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INAC - 07 gen 2025
Prestazione Universale per anziani non autosufficienti: requisiti e come fare domanda
A partire dal 2 gennaio 2025 ha preso il via la sperimentazione biennale della nuova Prestazione Universale per anziani non autosufficienti, prevista dall'articolo 34 del decreto legislativo 29/2024. Questa misura è rivolta agli ultraottantenni non autosufficienti con un livello di bisogno assistenziale definito "gravissimo".
Il periodo di sperimentazione coprirà l'arco temporale dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2026.
La nuova prestazione assorbirà l'indennità di accompagnamento (Legge 18/1980) e le prestazioni già fornite dalle ATS nei rispettivi ambiti di competenza.
Il Patronato INAC è a disposizione per:
- Verificare i requisiti dei richiedenti.
- Offrire supporto nella compilazione e presentazione della domanda.
- Le domande potranno essere presentate all'INPS a partire dal 2 gennaio 2025.
Requisiti
Per beneficiare della prestazione, è necessario possedere i seguenti requisiti:
- Età anagrafica pari o superiore a 80 anni.
- Bisogno assistenziale gravissimo, valutato dalla Commissione medico-legale INPS.
- ISEE sociosanitario in corso di validità, non superiore a 6.000 euro.
- Titolarità dell'indennità di accompagnamento.
Come sarà erogata la prestazione
La Prestazione Universale sarà corrisposta con cadenza mensile e comprenderà:
- Quota fissa monetaria, pari all'indennità di accompagnamento.
- Quota integrativa ("assegno di assistenza") pari a 850 euro mensili, destinata a:
- Remunerare lavoratori domestici regolarmente assunti per attività di cura e assistenza.
- Acquistare servizi di assistenza forniti da imprese qualificate nel settore sociale.
L'INPS monitorerà la spesa per garantire un equilibrio tra le domande presentate e le risorse disponibili.
Per ulteriori informazioni rivolgiti all'ufficio CIA a te più vicino.
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In Evidenza - 03 gen 2025
Bonus Agricoltura 2025 con la PAC: cos'è, aiuti previsti e scadenza
La PAC (Politica Agricola Comune) rappresenta uno strumento fondamentale dell'Unione Europea per sostenere le imprese agricole, promuovendo reddito equo, sostenibilità ambientale, biodiversità, sviluppo socio-economico e digitalizzazione.
Cos'è la PAC e quali sono gli obiettivi?
La PAC 2023-2027 è un pacchetto di aiuti che mira a:
- Garantire un reddito equo per gli agricoltori.
- Promuovere la sostenibilità ambientale attraverso la riduzione dei fitofarmaci e l'adozione di pratiche agricole sostenibili.
- Favorire la biodiversità, con particolare attenzione alla tutela delle specie pollinifere.
- Incentivare pratiche agricole moderne e digitalizzate.
I principali aiuti previsti dalla PAC 2025
1. Ecoschemi
Gli ecoschemi rappresentano pagamenti diretti per pratiche agricole sostenibili:
- Ecoschema 1: Riduzione dell'uso di antibiotici negli allevamenti e promozione del benessere animale (fino a 66 euro per bovino e 24 euro per suino).
- Ecoschema 2: Inerbimento delle colture arboree per ridurre pesticidi e favorire l'insediamento delle api.
- Ecoschema 3: Tutela degli olivi paesaggistici.
- Ecoschema 4: Avvicendamento colturale per migliorare la fertilità del suolo.
- Ecoschema 5: Protezione degli impollinatori.
2. Titoli di Base
I Titoli di Base rappresentano la parte principale del sostegno al reddito, con un valore medio di 167 euro per ettaro. Per ottenerli, gli agricoltori devono rispettare:
- 9 BCAA (Buone Condizioni Agronomiche e Ambientali).
- 11 CGO (Criteri di Gestione Obbligatori).
3. Pagamenti Accoppiati
La PAC prevede poi i pagamenti accoppiati. Si tratta di contributi diretti, rivolti agli allevatori che hanno l'obiettivo di tutelare specifiche specie e tipologie di allevamenti. Ad esempio, si possono ottenere contributi economici per l'allevamento di:
- Agnelle da rimonta;
- Bufale da latte;
- Vacche nutrici da carne e a duplice attitudine iscritte ai libri genealogici o registro anagrafico;
- Vacche da latte;
- Ovini e caprini macellati IG;
- Capi bovini macellati di età compresa tra 12 e 24 mesi e allevati per almeno 6 mesi;
- Capi bovini macellati di età compresa tra 12 e 24 mesi, allevati per almeno 6 mesi e aderenti ai sistemi di etichettatura o IGP, oppure allevati per almeno 12 mesi.
I pagamenti accoppiati si possono, inoltre, avere per specifiche produzioni, ad esempio barbabietola da zucchero, girasole, riso, agrumi, soia, olio, grano duro, leguminose, riso e pomodoro da industria.
4. Bonus Giovani Agricoltori e Piccoli Agricoltori
La PAC prevede il sostegno con redistribuzione del reddito per le piccole aziende agricole. Il sostegno viene erogato sotto forma di pagamento pari a 81,7 euro ad ettaro per le aziende sotto i 50 ettari e sopra 0,5 ettari. Al massimo un'azienda può ottenere il sostegno per 14 ettari.
Ci sono, infine, i pagamenti previsti per i giovani agricoltori. Il sostegno complementare al reddito per i giovani agricoltori viene erogato sulla base degli ettari per ogni anno, fino ad un massimo di 5.
L'importo è pari al 50% del valore medio dei Titoli per il pagamento di base ed è previsto a 83,50 euro/ettaro nel limite massimo di 90 ettari.
Scadenza e modalità di domanda
Uno dei vantaggi della PAC è determinato dal fatto che gli aiuti sono cumulabili, quindi Titolo base, ecoschemi, pagamenti accoppiati e di conseguenza si possono ottenere ogni anno risorse davvero importanti. Occorre però, come detto, rispettare tutte le condizioni previste.
Per ottenere i contributi PAC è necessario presentare istanza. La domanda deve essere presentata ogni anno entro il 15 maggio, questo è il termine ordinario. La domanda può essere presentata anche nei 25 giorni seguenti rispetto alla scadenza, ma con una riduzione dell'1% degli importi per ogni giorno di ritardo. La domanda può essere presentata presso gli uffici della Regione se sono stati istituiti. In alternativa può essere presentata attraverso Agea e, infine, attraverso i CAA.
Per quanto riguarda, invece, i pagamenti: a partire dal 16 ottobre è consentito agli Stati membri di versare anticipi fino al 50% per gli interventi sotto forma di pagamento diretto e fino al 75% per gli interventi di sviluppo rurale basati sulle superfici e sugli animali.
Gli anticipi possono essere pagati fino al 30 novembre, poi si passa al pagamento del saldo.
Per ulteriori dettagli e assistenza nell'invio della domanda ti invitiamo a contattarci e a prendere un appuntamento nell'ufficio CIA a te più vicino.
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In Evidenza - 24 dic 2024
Siccità 2024: via libera ai contributi a fondo perduto per le imprese agricole abruzzesi. Soddisfazione di CIA
Cia Agricoltori Italiani Abruzzo esprime soddisfazione per l'approvazione del decreto legge che introduce contributi a fondo perduto destinati alle aziende agricole duramente colpite dalla siccità che ha segnato il 2024.
Il decreto, promosso dal Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF) e approvato dalla Conferenza Stato-Regioni, rappresenta un passo fondamentale per sostenere il comparto agricolo regionale, duramente provato dalla carenza di precipitazioni.
Le misure prevedono contributi differenziati in base alla percentuale di danno subito dalle coltivazioni:
I settori più colpiti, tra cui vitivinicolo, olivicolo, cerealicolo, ortofrutticolo e fienagione, riceveranno un supporto cruciale per mitigare le perdite economiche.
"Accogliamo con favore questo intervento che risponde concretamente alle esigenze delle imprese agricole abruzzesi”, dichiara Nicola Sichetti, Presidente CIA Abruzzo, “La siccità ha messo a dura prova il nostro settore, ma questi contributi rappresentano un primo passo fondamentale verso la ripresa. È importante sottolineare che i fondi non risolvono completamente i problemi delle aziende agricole, ma offrono un aiuto concreto per affrontare questa emergenza. Ora è essenziale che i fondi vengano erogati con tempestività per permettere alle aziende di superare questa fase critica."
Cia Abruzzo si impegna a garantire un costante monitoraggio sull'attuazione delle misure e a fornire il supporto necessario affinché i fondi siano utilizzati in modo efficace.
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In Evidenza - 17 dic 2024
Donazioni solidali per la salute e il soccorso: l’impegno di Ruralità e Solidarietà ETS
La Onlus Ruralità & Solidarietà ETS, promossa da Cia Agricoltori Italiani di Abruzzo, Marche e Molise, continua a portare avanti la propria missione di supporto al benessere sociale e sanitario del territorio abruzzese attraverso iniziative concrete e di alto impatto.
Nell’ambito delle attività dedicate alla salute infantile, Ruralità e Solidarietà ETS ha donato un rifrattometro binoculare portatile al Lions Club di Lanciano. Questo strumento diagnostico di ultima generazione permetterà di organizzare giornate dedicate alla prevenzione dei difetti visivi per gli alunni delle scuole elementari del territorio, in collaborazione con professionisti del settore medico. La diagnosi precoce dei problemi visivi è fondamentale per garantire un corretto sviluppo della vista nei bambini e prevenire problematiche più gravi in età adulta.
La cerimonia di consegna si è svolta presso la Sala di Conversazione del Comune di Lanciano, alla presenza dei rappresentanti del Lions Club e del Sindaco Filippo Paolini. L’evento è stato accompagnato da un concerto di pianoforte e flauto, a sottolineare l’importanza dell’iniziativa.
La Onlus ha poi effettuato un’ulteriore donazione: una sonda ecografica wireless Cerbero 4.0 destinata all'unità mobile di soccorso della Croce Rossa Italiana di Lanciano. Questo dispositivo innovativo rappresenta un significativo passo avanti nel campo del soccorso d’emergenza, consentendo diagnosi rapide e precise direttamente sul luogo dell’intervento. Grazie a questa tecnologia all'avanguardia, i soccorritori potranno garantire interventi medici più efficaci, contribuendo a salvare numerose vite umane.
La cerimonia di consegna si è svolta presso l’Ospedale Civile di Lanciano alla presenza dei responsabili della Croce Rossa, medici e personale sanitario.
“Le due donazioni testimoniano come il contributo del 5 per mille possa fare la differenza nella vita delle comunità locali”, ha dichiarato il Presidente della Onlus Mariano Nozzi, “Grazie al sostegno dei cittadini, Ruralità e Solidarietà ETS può realizzare progetti innovativi e concreti, migliorando la qualità della vita degli abruzzesi”
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In Evidenza - 16 dic 2024
Agricoltura abruzzese: annata 2024 difficile, necessario un intervento urgente e strutturale per salvare il settore pri
Il 2024 sarà ricordato come uno degli anni più difficili per l'agricoltura abruzzese. La siccità senza precedenti, accompagnata dall'aumento dei costi di produzione e dai danni provocati dalla fauna selvatica, ha generato una crisi profonda che mette a rischio il futuro di centinaia di aziende agricole. A lanciare una griglia d’allarme è Nicola Sichetti, Presidente Cia Abruzzo che chiede interventi immediati e strutturali per salvare il settore primario.
"La nostra agricoltura è al collasso”, ha dichiarato Sichetti, “La siccità ha causato un crollo della produzione agricola, con punte drammatiche nel settore olivicolo (-60%) e vitivinicolo (-35%). Gli agricoltori si trovano schiacciati tra un aumento esponenziale dei costi di produzione e una redditività sempre più compromessa. È fondamentale che la Regione Abruzzo riconosca questa crisi per quello che è: un'emergenza straordinaria che richiede risposte rapide e incisive".
I numeri parlano chiaro: il settore olivicolo ha registrato una riduzione della produzione del 60%, con ripercussioni gravissime su uno dei simboli dell'agricoltura regionale. La viticoltura, altro fiore all'occhiello dell'economia abruzzese, ha visto un calo del 35%. Anche la produzione ortofrutticola e quella dei cereali hanno subito contrazioni significative, mentre l'assenza di foraggi sta mettendo in ginocchio gli allevatori.
"Non si può più rimandare”, continua Sichetti, “Le nostre richieste di dichiarare lo stato di calamità naturale sono rimaste inascoltate per troppo tempo. Le imprese agricole sono allo stremo e molte rischiano la chiusura. È necessario intervenire immediatamente per sostenere gli agricoltori, mettere in sicurezza le risorse idriche e garantire un futuro sostenibile al settore".
Cia Abruzzo ha delineato un pacchetto di proposte urgenti per affrontare la crisi. Tra le priorità c'è il miglioramento delle infrastrutture idriche regionali, con investimenti per modernizzare i sistemi di irrigazione e costruire nuovi invasi. Inoltre, si chiede l'istituzione di fondi a fondo perduto per risarcire le perdite subite nel 2023 e nel 2024.
Un altro nodo cruciale è la gestione della fauna selvatica: i danni provocati dagli ungulati aggravano ulteriormente una situazione già critica. Cia propone un piano straordinario per il contenimento degli animali, accompagnato da un fondo per sostenere gli agricoltori colpiti.
Non meno importante è la questione della manodopera agricola: la carenza di personale qualificato frena il rilancio del settore. L’ organizzazione agricola chiede politiche che incentivano i giovani a intraprendere questa professione, oltre a misure per semplificare l'accesso alla manodopera straniera.
"L'agricoltura abruzzese non può più aspettare", ribadisce Sichetti, "La Regione deve convocare subito un tavolo tecnico per mettere in campo soluzioni concrete. Non è solo una questione economica, ma di salvaguardia dell'identità e del futuro del nostro territorio."
Intanto, Cia sottolinea la necessità di un cambio di rotta nella gestione delle risorse regionali. La digitalizzazione dei processi amministrativi, come l'erogazione del gasolio agricolo agevolato, e il sostegno alla ricerca per sviluppare colture resistenti alla siccità sono interventi che non possono essere rimandati.
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In Evidenza - 13 dic 2024
Legge di Bilancio: Anp-Cia, pensionati dimenticati e sanità a secco
Una legge di Bilancio che dimentica i pensionati e lascia a secco la sanità, riservando agli anziani assegni non dignitosi con aumenti irrisori di 3 euro al mese per le minime e tagliando ancora il Servizio sanitario nazionale con solo 460 milioni di euro disponibili. Lo dice Anp, l’Associazione pensionati di Cia-Agricoltori Italiani, spiegando che così la manovra non guarda più ai bisogni veri delle persone. Come dimostra anche la mancanza di nuove risorse per la non autosufficienza, la riduzione del finanziamento della carta “Dedicata a te” per l’acquisto dei beni di prima necessità, i cali previsti per i Comuni con effetti diretti sull’efficienza dei servizi per le comunità.
In particolare, secondo Anp-Cia, se negli ultimi due anni l’inflazione molto alta aveva spinto gli assegni grazie alla rivalutazione automatica, nel 2025 l’inflazione da recuperare sarà soltanto dello 0,8%, come ha confermato il decreto del Ministero dell’Economia e del Lavoro, certificando un aumento anche più basso di quanto stimato negli ultimi mesi. Il risultato finale è, dunque, una perdita sostanziale delle retribuzioni; così come, in termini di carico fiscale, non si prevede alcuna diminuzione per le pensioni, che sono le più tassate d’Europa. Il tutto a fronte di una perdita del potere d’acquisto certificato dall’Inps pari al 15,7% in dieci anni.
Ancora, per Anp, nella manovra è assente ogni riferimento all’Ape Sociale per gli agricoltori, a cui non viene riconosciuto il lavoro usurante; mentre si conferma l’Opzione donna in formato selettivo, come l’anno scorso, già considerata non conveniente se non punitiva verso le lavoratrici, ma con un ulteriore peggioramento delle condizioni di calcolo per l’accesso alla pensione anticipata (Quota 103 in versione contributiva).
Sulla sanità, invece, continua la tendenza al definanziamento, quando all’opposto bisognerebbe investire per uscire dall’emergenza e migliorare le strutture ospedaliere, istituire le case di comunità sui territori e affrontare il tema del personale sanitario, oggi carente nel numero, migliorandone le condizioni di lavoro a cominciare dagli stipendi. Non solo, nella manovra manca ogni riferimento alla non autosufficienza, a fronte della necessità di dare attuazione alla legge di riforma per il riordino del sistema: dall’assistenza domiciliare continuativa alla funzione delle Rsa al ruolo dei caregiver.
Per tutti questi motivi, sottolinea il presidente nazionale Alessandro Del Carlo, “Anp-Cia auspica che il Parlamento modifichi gli orientamenti attuali su pensioni, sanità e politiche sociali per garantire diritti e dignità, in primis ai soggetti più fragili e meno abbienti”.
Per l’Associazione, questo vuol dire sostenere la rivalutazione piena di tutte le pensioni e aumentare le minime almeno a 800 euro; modificare l’Opzione donna in senso migliorativo; istituire la pensione base per i giovani. Soprattutto, significa aumentare sensibilmente le risorse destinate al Servizio sanitario nazionale e assicurare il diritto d’accesso a tutti i cittadini, partendo dagli anziani residenti nelle aree interne e rurali del Paese.
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