsione di una strategia di resilienza idrica. Positivo, dunque, il giudizio di Cia-Agricoltori Italiani che trova innegabile il cambio di passo narrativo, una svolta importante se confermata dai fatti.
“C’è tutto e anche più di quello che ci si poteva aspettare -commenta il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini-. Il documento di visione per il sistema agroalimentare Ue da qui al 2040, presentato oggi, interpreta finalmente i nostri input per ridare vero protagonismo all’agricoltura, da incentivare, sostenere, difendere e non da mistificare e penalizzare come accaduto fino a ora. L’impresa sarà ardua sia sotto il profilo politico che sul fronte della riorganizzazione delle risorse -aggiunge-, monitoreremo roadmap e azioni, da Bruxelles a Roma, perché questa sia la volta buona”.
Si rafforza, quindi, l’attenzione di Cia su una serie di punti scritti: dal più generale riposizionamento della dimensione economica e sociale, prioritaria rispetto a quella ambientale, e dove la sostenibilità trova nell’agricoltura un’alleata strategica, all’impegno per la redditività e la competitività delle imprese agricole alle quali va riconosciuto il giusto prezzo, garantito il rispetto del principio di reciprocità nelle relazioni commerciali e assicurata la trasparenza sull’origine in etichetta.
A queste promesse, si aggiunge quella lungamente sollecitata da Cia per una Pac più semplice e mirata, soprattutto a sostegno maggiore degli agricoltori davvero attivi; e quella auspicata rispetto al binomio fitofarmaci-Tea. Bene che si prospetti ancora l’uso dei primi se manca l’offerta di valide alternative, come le tecniche genomiche su cui accelerare, nella difesa delle colture dalle malattie.
Piace a Cia anche il paragrafo sulla zootecnia, affinché metta fine a fake news e attacchi ingiustificati nei confronti di un settore strategico per l’economia del Paese, ma ancora di più essenziale per l’agricoltura e la coesione delle aree interne. Quest’ultime che il testo definisce “funzionali”, facendo sintesi, di fatto, rispetto all’approccio atteso da Cia, in prima linea per la valorizzazione delle zone rurali anima dell’agricoltura italiana, poli di comunità, radici fondamentali di quella sovranità alimentare tra gli obiettivi dichiarati dalla stessa comunicazione Hansen.
Cia prende nota anche del richiamo concreto, e nel metodo, al ricambio generazionale in agricoltura e alla fiscalità agevolata per favorire la connessione pensionati-giovani, alla multifunzionalità e alla creazione di una piattaforma che valorizzi l’apporto delle donne nel comparto, ad asset chiave come l’innovazione e la digitalizzazione, la formazione e la consulenza, cruciali per lo sviluppo del settore.
“L’agricoltura può tornare davvero a essere attraente e autorevole -conclude Fini-. Il cibo buono e sicuro deve tutto ad aziende agricole solide, territori forti, generazioni di imprenditori messi nelle condizioni di innovare e al legame da ristabilire tra questi tre attori. Grazie al commissario Hansen per il tenore dell’impegno scritto, adesso serve la certezza dei regolamenti, ma soprattutto del budget. Ci appelliamo, per questo, anche al ruolo di supervisore dell’agricoltura affidato al vicepresidente esecutivo, Raffaele Fitto. C’è un lavoro importante da fare per la revisione del Quadro finanziario pluriennale e occorre una valutazione seria della proposta di un Piano unico per l’utilizzo dei fondi di coesione e Pac”.
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In Evidenza - 18 feb 2025
CIA Chieti-Pescara: stop ad attacchi al vino dall’UE, simbolo di cultura e risorsa economica
“Il vino è cultura, tradizione e identità del nostro territorio, non un rischio per la salute da combattere, ma una risorsa da tutelare e valorizzare”. Queste le parole di Domenico Bomba, presidente di CIA Chieti-Pescara, esprimendo pieno sostegno alle parole del presidente nazionale Cristiano Fini, intervenuto ieri agli Stati Generali del vino in Campidoglio. L’evento, promosso dalla rappresentanza del Parlamento Europeo in Italia e dalla Commissione Europea, ha visto la partecipazione di rappresentanti istituzionali, tra cui il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, e delle principali associazioni del settore. Tra le principali preoccupazioni, le proposte di etichette allarmistiche e l’ipotesi di una nuova tassazione mirata a scoraggiarne il consumo, discusse in sede comunitaria.
“Basta attacchi dall’Europa: se consumato in modo misurato, il vino fa bene e rappresenta un elemento distintivo del nostro stile di vita”, ha dichiarato il presidente nazionale CIA Cristiano Fini, “Non possiamo accettare un’etichettatura che riporti diciture come ‘nuoce gravemente alla salute’. Dobbiamo piuttosto puntare sul connubio tra innovazione e tradizione, esplorando nuovi mercati e potenziando una rete distributiva efficace. Anche il vino dealcolato può essere una risposta per incontrare le esigenze dei consumatori, purché non si snaturi il prodotto”.
Queste dichiarazioni trovano pieno supporto anche da parte di CIA Chieti-Pescara, che evidenzia come il settore vitivinicolo, da sempre centrale per l’economia e la cultura del territorio abruzzese, stia attraversando un periodo difficile a causa della stagnazione dei consumi, delle spinte inflazionistiche e delle minacce legate a nuovi dazi o restrizioni comunitarie.
“Il nostro territorio vive di viticoltura e tutela della biodiversità”, ha aggiunto Bomba, “Il vino non è solo un prodotto economico, ma un simbolo di convivialità, un elemento che lega innovazione, paesaggio e tradizione. La proposta di etichette penalizzanti è inaccettabile e rischia di colpire ingiustamente un comparto già fragile. È fondamentale invece valorizzare il bere responsabile e promuovere il vino made in Italy nei mercati emergenti con politiche di sostegno che semplifichino l’accesso ai fondi europei”.
Bomba ha inoltre sottolineato l’importanza di investire sulla comunicazione e sulla promozione delle eccellenze italiane, adattandosi alle nuove esigenze del mercato globale senza perdere di vista la qualità e l’autenticità del prodotto. “Non possiamo accettare che il vino venga trattato come un problema. Difendere il vino significa tutelare un patrimonio culturale millenario, un sistema economico che dà lavoro a migliaia di famiglie e una risorsa insostituibile per la valorizzazione del nostro territorio”.
Infine, Bomba ha sottolineato la necessità di interventi concreti per sostenere il comparto vitivinicolo, “Chiediamo una semplificazione delle procedure per l’accesso ai fondi europei dedicati alla promozione del vino sui mercati internazionali, specialmente quelli emergenti. Il nostro territorio ha bisogno di strumenti agili per competere e di politiche che incentivino il consumo responsabile, tutelando allo stesso tempo la biodiversità, il paesaggio e la qualità che rendono unico il nostro prodotto”.
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