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1 In Evidenza - 13 giu 2025

Estate 2025: agriturismi in Abruzzo, segnali contrastanti ma fiducia per la stagione estiva

In Abruzzo sono attualmente 568 gli agriturismi attivi, pari al 2,2% del totale nazionale. Un numero che colloca la regione al 16° posto in Italia (a pari merito con la Calabria), secondo gli ultimi dati ISTAT elaborati da Cresa – Centro Studi della Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia.

Il quadro complessivo mostra segnali misti: da un lato una lieve crescita nel medio periodo (+2,3% dal 2019), dall’altro una flessione più marcata nel lungo periodo, con un calo di 68 strutture dal 2010 al 2023 (−10,7%), in controtendenza rispetto al +30,8% nazionale. Tra il 2022 e il 2023 si è registrato un saldo negativo di −18 attività (−3,1%).

Il settore agrituristico continua a rappresentare una risorsa strategica per il nostro territorio”, commenta Nicola Sichetti, presidente CIA Abruzzo. “Nonostante le difficoltà, il comparto conserva una forte capacità attrattiva, ma servono politiche mirate, accesso ai fondi europei e investimenti per innovare l’offerta e rispondere alla domanda contemporanea di turismo rurale, esperienziale e sostenibile. Il futuro del turismo rurale abruzzese passa dalle nuove generazioni”, continua Sichetti, “Se vogliamo davvero rilanciare il settore agrituristico, dobbiamo puntare su giovani imprenditori, innovazione e filiere corte legate al territorio”.

In Abruzzo il settore agrituristico si conferma una realtà dinamica, con caratteristiche distintive che lo rendono un modello interessante anche nel confronto con il resto del Paese. Una delle peculiarità più significative è la forte presenza femminile nella gestione delle strutture: il 46,6% degli agriturismi è infatti guidato da donne, una quota nettamente superiore rispetto alla media nazionale del 34,2%. Un dato che racconta di un imprenditorialità agricola al femminile sempre più solida e presente sul territorio.

Anche in termini di diffusione, la regione mostra una buona vitalità: la densità agrituristica per popolazione, pari a 4,5 strutture ogni 10.000 abitanti, risulta leggermente superiore a quella italiana. Le aziende si distribuiscono prevalentemente in collina (65%) e in montagna (35%), confermando la vocazione rurale dell’Abruzzo e la stretta relazione tra offerta turistica e paesaggio naturale.

Dal punto di vista dei servizi, l’82,9% degli agriturismi abruzzesi offre alloggio, il 70,4% ristorazione e oltre la metà (51,9%) propone attività complementari come sport, equitazione e fattorie didattiche. Anche qui la regione si colloca sopra le medie nazionali, evidenziando un’attenzione crescente verso la multifunzionalità e il turismo esperienziale.

Tuttavia, i dati del 2023 delineano anche alcune criticità. Lo scorso anno gli agriturismi abruzzesi hanno accolto 25.060 turisti, per un totale di 78.049 pernottamenti. Il soggiorno medio è salito da 2,9 a 3,1 notti, ma resta inferiore alla media italiana di 3,7 giorni. Ancora più preoccupante è la flessione rispetto al 2022: −11% di arrivi e −3% di presenze, mentre a livello nazionale si è registrata una crescita dell’11% e del 7% rispettivamente.

Il turismo internazionale continua a rappresentare una quota ridotta del mercato agrituristico abruzzese: solo il 19% degli arrivi e il 24% delle presenze proviene dall’estero, contro valori nazionali più che doppi (51% e 60%). Eppure, nel confronto con il 2019, si osservano segnali incoraggianti, con un aumento del 36% degli arrivi e del 23% delle presenze straniere.

“Nelle aree interne e montane l’agriturismo è molto più che turismo: è presidio sociale e presidio ambientale”, sottolinea Roberto Battaglia, presidente CIA L’Aquila-Teramo. “In territori come i nostri, spesso marginalizzati dai grandi flussi turistici, le aziende agrituristiche rappresentano una delle poche possibilità concrete di sviluppo locale. Non parliamo solo di ospitalità, ma di agricoltura viva, tutela del paesaggio, filiera corta, educazione ambientale”.

“Il turismo rurale è una grande risorsa per l’Abruzzo”, dichiara Domenico Bomba, presidente di CIA Chieti-Pescara “Gli agriturismi offrono esperienze autentiche e sostenibili, ma serve più attenzione da parte delle istituzioni: investimenti mirati, formazione e sostegno all’innovazione possono fare la differenza per rilanciare davvero il comparto”.

In Abruzzo le strutture restano mediamente più piccole (13 posti letto contro i 14 italiani; 35 posti a sedere contro 41) e meno diversificate nei servizi: meno del 20% propone degustazioni enogastronomiche, a fronte di una media nazionale del 25%.

“Dobbiamo puntare con decisione sull’innovazione dell’offerta”, afferma Domenica Trovarelli, presidente Turismo Verde Abruzzo. “Occorre rafforzare la multifunzionalità, allungare la durata media dei soggiorni, attrarre più turismo straniero. Gli agriturismi non sono solo strutture ricettive: sono veri e propri presìdi di territorio, strumenti fondamentali per contrastare lo spopolamento delle aree interne, valorizzare le produzioni tipiche e mantenere viva la cultura contadina. Investire su di loro”, conclude, “significa investire sul futuro dell’Abruzzo”.

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News Cia Abruzzo

1 In Evidenza - 07 nov 2022

Oltre 400 pensionati alla Festa provinciale Anp Chieti-Pescara

Oltre 400 pensionati si sono riuniti sabato 5 novembre in occasione della Festa Provinciale Anp Chieti Pescara, dopo due anni di restrizioni dovute alla pandemia, dove le manifestazioni sono state costrette a fare un passo indietro. La giornata è stata un'occasione per sensibilizzare la platea ad adottare un'alimentazione e uno stile di vita sano con la relazione della biologa nutrizionista Angela Giuliani, tra le più affermate in Abruzzo. Come da consuetudine, dopo i saluti del Presidente Cia Chieti-Pescara Domenico Bomba, ad aprire i lavori, moderati dal direttore Cia Chieti-Pescara, Alfonso Ottaviano, è stato il vice Presidente regionale Anp, Valterio Paolucci, “L’epidemia del Covid-19 ha aumentato le diseguaglianze sociali e provocato un peggioramento delle condizioni di vita di tante persone, soprattutto tra i pensionati con assegni al minimo”, ha affermato Paolucci soffermandosi anche sulle criticità in tema di servizi socio-sanitari nelle aree interne e rurali. 

Il Presidente Cia Abruzzo, Nicola Sichetti ha poi riportato l’attenzione su quanto sia importante avere come obiettivo fondamentale dell’associazione quello di far sì che si possano soddisfare le condizioni per garantire una migliore qualità della vita a fronte delle criticità post Covid esacerbate dalla guerra in Ucraina. Parola poi al Presidente nazionale Inac, Alessandro Mastrocinque, che ha riportato i dati delle pensioni sottolineando il fatto che in Italia in 32% degli anziani non raggiungono la soglia minima della pensione. “I pensionati ricoprono un importante ruolo nella società, soprattutto in ambito familiare, e il peso, anche in termini anagrafici, di questa fascia della popolazione costituisce i presupposti per attuare misure politiche e servizi adeguati”, ha detto Franco Fiori, vicepresidente nazionale Anp.

Conclusioni affidati a Mariano Nozzi, direttore Cia regionale, e Maurizio Scaccia, direttore nazionale CIA. 

La giornata è proseguita con il pranzo e l’intrattenimento musicale.


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1 In Evidenza - 04 nov 2022

L’abruzzese Enrico Calentini è il nuovo Presidente dei giovani agricoltori Cia

Enrico Calentini è stato nominato presidente di Agia, l’Associazione dei giovani imprenditori agricoli di Cia-Agricoltori Italiani. La nomina all’unanimità, ieri mattina a Roma, in Auditorium “Giuseppe Avolio”, in occasione dell’Assemblea elettiva straordinaria con i delegati dei 41 mila iscritti di Agia-Cia.

 

Imprenditore agricolo nel settore ortofrutticolo, della trasformazione e dell’ospitalità a Francavilla al Mare, in provincia di Chieti, succede a Stefano Francia alla guida di Agia-Cia dal 2018 e ora presidente di Cia Emilia-Romagna. In Agia-Cia, Calentini, già vicepresidente dallo scorso anno, è entrato nel 2015 scelto per il gruppo di Dialogo Civile “Spirits” in rappresentanza del Ceja, il Consiglio europeo dei giovani agricoltori, di cui dal 2018 fa parte in qualità di delegato Agia-Cia. A livello locale, è stato presidente provinciale Agia-Cia Chieti-Pescara e, oggi, è vicepresidente Agia-Cia Abruzzo.

 

“Continuità, all’insegna della crescita e della formazione, è il primo tassello imprescindibile del nuovo corso associativo che sono onorato di rappresentare”, ha commentato Enrico Calentini, ringraziando l’Assemblea per la fiducia accordata e il presidente uscente per il passaggio di testimone. “Con una squadra, che si arricchisce anche di nuovi giovani, ereditiamo un percorso importante”, ha aggiunto, “segnato da tante conquiste, e tracciato in uno dei periodi più complessi per il Paese che l’Associazione abbia mai dovuto affrontare nella sua storia. Ne ho condivise moltissime tappe e sento la responsabilità del ruolo che mi si affida, come anche l’entusiasmo per la grande sfida che vede, in Italia e in Europa, i giovani imprenditori agricoli artefici della transizione green e digitale”.

 

“Sarà importante”, ha spiegato Calentini, “preservare la capacità di ascolto dell’associazione e di confronto sul territorio per realizzare quella transizione che è davvero necessaria a un settore piegato dalle calamità naturali, dal caro energia e dall’aumento insostenibile dei costi produttivi. Andiamo avanti forti delle grandi battaglie di Agia-Cia, e consapevoli”, ha concluso il nuovo presidente Calentini, “che l’ultimo miglio digitale è ancora un traguardo da raggiungere e su cui si gioca il futuro delle aree interne e, con esse, di un’agricoltura tutta italiana, e di qualità, che conta innanzitutto sui giovani”.

        

 

 

 Le congratulazioni al neoeletto presidente nazionale di Agia-Cia, arrivano anche dal Presidente Cia Agricoltori Italiani Abruzzo, Nicola Sichetti, “Una grande responsabilità e una grande soddisfazione anche per la Cia Abruzzo. Da parte nostra tutto il sostegno necessario per affiancare il nostro corregionale nelle sfide di questo nuovo percorso. Una scelta che riconosce attenzione e competenza dimostrata da Calentini in Agia in questi anni e che oggi vede il suo riconoscimento”.


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1 In Evidenza - 28 ott 2022

Turismo Verde e La Spesa in Campagna Abruzzo: si rinnovano i direttivi

L'unicità, la scoperta della tradizione locale e il fare qualcosa di emozionante vivendo un’esperienza diretta con la cultura e le persone del posto. E’ questa la definizione di turismo esperienziale che è emersa durante il dibattito che si è tenuto ieri mattina in occasione dell’Assemblea elettiva delle Associazioni Turismo Verde e La Spesa in Campagna Abruzzo.

Dopo i saluti di Aurelio Natale, Presidente di Turismo Verde Abruzzo, e di Beatrice Tortora, Presidente de La Spesa in Campagna Abruzzo, ad aprire i lavori, coordinati dal Direttore Cia Agricoltori Italiani Abruzzo, Mariano Nozzi, è stato Carlo Hausmann, esperto Rete Rurale Nazionale che ha sottolineato come migliorare l’ospitalità e potenziare le attività all’aria aperta siano azioni da mettere in campo per promuovere la ripresa post pandemia e creare condizioni di resilienza sempre più adeguate al sistema del turismo rurale.

 

Sono intervenuti al dibattito Tommaso Buffa, Direttore Nazionale Turismo Verde e La Spesa in Campagna, che ha rinnovato la richiesta di insistere nel fare rete, nel credere nell’Associazione Turismo Verde con l’obiettivo che tutte le Regioni riconoscano la figura dell’Agrichef e dell’educatrice in agricoltura da inserire negli Albi regionali delle figure professionali, e Paolo Setta, Direttore Attività Turistiche Il Bosso, che ha raccontato com’è nata la sua collaborazione con questa importante realtà che si occupa di turismo sostenibile e responsabile, e di educazione ambientale nel cuore d’Abruzzo, a Capestrano nella Valle del Tirino.

 

A chiudere i lavori il Presidente Cia Abruzzo, Nicola Sichetti, “Tra i prodotti più gettonati in Abruzzo, quelli del turismo all’aria aperta, cicloturismo e trekking, oppure i cammini, non più solo spirituali ma di scoperta delle bellezze naturalistiche, degli aspetti tradizionali, degli usi e costumi dei luoghi attraversati. Si tratta di un’offerta che arricchisce sia domanda che offerta se ben organizzata”.

 

Sono seguite poi le testimonianze dei Mercati contadini de L’Aquila e di Pescara e il rinnovo dei direttivi delle Associazioni. Per Turismo Verde formato da: Domenica Trovarelli in qualità di Presidente, Dominika Bialek, Viola D’Ambrosio, Antonio Di Lello, Anna Maria Di Furia e Marisa Rosato. Per La Spesa in Campagna è formato da: Donato Caravaggio, Anna Ciccozzi, Annamaria D’Alonzo, Luciano Di Berto, Matteo Griguoli, Nicola Quattrocelli e Anna Maria Ventura.


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1 Associazioni - 21 ott 2022

Assemblea TV e SIC - Foto

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1 In Evidenza - 20 ott 2022

Inflazione: Cia, frutta e verdura +300% dal campo allo scaffale

Lievita del +300% il prezzo medio di frutta e verdura nel percorso dal campo allo scaffale della Grande distribuzione organizzata. Secondo Cia-Agricoltori Italiani l’inflazione al galoppo sta creando forti squilibri lungo la filiera dei prodotti agricoli freschi. Rilevanti le ripercussioni sui consumi di ortofrutta nelle famiglie, che registra una variazione del -10% negli ultimi 12 mesi. Ma è anche allarme deflazione per gli agricoltori, che si vedono riconosciuti prezzi troppo bassi rispetto ai forti aumenti dei costi di produzione. Secondo l’analisi Cia, in cima alla classifica del divario origine/scaffale c’è l’uva da tavola pagata 0,42 euro al chilo mentre sui banchi di vendita il prezzo va a quasi 3 euro al chilo (+574%), le mele golden (+442%) dagli 0,43 del campo ai 2,33 euro/kg al consumo, mentre sul terzo scalino del podio la melanzana tonda (+299%) da 0,86 a 3,43 euro/kg. Seguono le pere williams (+293%) da 0,71 a 2,79 euro/kg, i finocchi (+280%) da 0,88 a 3,34 euro/kg, la lattuga romana (+263%) da 0,82 a 3 euro/kg, cavolfiori (+155%) da 1,11 a 2,83 euro/kg e la zucchina scura (+125%), che arriva sullo scaffale a 3,55 euro/kg partendo dagli 1,58 euro dell’azienda agricola.

Per Cia, nella catena del valore alimentare a perdere sono, dunque, sempre gli agricoltori. Se il valore aggiunto agricolo è il saldo tra la produzione e i consumi intermedi, sarà sempre più difficile per i produttori continuare a coltivare la propria terra. L’ortofrutta italiana sconta ancora un forte gap infrastrutturale, con criticità nella logistica e nelle fasi di stoccaggio e distribuzione. Cia ricorda che solo per remunerare i costi di trasporto e distribuzione viene destinato il 41% del prezzo pagato dal consumatore finale. Per riequilibrare la catena del valore e potenziare il mercato interno, occorrono dunque una maggiore aggregazione fra produttori e un “patto di sistema” più equo, moderno ed efficiente con tutti i soggetti del sistema ortofrutticolo, utile anche per rispondere alle sfide economiche e ambientali legate al Green Deal europeo, che richiedono sempre maggiori standard di sostenibilità.

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2 Eventi - 14 ott 2022

Vieni con noi a EIMA 2022, Sabato 12 Novembre!

𝗩𝗶𝗲𝗻𝗶 𝗰𝗼𝗻 𝗻𝗼𝗶 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗙𝗶𝗲𝗿𝗮 𝗘𝗜𝗠𝗔 𝗱𝗶 𝗕𝗼𝗹𝗼𝗴𝗻𝗮 


L' esposizione Internazionale di Macchine per l'Agricoltura e il Giardinaggio. 

Quando?

Sabato 𝟭𝟮 𝗡𝗼𝘃𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲 𝟮𝟬𝟮𝟮


Raccolta adesioni fino a esaurimento posti entro e non oltre il 𝟰 𝗡𝗼𝘃𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲 𝟮𝟬𝟮𝟮 presso gli uffici Cia.

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