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CAA - Infobandi - 01 mar 2022
Anche quest’anno, per il nuovo sistema di autorizzazioni per gli impianti vigneto entrato in vigore dal 01 Gennaio 2016 sarà possibile richiedere nella misura dell' 1% della superficie vitata nazionale nuove autorizzazioni all’impianto di nuovi vigneti tramite domanda sul portale SIAN.
Sono considerate ammissibili le superfici agricole condotte e inserite nel fascicolo aziendale esclusi gli usi del suolo con vigneti o con vincoli.
Entro giugno verranno fatte le assegnazioni delle superfici da impiantare entro i 3 anni successivi.
La scadenza per le domande è fissata al 31 marzo 2022.
Puoi recarti presso l'ufficio CIA più vicino per informazioni e per l’inoltro della domanda.
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In Evidenza - 01 mar 2022
Adesso è il momento della mobilitazione e della protesta per chiedere a gran voce la pace. Così Anp, l’Associazione nazionale pensionati di Cia-Agricoltori Italiani, sottolineando l’importanza delle manifestazioni in corso in Italia e in tutto il mondo per dire stop al conflitto in Ucraina e avviare serie trattative per evitare ulteriori azioni militari.
“Sgomento, dolore e indignazione. Sono i sentimenti che si provano nel constatare che ancora una volta ci troviamo di fronte a una guerra, con tutte le sofferenze che comporta per la popolazione -spiega il presidente di Anp, Alessandro Del Carlo-. Come più volte affermato, le guerre non risolvono in alcun modo le controversie fra le nazioni, anzi, le aggravano ulteriormente, con il rischio di innescare processi di allargamento delle azioni militari non controllabili”.
L’Anp-Cia è impegnata sul fronte della pace e della solidarietà e invita le proprie associazioni a promuovere e aderire alle iniziative che si stanno organizzando per la pace e per gli aiuti umanitari, così come a dare il proprio contributo per l’accoglienza dei profughi in fuga -i primi sono arrivati la scorsa notte in Italia- assieme alle organizzazioni che operano sul territorio.
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Eventi - 01 mar 2022
Si svolgerà sabato 5 Marzo presso il padiglione "Daniele Becci" del porto turistico Marina di Pescara, l'VIII Assemblea elettiva Cia Abruzzo.
Dopo la registrazione dei partecipanti alle ore 8,30, inizieranno i lavori dell'Assemblea con la nomina delle commissioni e gli interventi programmati. Seguiranno la relazione del Presidente uscente Mauro Di Zio, le relazioni e il dibattito. Infine le conclusioni del nuovo Presidente eletto le elezioni dei nuovi organismi e delegati.
Si ricorda che sarà consentito l'INGRESSO solo con SUPER GREEN PASS
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In Evidenza - 28 feb 2022
Inizia la raccolta delle manifestazioni d’interesse per gli eventi previsti nel 2022.
La Camera di Commercio di Chieti-Pescara congiuntamente alla Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia e alla Regione Abruzzo, Assessorato Agricoltura e Assessorato allo Sviluppo Economico – Turismo, compatibilmente alle risorse finanziarie disponibili nei rispettivi budget, intendono partecipare in forma congiunta, attraverso una collettiva abruzzese, alle seguenti Fiere di interesse Internazionale: Le manifestazioni previste sono:
- Vinitaly e Sol&Agrifood - Verona, 10-13 aprile 2022
- Cibus 21° Salone Internazionale dell’Alimentazione - Parma 3/6 maggio 2022
- Olio Capitale - Trieste 13/15 maggio 2022
- Merano WineFestival - Merano, novembre 2022 (date da definirsi)
- Terra Madre Salone del Gusto - Torino, 22/26 settembre 2022
- Sana 34° Salone Internazionale del biologico e del naturale - Bologna 8/11 settembre 2022
- Sial Paris Il Salone Internazionale dell’Alimentazione - Parigi 15/19 ottobre 2022
- AF - Artigiano in Fiera - Milano 3/11 dicembre 2022
Al fine di individuare le fiere maggiormente rispondenti all’interesse delle aziende, e destinare, conseguentemente, le risorse economiche a disposizione a quelle potenzialmente più funzionali alle vostre esigenze,
Segnalare l' eventuale interesse a partecipare alle manifestazioni sopra segnalate, accedendo sul sito della Camera di Commercio alla pagina: https://www.chpe.camcom.it/pagina617_partecipazione-a-fiere-ed-iniziative.html e compilando il form dedicato entro e non oltre la data del 5 marzo 2022.
Tale manifestazione d’interesse non è vincolante, né attribuisce prelazione in ordine alla partecipazione, ma ha la finalità di rilevare l’interesse delle aziende alle manifestazioni, operare la scelta delle fiere alle quali partecipare con la collettiva abruzzese ed impegnare l’area espositiva.
Per ogni chiarimento o per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi a:
Marcella Lalli 3278169962Selene Galante 0854536229
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In Evidenza - 28 feb 2022
Bando per l’accesso ai contributi per la prevenzione danni da cinghiali alle produzioni agricole nel comprensorio dell'ATC Vastese (contributi per l'acquisto di recinzioni elettriche mobili) - 2022. La scadenza è fissata a giovedì 31 marzo 2022, alle ore 12:00.
In allegato il bando.
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In Evidenza - 28 feb 2022
E’ effetto valanga dopo la guerra in Ucraina nell’area rossa già colpita dalla crisi sanitaria determinata dalla Peste suina africana (PSA). Stamattina 50 trattori e 500 agricoltori sono scesi in piazza a Rossiglione nella manifestazione nazionale indetta da Cia-Agricoltori Italiani, dopo i rincari insostenibili su tutte le materie prime. Il gasolio agricolo necessario per le semine ed il riscaldamento delle serre ha superato gli 1,10 euro al litro, mentre il mais -prodotto strategico per le filiere nazionali dei prodotti zootecnici- è aumentato del 25% si (186 euro/ton). Piove, dunque, sul bagnato sugli allevatori, già allo stremo per la trattativa bloccata da mesi con gli industriali, con cui si chiede l’aumento di 5 centesimi al litro sul prezzo del latte. Ma è tutto il sistema agricolo italiano a rischio default dopo la guerra ucraina, rincara Cia. Nel week end l’agenzia Tass avrebbe, infatti, dichiarato già in atto il blocco del nitrato d’ammonio con cui la Russia potrebbe dichiarare una vera e propria guerra economica al mondo agricolo, essendo questo l’elemento base dei principali fertilizzanti utilizzati dalle nostre aziende. Questi concimi sono già aumentati del 150% nelle ultime settimane e solamente per il grano rappresentano il 25% del costo di produzione. L’urea, altro concime fondamentale nella fase post-semina del grano Made in Italy, è invece quasi triplicata: 1000 euro a tonnellata dai 350 dello scorso anno.
Tutto questo acuisce la situazione già pesatissima nelle zone dell’area rossa, dove oggi Cia-Agricoltori Italiani è scesa in piazza con 50 trattori nel cuore dell’area infetta dal virus della peste suina, per dire -una volta per tutte- “basta!” alla gestione irresponsabile della fauna selvatica. Il decreto emanato dal Governo per Cia è troppo blando, ostaggio di lentezze burocratiche e sprovvisto di risorse finanziarie. Il commissario straordinario previsto avrebbe, invece, solo potere di coordinamento e verifica del corretto svolgimento delle operazioni. Cia teme, dunque, che tutto il peso finanziario dell’emergenza nazionale PSA venga scaricato sulle casse di Regioni e Comuni. Le misure del decreto appaiono, inoltre, molto poco tempestive. Malgrado l’emergenza, occorrono ben trenta giorni per la stesura dei piani regionali di intervento per l’eradicazione del virus nei cinghiali e almeno altri venti per l’ottenimento del parere dell’Ispra.
Per Cia bisogna proteggere il sistema produttivo di queste aree con un piano di abbattimenti selettivo che crei una zona "cuscinetto" e impedisca al virus di diffondersi, anche grazie al foraggiamento artificiale della fauna selvatica. “L'emergenza peste suina da quasi due mesi ha, di fatto, bloccato l'attività negli allevamenti di suini in Piemonte e Liguria. Secondo l'OMS la malattia si sta diffondendo velocemente in 50 Paesi e se l'infezione dovesse arrivare in Lombardia -ha dichiarato il presidente Cia, Dino Scanavino- rischiamo di mettere in ginocchio una delle più importanti aree suinicola italiane e tutto il nostro export. Il Governo non sottovaluti il problema di fronte all’Europa e al Paese, bisogna prendere a esempio Paesi che hanno eradicato il fenomeno rapidamente, come il Belgio e la Repubblica Ceca, dove già nella prima settimana di epidemia sono stati abbattuti 3mila cinghiali”.
Per Cia, solamente i 275 chilometri di recinzione per delimitare l’area infetta rappresenteranno un lavoro complesso e oneroso, che non deve essere realizzato sottraendo fondi a quelli necessari ai ristori per le aziende danneggiate. Chiediamo, dunque, maggiori risorse da stanziare ora nella fase di conversione in legge del Sostegni-ter -conclude Scanavino-, i cinquanta milioni di euro annunciati dal governo sono davvero troppo pochi”. Per Cia, non vanno dimenticati i danni indiretti alle aziende agricole legate all’ospitalità e alla silvicoltura che non hanno altri sbocchi produttivi e rischiano gravi ripercussioni economiche, che si vanno ad aggiungere a quelle subite per le restrizioni dovute alla pandemia da Covid nell’ultimo biennio.
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In Evidenza - 27 feb 2022
Cambio ai vertici di Anp, Agia e Donne in Campo Abruzzo che rinnovano gli organi direttivi in occasione dell’Assemblea elettiva regionale delle Associazioni in programma ieri, 26 febbraio, al Padiglione “Daniele Becci” del Porto turistico Marina di Pescara. Sono stati eletti: Giuseppe De Blasis come Presidente Anp Abruzzo, subentrato a Dino Bruno; Antonella Vicoli nominata Presidente Donne in Campo Abruzzo prende il posto di Domenica Trovarelli ed Enrico Calentini, nuovo presidente Agia succede a Francesca Valente.
Innovazione, sostenibilità ambientale, previdenza i temi al centro del dibattito e delle riflessioni delle tre associazioni. La strategia di Anp, raccolta nel documento programmatico, è quella di garantire agli anziani pensioni dignitose, tutelare donne e giovani, rilanciare le aree rurali del Paese e promuovere politiche sociali e culturali per la soluzione dei problemi connessi alla posizione degli anziani nella società.
Molti i temi raccolti nel documento programmatico di Donne in Campo: l’importanza di lavorare per la riduzione dei divari di genere, affinché le donne abbiano parità di stipendio e pensioni e le stesse opportunità degli uomini di avviare imprese nelle aree rurali, incrementare la rappresentanza femminile all’interno degli organi politico-istituzionali, agevolare lo sviluppo delle aziende femminili e valorizzarne il ruolo. Un monito quello della neo presidente Antonella Vicoli a continuare nella strada tracciata fino ad ora, dando valore alla donna, sia come persone che come imprenditrice.
Per Agia è importante favorire la presenza di giovani agricoltori attraverso l’adozione di politiche di insediamento abitativo che incentivino il recupero di fabbricati rurali, dei piccoli centri urbani e dei borghi. Necessario garantire l’accesso alla terra alle tante imprese insediate su terreni in affitto da soggetti anziani così da incentivare investimenti e posti di lavoro.
“E’ giusto che le tre associazioni lavorino congiuntamente”, afferma Mauro Di Zio, Presidente Cia Abruzzo, “la struttura regionale è a disposizione al fine di coordinare l’attività al fine di costruire insieme il “Paese che vogliamo””.
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In Evidenza - 25 feb 2022
Rischio di blocco dei fertilizzanti indispensabili alle coltivazioni e di un embargo sul vino che costerebbe 150 milioni al Made in Italy, in aggiunta alle speculazioni finanziare già in essere sui cereali (grano e mais). Il conflitto in Ucraina presenterà un costo salato per l’agricoltura italiana, in faticosa ripresa dopo la pandemia, anche per l’effetto del trend pericolosamente rialzista dei prodotti agricoli nelle quotazioni della Borsa di Chicago. E’ questo l’allarme di Cia-Agricoltori Italiani, preoccupata per gli effetti a catena di una pesante inflazione alimentare su tutta la filiera, già in affanno per i prezzi alle stelle delle forniture di gas. Pesante anche la stima di ripercussioni sullo scaffale per il consumatore (+20% solo per la pasta).
Con il solo blocco del nitrato d’ammonio la Russia potrebbe, infatti, dichiarare una vera guerra economica al settore primario, essendo questo l’elemento base dei principali fertilizzanti utilizzati dalle aziende agricole. Questi fitofarmaci, che non si possono produrre in Italia perché contengono sostanze minerali esclusivamente di importazione (azoto, fosforo e potassio), sono già aumentati del 150% nelle ultime settimane e solamente per il grano rappresentano il 25% del costo di produzione. L’urea, concime fondamentale nella fase post-semina del grano Made in Italy perché lo rende altamente proteico e ne aumenta la qualità, è quasi triplicata: 1000 euro a tonnellata dai 350 dello scorso anno. Anche i fosfati, che garantiscono il nutrimento completo necessario allo sviluppo della piante, sono passati da 350 a 700 euro a tonnellata. Cia stima, dunque, ricadute per il consumatore sui prezzi di pasta (+20%), pane e farine, prodotti che risentono anche dei prezzi dell'energia su produzione, imballaggio e soprattutto del trasporto, in un Paese in cui l’80% dei trasporti commerciali avviene su gomma.
Altra minaccia di Putin per il nostro agroalimentare riguarda il vino, che potrebbe essere oggetto di embargo da parte della Russia, in risposta alle possibili future sanzioni Ue. Le ricadute economiche sarebbero rilevanti per l’Italia, partner commerciale privilegiato di Mosca, che attualmente importa circa 150milioni di vino italiano (+35% negli ultimi 10 anni), mentre altri 49 milioni di euro di vino sono stati destinati all’Ucraina. Cia ricorda che le esportazioni agroalimentari Made in Italy (ortofrutta, formaggi, carni e salumi) hanno già perso 1,4 miliardi negli ultimi 8 anni a causa dell’embargo deciso da Putin nel 2014, in risposta alle sanzioni Ue per la vicenda Ucraina
Cia ricorda, infine, che per le imprese agricole sta diventando impossibile andare avanti con i prezzi dell’energia divenuti insostenibili. Basti pensare ai rialzi fino al 120% delle bollette energetiche a inizio 2022, rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Il presidente nazionale Cia, Dino Scanavino, si appella al Governo: “Per gli agricoltori è ancora irrisolto il caro energia, perché le nostre aziende non sono state classificate energivore. Cia non ritiene giusto considerare i costi energetici solo in relazione ai volumi consumati, ma crede sia più equo valutarne l’incidenza percentuale sui fatturati aziendali, che per gli agricoltori ha un impatto medio molto alto, sia a livello di energia termica che elettrica”.
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In Evidenza - 25 feb 2022
Gli allevatori italiani non possono aspettare ancora. Le oltre 43.000 aziende di bovini da latte sono allo stremo per il rialzo incontrollabile delle materie prime e dell’energia, a cui si aggiungono ora gli effetti della crisi in Ucraina. Servono interventi immediati per riconoscere ai produttori una più equa quotazione del latte alla stalla, oltre a interventi strutturali per evitare la chiusura delle imprese. Così il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino, intervenendo oggi al tavolo di filiera del settore lattiero-caseario con il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli.
“L’accordo firmato nei mesi scorsi è stato totalmente disatteso -ha ricordato Scanavino- dimostrando una totale mancanza di rispetto per le difficoltà del sistema produttivo. Oggi un litro di latte fresco viene pagato in media 39 centesimi al litro all’allevatore, con costi di produzione più alti e ormai vicini ai 45 centesimi al litro, mentre il prezzo del latte ‘spot’ è a 49 centesimi, per arrivare sullo scaffale del supermercato a quota 1,50-1,70 euro. Insomma, una situazione insostenibile e ingiustificabile”.
Ecco perché “chiediamo di adeguare il prezzo del latte bovino alle dinamiche di mercato di alcuni prodotti guida, oltre che ai costi di produzione -ha ribadito il presidente di Cia-. L’andamento delle vicende internazionali rende evidente l’utilità di avere a disposizione un meccanismo per l’adeguamento del prezzo del latte nel corso dell’anno, sulla base dello sviluppo del mercato”.
Allo stesso tempo, per Cia è necessario mettere in campo ulteriori interventi per mitigare gli effetti dei rincari sulle aziende, acuiti dal conflitto russo-ucraino. Basti pensare che, solo nei primi 14 giorni di febbraio, i prezzi dell’elettricità sono cresciuti del 238% sullo stesso periodo del 2021; il gas naturale il 327% in più, il petrolio il 50% in più. I costi dei trasporti sono aumentati del 115% rispetto a febbraio di un anno fa. Una corsa insostenibile per la catena di approvvigionamento, che colpisce tutti gli anelli della filiera.
Le stalle, in aggiunta, devono fronteggiare anche i rialzi legati alla mangimistica. Il prezzo del mais a uso zootecnico costava a gennaio il 32% in più rispetto a gennaio 2021 (e il 67% in più rispetto a dicembre 2019); la soia è passata dai 328 euro/ton di maggio 2019 a 621,5 euro/ton di media nell’ultimo mese (+89%, con una crescita del 23,3% rispetto a febbraio 2021) e l’erba medica disidratata in balloni è proiettata a raggiungere il prezzo record degli ultimi 22 anni (solo nel 2014 raggiunse un valore più elevato, 268 euro alla tonnellata).
Per tutti questi motivi, “bisogna inserire anche le aziende agricole nel Decreto energia annunciato dal governo -ha aggiunto Scanavino- e lavorare da subito a misure fiscali, come l’azzeramento dell’Iva e delle accise sui mangimi, oltre che su interventi di lungo periodo che garantiscano una più giusta ripartizione del valore lungo la filiera”.
“Ringraziamo il ministro per aver riacceso il focus sul settore -ha concluso il presidente di Cia- e per l’impegno a riconvocare un tavolo tecnico nei prossimi giorni per elaborare proposte e soluzioni alla crisi degli allevamenti”.
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In Evidenza - 24 feb 2022
Ѐ tornata da Eataly a Roma la cena con gli Agrichef di Cia-Agricoltori Italiani. In occasione della Festa dell’Orgoglio locale, per celebrare l’identità, il territorio, i mestieri e i prodotti tipici, è andata in scena la serata speciale con i cuochi contadini per gustare i piatti tipici della tradizione.
Utilizzando prodotti stagionali rigorosamente del territorio e di loro produzione, otto Agrichef Cia da Lazio, Toscana, Umbria, Abruzzo e Campania, hanno realizzato ricette regionali, originali e rivisitate, per accompagnare gli ospiti in un lungo viaggio del gusto attraverso il Centro-Sud Italia, alla scoperta di specialità e sapori unici.
Nel menù dedicato a Eataly, con l’accompagnamento musicale di “Paranzella Popolare. Suoni, canti e danze dell’Appennino”, piatti come “pizza e fojie con pallotta di cacio e ova” di Carla, (Agriturismo La Brocca - Abruzzo), il “Baccalà all’orvietana rivisitazione” con ai fornelli Riccardo (Locanda Palazzone - Umbria), “Risotto Toscano con caprino affumicato, ribes e foglie di cipresso” preparato da Edoardo (Podere Belvedere - Toscana) e la “Zuppa di fagiolina del Trasimeno” portato a tavola da Patrizia (Agricola Bittarelli Agriturismo - Umbria). E ancora: il “Peposo di manzo di Lia” (Villa Caprareccia - Toscana), lo “Spezzatino d’agnello alla teramana” con Annamaria (Agriturismo Capodacqua - Abruzzo) e per i dolci, la “Pastiera di farro realizzata da Pasqualina (Agriturismo Collina di Roseto - Campania) e il “Semifreddo al croccante di nocciole viterbesi” fatto da Simone (Agriturismo Vazianello - Lazio).
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In Evidenza - 23 feb 2022
Da una parte l’annunciato decreto sul caro energia ancora lontano da dare respiro alle aziende agricole schiacciate dall’aumento delle materie prime, dall’altra l’emergenza peste suina in regioni strategiche per il Made in Italy agroalimentare, pronta a esplodere per effetto di una gestione irresponsabile della fauna selvatica, regolata da una legge vecchia trent’anni. Nel mezzo, l’agricoltura italiana con migliaia di aziende a rischio collasso a causa di costi di produzione ormai insostenibili (+40% rispetto agli anni scorsi) e con una ripresa minacciata dall’inflazione galoppante (+4,8% a gennaio, un livello che non si vedeva dal 1996) e ora anche dalle ripercussioni della crisi ucraina sugli scambi internazionali. Cia-Agricoltori Italiani adesso dice “basta!” e fa partire il countdown per il Governo. Le istituzioni devono prendere atto che si sta uccidendo un settore chiave per il Paese, che invece avrebbe bisogno di misure coraggiose e strutturali per detonare lo shock dei rincari, in primis quelli energetici, a danno delle imprese. E un’azione drastica serve anche su tutto il territorio nazionale, dove circolano liberamente più di 2 milioni di cinghiali, pericolo pubblico in campagna e nelle città e principale vettore di peste suina tra gli allevamenti.
Il monito di Cia è arrivato, oggi, dalla conferenza stampa a Roma, presso l’Hotel Nazionale in piazza Montecitorio, dove è stata annunciata la grande manifestazione contro la fauna selvatica, in primis, e i costi alle stelle, che si terrà lunedì 28 febbraio a Rossiglione, in provincia di Genova, nel cuore della “zona rossa” della peste suina che coinvolge Liguria e Piemonte.
COSTI ALLE STELLE - Per Cia, il problema dei rincari sta innescando un cortocircuito dannoso, in grado di mettere a repentaglio l’intera filiera agroalimentare di qualità, dal campo alla tavola, patrimonio nazionale da 550 miliardi di euro. A rischio l’attività produttiva, semine e raccolti, con le eccellenze del Made in Italy. C’è tutta la catena del valore pronta a saltare, con i consumatori che cominciano a sentire nel carrello alimentare il peso dell’aumento dei prezzi.
Oggi, per le imprese agricole di tutta Italia, andare avanti sta diventando impossibile. Basti pensare ai rialzi fino al 120% delle bollette energetiche a inizio 2022 rispetto allo stesso periodo di un anno fa. A cui si aggiungono quelli dei fertilizzanti, cresciuti del 150% in soli sei mesi, e l’inaccettabile incremento del 40% del gasolio. Tutto ciò in un Paese in cui l’80% dei trasporti commerciali avviene su gomma, percentuale che però supera il 90% nel caso degli alimentari freschi.
Per fare alcuni esempi, l’impatto dell’aumento incontrollabile delle materie prime e dell’energia sta investendo l’intera zootecnia: il costo di produzione del latte fresco è circa 45 cent/litro, mentre il prezzo di vendita è di circa 39 cent/litro, per arrivare sullo scaffale del supermercato a quota 1,50-1,70 euro. Un prezzo decisamente sottocosto, quindi, per produttori e allevatori del territorio, con il rischio di chiusura per molte aziende, se non verrà riconosciuta una più giusta ed equa quotazione dall’industria e se non si prenderanno provvedimenti dedicati dopo il fallimento del Tavolo latte. Ma la lista è lunga: per colpa dei rincari, i costi medi di produzione a carico degli agricoltori sono già aumentati tra il 10% e il 20% sul grano, sull’olio extravergine d’oliva e sul vino. Anche per il pomodoro da industria si spenderanno 9.200 euro a ettaro nel 2022 (+15%).
Ora si aggiungono anche le ripercussioni delle tensioni geopolitiche in Ucraina. Le stalle Made in Italy, infatti, sono fortemente dipendenti dal mais di cui Kiev è secondo Paese fornitore (700mila tonnellate). Il granturco è il principale ingrediente delle diete per gli animali (47%) e ora la crisi in atto va a pesare su un prodotto che ha già subito nell’ultimo biennio un forte rialzo dei prezzi, che attualmente si attestano sui 186 euro/ton, in aumento del 24% rispetto al 2021.
“Solo il conto dell’energia per le imprese è stimato in 37 miliardi di euro nel 2022 -ha ricordato il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino-. Ѐ chiaro quindi che gli oltre 5,5 miliardi annunciati dal Governo per gli interventi sul costo dell’energia per aziende e famiglie non sono sufficienti ad arginare la crisi. Non basta agire sugli oneri di sistema o agevolare le sole imprese energivore. Ora il Governo deve mettere sul tavolo interventi organici per ridurre, da un lato, la dipendenza energetica dall’estero e, dall’altro, per snellire realmente il carico economico sulle aziende agricole che sono la dispensa del Paese e sugli agriturismi che devono recuperare le chiusure di due anni di pandemia”
“Ciò ancor più necessario, vista la fine dell’emergenza sanitaria al 31 marzo prossimo -ha aggiunto Scanavino- che però troverà il Paese in grande difficoltà con agricoltori e cittadini a pagare le conseguenze più pesanti dei rincari. Per questo servirebbe un patto di sistema contro le speculazioni che potrebbe partire proprio dall’alleanza tra gli anelli ai due estremi della filiera, ovvero produttori agricoli e i consumatori”.
PESTE SUINA ED EMERGENZA CINGHIALI - Il 28 febbraio Cia manifesterà a Rossiglione, in provincia di Genova, contro una gestione inadeguata dell’emergenza PSA e fauna selvatica. Il recente decreto sulle misure urgenti per arrestare, nelle “zone rosse” Liguria e Piemonte, la diffusione della peste suina, ha lasciato Cia perplessa per l’eccesso di burocrazia, l’assenza di risorse adeguate e il ruolo del commissario straordinario, che ha solo potere di coordinamento e deve ancora essere nominato.
Per gli Agricoltori Italiani, non si può scaricare su Regioni e Comuni il peso di un problema nazionale. Ecco perché Cia chiede maggiore tempestività e più fondi da stanziare nella fase di conversione in legge del Sostegni Ter, tenuto conto dell’esiguità dei 50 milioni di euro già annunciati dal Governo.
Del resto, il punto dell’Organizzazione sulla questione è chiaro da tempo e parte dal progetto “Il Paese che Vogliamo” con la proposta di riforma radicale della Legge 157 del 1992 sulla fauna selvatica. Una normativa troppo datata per riuscire ad affrontare un problema ormai fuori controllo con +111% di cinghiali in circolazione, oltre 200 milioni di danni all’agricoltura e 469 incidenti, anche mortali negli ultimi quattro anni. Un’emergenza che ha bisogno di risposte puntuali, con la sostituzione del concetto di “protezione” con quello di “gestione”, con il coinvolgimento di personale specializzato e con il rafforzamento dell’autotutela degli agricoltori.
Anche per arginare il diffondersi della peste suina in Liguria e Piemonte, dove sono ormai 41 le carcasse di cinghiali infetti rinvenute, resta necessaria, secondo Cia, una campagna di controllo e riduzione del numero dei capi con figure qualificate e strumenti innovativi, oltre al rimborso rapido, senza vincoli e burocrazia, del 100% dei danni subiti dagli agricoltori per la PSA.
“Sul taglio dei costi di produzione per le aziende agricole e sull’annosa questione fauna selvatica -ha concluso il presidente Cia, Scanavino- non si giocano due singole e isolate battaglie di settore, ma il futuro del Paese e la sua economia, forte di un agroalimentare di qualità riconosciuto in tutto il mondo e fortemente legato al potere d’acquisto dei cittadini italiani. Non si sottovaluti il problema -ha aggiunto e concluso il presidente-. Di fronte all’Europa e al Paese, il Governo si è assunto l’onere della sostenibilità che ricordiamo deve essere al contempo ambientale, economica e sociale”.
GLI INTERVENTI DELLE ISTITUZIONI - In conferenza stampa sono intervenuti numerosi esponenti di Camera e Senato, dal presidente della Commissione agricoltura a Montecitorio Filippo Gallinella ai parlamentari Antonella Incerti, Maria Spena, Susanna Cenni, Monica Ciaburro, Paola Frassinetti, Fulvia Michela Caligiuri, Gisella Naturale e Patrizio Giacomo La Pietra.
Unanime la condivisione dei punti sollevati da Cia, così come l’impegno a trovare soluzioni rapide. “I problemi che riguardano l’agricoltura -hanno detto a più voci- non devono avere bandiera. Siamo tutti pronti a lavorare per difendere un settore strategico che produce cibo, spinge l’economia e sostiene i territori. Il quadro attuale è allarmante e la determinante è il tempo. Ecco perché stiamo già lavorando per intervenire con un’azione specifica per il comparto agricolo contro il caro energia, portando avanti emendamenti al nuovo decreto e, contestualmente, siamo pronti a migliorare il provvedimento sull’emergenza peste suina con ulteriori risorse e strumenti di gestione della fauna selvatica”.
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In Evidenza - 22 feb 2022
Allarme di Cia-Agricoltori Italiani per le ripercussioni sugli allevatori italiani delle tensioni geopolitiche in Ucraina. Le nostre stalle sono fortemente dipendente dal mais di cui Kiev è secondo Paese fornitore (700mila ton). Il granturco è, infatti, il principale ingrediente delle diete per gli animali (47%) ed è strategico nelle principali filiere nazionali dei prodotti zootecnici e bio-industriali.
La crisi in atto andrebbe a pesare su un prodotto che ha già subito nell’ultimo biennio un forte rialzo dei prezzi, che attualmente si attestano sui 186 euro/ton, in aumento del 24, 35% rispetto al 2021. I prezzi del mais sono cominciati ad aumentare da agosto 2020 nei principali paesi esportatori (USA, Canada, Argentina, Ucraina, Brasile), raggiungendo il picco ad agosto 2021, a causa delle forti siccità e dalle alte temperature nei Paesi produttori, che hanno ridotto gli stock mondiali.
Cia è, dunque, preoccupata che la situazione in Ucraina si aggiungerebbe ai rincari vertiginosi che stanno già impattando, pesantemente, sui costi di produzione di tutte le imprese agricole nazionali. I rialzi su mais rendono decisamente poco remunerativa la produzione di carne di qualità controllata -soprattutto dove ci sono contratti di filiera con le principali catene della Grande distribuzione- e mettono ko gli allevatori di vacche da latte che già sono in lotta per l’aumento di almeno 5 cent al litro sul prezzo del latte.
Sul mais l’Italia si trova, dunque, particolarmente esposta alle crisi internazionali e sconta la forte dipendenza dalle importazioni estere di questo cereale, passate in soli 10 anni dal 15 al 50%. Per frenare il trend, Cia auspica un maggior impegno da parte del Governo ad incentivare i contratti di filiera per un mais di filiera italiana certificata, in modo da migliorare l’integrazione fra produttori e imprese di trasformazione
L’acuirsi delle tensioni, secondo Cia, preoccupa anche sul versante russo, dove già le sanzioni hanno azzerato negli ultimi anni le esportazioni del vino Made in Italy.