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In Evidenza - 02 feb 2022
La sicurezza sui risarcimenti ai prezzi di mercato e una cabina di regia a livello nazionale che gestisca l’emergenza Peste suina con misure straordinarie e strumenti normativi efficaci. Questo il focus del webinar organizzato da Cia Liguria (Aldo Alberto) e Cia Piemonte (Gabriele Carenini), che ha visto la partecipazione dei due assessori all’agricoltura delle Regioni interessate dall’emergenza, Alessandro Piana e Marco Protopapa, insieme al presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino. Per gestire l’epidemia con tempestività, Cia ha chiesto in via prioritaria la definizione delle competenze del commissario straordinario interregionale appena nominato, ma non ancora ufficializzato. La situazione è ancora, fortunatamente, sotto controllo grazie alle barriere architettoniche all’interno dell’area appenninica compresa tra l’autostrada A26 e la A7, ma c’è preoccupazione per una possibile espansione a Est del fenomeno. Il rischio è di mettere in pericolo la filiera produttiva delle carni suine e della loro trasformazione nelle province emiliane limitrofe.
Secondo Cia, il monitoraggio costante delle carcasse di cinghiale e il divieto di caccia da sole non possono più bastare e le manifestazioni di ambientalismo integralista non devono rallentare l’intervento dell’autorità. Si auspicano ora iniziative legislative che proteggano il sistema produttivo di queste aree con un piano di abbattimenti selettivo che crei una zona "cuscinetto" e impedisca al virus di diffondersi, anche grazie al foraggiamento artificiale della fauna selvatica. Per Cia, vanno presi a esempio Paesi che hanno eradicato il fenomeno rapidamente in passato, come la Repubblica Ceca dove già nella prima settimana di epidemia furono abbattuti 3mila cinghiali. Bisogna, dunque, agire con tempestività, utilizzando visori notturni e personale qualificato, anticipando la fioritura primaverile che rinfoltirà la vegetazione rendendo le operazioni più complesse.
“In merito ai ristori, è necessario andare oltre la macellazione d’emergenza prevista dall’ordinanza, per tutelare gli allevatori dopo lo svuotamento delle stalle -precisa Scanavino-. Alla suinicoltura di questi territori va riconosciuto un piano di indennizzi congruo, che preveda l’abbattimento dei capi anche in assenza di maiali infetti. Si segnalano, infatti, molti casi di macelli che rifiutano irrazionalmente il ritiro delle carni suine piemontesi, a scopo precauzionale. La soluzione sembra, dunque, di difficile applicazione, senza contare la scarsa valorizzazione di queste carni pregiate con la macellazione anticipata”. Per Cia non vanno, poi, dimenticati i danni indiretti alle aziende agricole legate all’ospitalità e alla silvicoltura in aree interne che non hanno altri sbocchi produttivi. Queste imprese rischiano un grave danno economico, che si aggiunge alle pesanti restrizioni subite nell’ultimo biennio a causa della pandemia.
Il presidente Scanavino ha, infine, annunciato una prossima mobilitazione sul territorio del mondo agricolo, che chiede a gran voce un piano di recupero della funzionalità del sistema appenninico nazionale, indispensabile per un serio progetto di transizione ecologica del Paese.
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In Evidenza - 31 gen 2022
Un grande ringraziamento al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il Paese, ora più che mai, ha bisogno dell’equilibrio, della stabilità e dell’impegno delle istituzioni, egregiamente rappresentate dal Capo dello Stato, per affrontare sfide e difficoltà in campo, dalla pandemia al caro energia, dalla crisi ucraina alla messa a terra del PNRR. Così Cia-Agricoltori Italiani, che esprime riconoscenza a Mattarella per aver accettato la rielezione.
La sensibilità, la compostezza, l’appassionata salvaguardia delle garanzie costituzionali sempre dimostrate dal presidente della Repubblica trovano di nuovo oggi il riconoscimento più alto e prestigioso. Mattarella gode della fiducia di tutti i cittadini e si fa garante, ancora una volta, della solidità e della coesione del governo, per permettere all’Italia di guardare al futuro con maggiore ottimismo.
In questo contesto, spiega il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino, “auspichiamo che il Capo dello Stato continui a mostrare attenzione verso la vicenda agricola del Paese. Speriamo che fornisca il suo forte contributo all’ulteriore sviluppo del settore primario, riconoscendo quel ruolo centrale che l’emergenza Covid ha mostrato in maniera ancora più chiara. L’agricoltura, se adeguatamente supportata, può non solo continuare a garantire cibo sano e sicuro per tutti, ma anche assicurare la tenuta e lo sviluppo dei territori; salvaguardare l’ambiente contro il dissesto idrogeologico e i cambiamenti climatici, produrre energia da fonti rinnovabili, difendere il suolo e il paesaggio”.
“Da parte nostra -aggiunge Scanavino- rinnoviamo la massima disponibilità a collaborare, avanzando proposte e nuove soluzioni. Faremo responsabilmente ciò che ci compete, nell’interesse degli agricoltori e di tutti i cittadini, consapevoli della funzione primaria del settore per la ripresa post pandemia”.
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In Evidenza - 27 gen 2022
Una campagna di controllo e riduzione del numero degli ungulati con figure qualificate e strumenti innovativi nei 114 comuni dell’areale infetto. Questa la proposta non più rinviabile di Cia-Agricoltori Italiani al tavolo interministeriale odierno che ha affrontato l’emergenza Peste suina africana (PSA). Secondo Cia è tempo di agire con tempestività e razionalità per evitare ricadute economiche e sociali irreparabili, prendendo esempio da Paesi Ue, che hanno eradicato in poco tempo la malattia di cui il cinghiale è il principale vettore. La PSA -studiata da decenni e non trasmissibile all’uomo- è, infatti, altamente pericolosa per i maiali e potrebbe avere un impatto fortemente negativo sul mercato suinicolo, da cui dipende l’industria salumiera, fiore all’occhiello del Made in Italy agroalimentare.
“Il peso della Peste suina non può ricadere tutto sulle spalle degli allevatori che nella zona infetta subiscono il danno economico del macello immediato di capi sani, mentre i cinghiali circolano in libertà. Questo dopo aver messo in campo tutte le costose misure di biosicurezza e prevenzione previste”. Questo il commento del presidente Cia, Dino Scanavino, che da anni auspica la riforma della Legge 157/92, visti gli effetti disastrosi sul nostro paesaggio di una politica dissennata sulla gestione della fauna selvatica. “E’ necessario agire in modo razionale nella gestione della biodiversità, con un riequilibrio del rapporto fra uomini e ungulati –prosegue Scanavino-, bilanciando gli interessi fra le diverse categorie di cittadini, siano essi cacciatori, allevatori o ambientalisti, guidati esclusivamente dai criteri del rigoroso controllo scientifico”.
Per Cia, l’attività di vigilanza nella zona delimitata dei 114 comuni in Liguria e Piemonte è opportuna, ma non è esaustiva. “Si parla, addirittura, dell'utilizzo dei droni per la ricerca delle carcasse infette, ma tutto questo risulta inutile se non si attua una campagna di controllo degli ungulati –aggiunge Scanavino-. La riduzione della densità di popolazione dei cinghiali andrebbe organizzata con un prelievo selettivo, tramite figure qualificate come il coadiutore e con l’utilizzo di visori notturni e altri strumenti innovativi. Bisogna, inoltre, impedire lo spostamento dei selvatici fuori dal perimetro dell’areale infetto tramite le recinzioni e il foraggiamento artificiale”. Secondo Cia, una campagna di controllo e prelievo selettivo permetterebbe anche l’ottenimento di informazioni sanitarie circa la diffusione del virus, dopo aver creato misure speciali di trasporto e stoccaggio delle carcasse.
Cia ricorda, infine, le migliaia di posti di lavoro a rischio nella malaugurata ipotesi di un peggioramento della situazione, che metterebbe in ginocchio un settore da 1,7 mld, col blocco immediato delle linee di produzione per mancanza di materia prima.
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In Evidenza - 27 gen 2022
Non sono più sufficienti i provvedimenti, pur apprezzabili, che il Governo ha inserito nella legge di Bilancio. Servono misure straordinarie per evitare che tantissimi pensionati, soprattutto quelli con assegni al minimo, precipitino di colpo in una condizione d’indigenza, impossibilitati a far fronte all’aumento esponenziale del costo della vita, tra caro energia, inflazione ed effetti della pandemia. È l’allarme lanciato da Anp, l’Associazione nazionale pensionati di Cia-Agricoltori Italiani.
In particolare, secondo l’Anp, rispetto alla crescita record delle bollette di luce e gas, oltre a un intervento eccezionale di contenimento, serve una strategia a breve e a lungo termine per superare, da una parte, la dipendenza dall’estero sull’approvvigionamento energetico, dall’altra per aumentare la produzione da fonti rinnovabili, investendo per esempio sull’agri-fotovoltaico. Inoltre, occorre intervenire sulla composizione dei costi attribuiti in bolletta, abbattendo i cosiddetti costi di sistema che oggi incidono fino al 50% sulla cifra totale rispetto ai consumi reali. È una situazione ingiusta per tutti, ma che diventa insostenibile per i redditi bassi.
Quanto alla ripresa dell’inflazione, per Anp-Cia sta avendo conseguenze immediate e gravi sui prezzi dei beni essenziali, a cominciare da quelli alimentari, producendo effetti devastanti, soprattutto per i soggetti meno abbienti. L’Istat ha registrato un forte aumento di persone in condizione di povertà assoluta, in particolare di quelle con minore protezione sociale, come i pensionati a basso reddito.
Infine, c’è il Covid, che continua a essere un’emergenza sanitaria, economica e sociale. In due anni la pandemia ha sconvolto gli equilibri sociali, procurato danni enormi in termini di vite umane, messo sotto pressione il sistema sanitario e i settori produttivi, fatto precipitare il Paese in una crisi senza precedenti. E gli anziani continuano a pagare il prezzo più alto: per loro, anche ora, precauzioni e distanziamento spesso significano isolamento sociale.
“Questo non è il Paese che Vogliamo -dichiara il presidente nazionale di Anp-Cia, Alessandro Del Carlo-. La legge di Bilancio ha ignorato i pensionati al minimo, non ci sono stati benefici significativi dal decreto fiscale per i ceti sociali più bassi. Solo sulla sanità c’è stato uno sforzo importante, ma oltre all’emergenza Covid, c’è da recuperare un arretrato enorme di visite e interventi, che richiederà un impegno straordinario e di lunga durata”. Adesso, aggiunge, “c’è bisogno di uno sforzo ulteriore da parte del Governo per evitare una ‘tempesta perfetta’ a danno di milioni di anziani”.
Da parte sua, conclude Del Carlo, “l’Anp-Cia continuerà a battersi per la difesa dei pensionati, per assegni dignitosi e servizi socio-sanitari adeguati nelle aree interne e rurali, per la tutela del ruolo sociale degli anziani nella società”.
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In Evidenza - 19 gen 2022
Con l’allarme peste suina che si sta diffondendo in Italia dopo i casi in Liguria e Piemonte, forte l’esigenza di tracciare e tenere sotto controllo la situazione e mettere al riparo dai rischi gli allevamenti di suini. Ed è per andare in soccorso degli allevatori e scongiurare un'epidemia tra i cinghiali, che l’Ente Produttori Selvaggina ha lanciato un’applicazione "Wildlife Management Group", già scaricata oltre 500 volte, da utilizzare proprio per la segnalazione dei casi sospetti.
La notifica, con la geolocalizzazione del ritrovamento, viene trasmessa in automatico agli organismi sanitari deputati a controllo e prevenzione.
Scarica l'App, clicca QUI
Inoltre, da parte dell'agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) sono state rilanciate e e promosse le tre fasi fondamentali per evitare la diffusione della peste suina, ovvero: rilevazione, prevenzione e segnalazione. In particolare, parlando di prevenzione, si guarda oltre il rinvenimento e lo smaltimento dei capi morti nelle "zone focolaio”, in favore di iniziative come, ad esempio, le White Zones, zone bianche di "abbattimento preventivo" radicale, come adottate in Estonia, Lettonia, Francia e Repubblica Ceca.
Rilevazione e segnalazione dei casi, così come gestione sanitaria e faunistica devono procedere ben allineate, incentivando un’azione sinergica, propria di una società organizzata dove agricoltori, cacciatori, turisti, escursionisti, trifolai, cercatori di funghi, frequentatori di boschi e istituzioni sono tutti potenziali fonti di informazioni e dati per contenere il diffondersi del virus.
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In Evidenza - 19 gen 2022
A seguito della individuazione di un caso di Peste Suina Africana in Piemonte, è necessario esercitare la più attenta sorveglianza del territorio, al fine di prevenire l'insorgenza di tale grave malattia virale che colpisce suini e cinghiali,.
E' altamente contagiosa e spesso letale per gli animali, non è, invece, trasmissibile agli esseri umani.
Nessun caso è stato segnalato in Abruzzo, ma occorre prestare la massima sorveglianza sul cinghiale.
Pertanto, ogni Cinghiale trovato morto (anche a seguito di incidente stradale) ovvero abbattuto ma che mostrava ante mortem comportamenti anomali di qualsiasi tipo, deve essere segnalato alle competenti autorità (guardie venatorie, Polizia provinciale, carabinieri forestali, servizi veterinari delle AUSL localmente competenti).
Deve essere altresì segnalato il ritrovamento di carcasse parzialmente predate (lo stato di infezione aumenta la probabilità di predazione) o putrefatte, poiché il virus sopravvive alla completa decomposizione dell’ospite rendendo quindi sempre possibile una diagnosi di laboratorio.
I cacciatori devono inoltre:
pulire e disinfettare le attrezzature, i vestiti, i veicoli e i trofei prima di lasciare l’area di caccia;
eviscerare i cinghiali abbattuti solo nelle strutture designate;
evitare i contatti con maiali domestici dopo aver cacciato.
Le epidemie di peste suina africana hanno pesanti ripercussioni economiche per i Paesi colpiti.
Nei seguenti link gli approfondimenti e le raccomandazioni del Ministero della salute
https://www.salute.gov.it/portale/sanitaAnimale/dettaglioContenutiSanita...
https://www.salute.gov.it/portale/sanitaAnimale/dettaglioContenutiSanita...
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In Evidenza - 19 gen 2022
Contro il caro bollette, il Governo metta in campo misure che tengano conto anche delle esigenze specifiche del mondo agricolo e zootecnico, agrituristico e florovivaistico con molte colture invernali in serra, stalle e strutture, la cui anche minima sussistenza sta facendo lievitare i costi di produzione per effetto di un complessivo aumento delle materie prime, ormai superiore al 50%. Diversamente la “tempesta energetica” comprometterà semine e produzioni importanti, metterà a repentaglio la catena del valore nelle filiere agroalimentari, patrimonio nazionale da 550 miliardi di euro. Così Cia-Agricoltori Italiani nelle ore decisive in cui l’esecutivo sta lavorando a nuove misure per attenuare l’impatto del caro energia su famiglie e imprese con le più piccole a rischio chiusura totale.
In tutta Italia non c’è settore al riparo, ricorda Cia che da mesi segnala rincari su concimi, gasolio ed energia. Le piccole e medie imprese, secondo dati Eurostat, stanno pagando l’energia elettrica il 75,6% in più e il gas addirittura il 133,5% in più delle grandi. La semina e, quindi, la produzione del 2022 è in forte discussione per molte aziende.
Anche per gli agriturismi, aggiunge Cia, il caro bollette rappresenta una scure sulle imprese del settore strette tra necessità di tenuta economica e il rischio di dover aumenta i prezzi di beni e servizi a discapito dei clienti. Lavorare solo il sabato e la domenica, per sfruttare le tariffe più basse del weekend introdotte dai fornitori di energia elettrica, non basterà in alcun modo. Servono non solo sgravi per le utenze domestiche, ma vanno anche annullate da subito le aliquote relative agli oneri generali di sistema, applicate anche alle utenze non domestiche per altri usi, con potenza disponibile fino a 50 kW, e in sistema trifase.
“Occorrono più risorse e misure incisive, anche a contrasto dei rischi speculativi -dichiara il presidente di Cia-Agricoltori Italiani Dino Scanavino-. Il Governo scongiuri anche i rincari al dettaglio che la filiera non potrebbe in alcun modo sopportare. Bisogna -conclude Scanavino- tenere alta l’attenzione lungo la catena del valore e della distribuzione”.
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In Evidenza - 19 gen 2022
Auguri sinceri di un proficuo lavoro nell’interesse dell’Europa e nel ricordo di David Sassoli, per continuare a costruire uno spazio più equo, giusto e solidale in tutti i campi, anche nel settore agricolo e alimentare. Così Cia-Agricoltori Italiani si congratula con la nuova presidente del Parlamento Ue, la maltese Roberta Metsola.
Allo stesso modo, Cia si felicita con l’italiana Pina Picierno per l’incarico prestigioso e impegnativo di vicepresidente del Parlamento europeo.
Cia auspica ora che continui con loro il dialogo fruttuoso già esistente fra istituzioni europee e associazioni di categoria, condizione necessaria per proseguire il percorso di sostegno e valorizzazione dell’agricoltura, come componente fondamentale del sistema economico, ambientale e sociale dell’Unione. Partendo dalle sfide della nuova Pac e della transizione ecologica e digitale.
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In Evidenza - 18 gen 2022
Contro il caro bollette, il Governo metta in campo misure che tengano conto anche delle esigenze specifiche del mondo agricolo e zootecnico, agrituristico e florovivaistico con molte colture invernali in serra, stalle e strutture, la cui anche minima sussistenza sta facendo lievitare i costi di produzione per effetto di un complessivo aumento delle materie prime, ormai superiore al 50%. Diversamente la “tempesta energetica” comprometterà semine e produzioni importanti, metterà a repentaglio la catena del valore nelle filiere agroalimentari, patrimonio nazionale da 550 miliardi di euro. Così Cia-Agricoltori Italiani nelle ore decisive in cui l’esecutivo sta lavorando a nuove misure per attenuare l’impatto del caro energia su famiglie e imprese con le più piccole a rischio chiusura totale.
In tutta Italia non c’è settore al riparo, ricorda Cia che da mesi segnala rincari su concimi, gasolio ed energia. Le piccole e medie imprese, secondo dati Eurostat, stanno pagando l’energia elettrica il 75,6% in più e il gas addirittura il 133,5% in più delle grandi. La semina e, quindi, la produzione del 2022 è in forte discussione per molte aziende.
Anche per gli agriturismi, aggiunge Cia, il caro bollette rappresenta una scure sulle imprese del settore strette tra necessità di tenuta economica e il rischio di dover aumenta i prezzi di beni e servizi a discapito dei clienti. Lavorare solo il sabato e la domenica, per sfruttare le tariffe più basse del weekend introdotte dai fornitori di energia elettrica, non basterà in alcun modo. Servono non solo sgravi per le utenze domestiche, ma vanno anche annullate da subito le aliquote relative agli oneri generali di sistema, applicate anche alle utenze non domestiche per altri usi, con potenza disponibile fino a 50 kW, e in sistema trifase.
“Occorrono più risorse e misure incisive, anche a contrasto dei rischi speculativi -dichiara il presidente di Cia-Agricoltori Italiani Dino Scanavino-. Il Governo scongiuri anche i rincari al dettaglio che la filiera non potrebbe in alcun modo sopportare. Bisogna -conclude Scanavino- tenere alta l’attenzione lungo la catena del valore e della distribuzione”.
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In Evidenza - 17 gen 2022
Nella legge di Bilancio nulla di specifico per il settore agrituristico nazionale che ha chiuso il 2021 con l’80% delle disdette nel solo mese di dicembre e con il telefono che rimarrà muto almeno fino alla prossima Pasqua. Gli operatori del settore sono costretti a rincorrere le misure per il turismo, ma le risorse non sono assolutamente sufficienti. Così Turismo Verde, l’Associazione per la promozione agrituristica di Cia-Agricoltori Italiani che torna all’analisi del Bilancio di previsione dello Stato, in Gazzetta ufficiale dal 31 dicembre, e in vista di un 2022 da riprogrammare con priorità messe nero su bianco.
I fondi destinati a sostenere e rilanciare il settore agricolo, ricorda Turismo Verde-Cia, arrivano a 2 miliardi, raddoppiando lo stanziamento complessivo dello scorso anno. C’è un fondo di mutualizzazione nazionale a copertura dei rischi catastrofali alle produzioni agricole causati da alluvioni, gelo o brina e siccità, ma anche il rifinanziamento del Fondo per la competitività delle filiere e dei Distretti del Cibo, il rafforzamento di alcune filiere tra cui quella delle carni bianche, dell'apistica, delle piante officinali, della frutta in guscio e della birra, grazie al taglio delle accise. Ammonta a 80,5 milioni di euro l’importo destinato alle attività di Ismea per la concessione di finanziamenti, operazioni di finanza strutturata e concessione di garanzie a fronte di prestiti in favore degli imprenditori agricoli e della pesca, misure per l'imprenditoria femminile e giovanile. Tutto questo è importante, ma tiene fuori gli agriturismi, commenta Turismo Verde-Cia.
Le 24 mila strutture agrituristiche presenti in Italia restano, dunque, costrette a rincorrere le misure relative al turismo, affrontando anche con i codici Ateco una condizione di secondarietà, essendo le attività agrituristiche connesse a quelle agricole.
Inoltre, chiarisce Turismo Verde-Cia, la dotazione di 150 milioni di euro per l’anno 2022 da destinare al turismo gravemente colpito in pandemia, non è chiaramente sufficiente, dovendo tra l’altro rispondere anche alle esigenze del mondo dello spettacolo e dell’automotive. Nello specifico, entrando in soccorso di realtà come discoteche, agenzie viaggi e tour operator.
Dunque, Turismo Verde-Cia chiede al Governo di fare di più per il turismo e gli agriturismi. Serve un nuovo decreto sostegni, basato su un diverso scostamento di bilancio per garantire ristori anche alle strutture agrituristiche e per sostenere i rincari dovuti all’aumento dei costi di materie prime come l’energia, una scure sulle imprese del settore strette tra necessità di tenuta economica e il rischio di dover aumenta i prezzi di beni e servizi a discapito dei clienti.
Lavorare solo il sabato e la domenica, aggiunge Turismo Verde-Cia, per sfruttare le tariffe più basse del weekend introdotte dai fornitori di energia elettrica, non può certo bastare. Servono piuttosto non solo sgravi per le utenze domestiche, ma vanno anche annullate da subito le aliquote relative agli oneri generali di sistema, applicate anche alle utenze non domestiche per altri usi, con potenza disponibile fino a 50 kW, e in sistema trifase.
Invece, bene, in deroga, che le somministrazioni di gas metano destinato alla combustione per usi civili e per usi industriali - contabilizzate nelle fatture emesse per i consumi stimati o effettivi dei mesi di gennaio, febbraio e marzo 2022 - siano assoggettate all’aliquota Iva del 5%.
Interessante, poi, per gli agriturismi, l’istituzione dei Fondi di parte corrente e di capitale per il sostegno delle eccellenze della gastronomia e dell’agroalimentare italiano. Valorizzano il patrimonio agroalimentare ed enogastronomico italiano con incentivi alla promozione di Dop e Igp, investimenti in macchinari professionali e altri beni strumentali durevoli, interventi a favore dei giovani.
Il tema liquidità, resta cruciale, ripete l’Associazione di Cia che chiede con urgenza la proroga delle rate dei mutui e relativi piani di ammortamento, oltre che una copertura dei costi fissi che gravano sugli immobili, la TARI in modo particolare. Infine, va rifinanziato il bonus vacanze.
Sul fronte lavoro, Turismo Verde-Cia è molto preoccupata per le sorti dei dipendenti e in loro sostegno sollecita il Governo affinché sia data continuità agli ammortizzatori sociali in agricoltura, sia per i lavoratori a tempo determinato che a tempo indeterminato, con una proroga fino a marzo 2022.
In conclusione, Turismo Verde-Cia, chiede anche alle Regioni la verifica delle condizioni per ripetere nei vari PSR regionali la Misura 21 - Sostegno temporaneo eccezionale a favore di agricoltori e PMI particolarmente colpiti dalla crisi di Covid-19. Sostegno per l’agriturismo, ma anche per le fattorie didattiche che quest’anno, da previsioni, non potranno ospitare nelle proprie strutture i ragazzi delle scuole.
Da parte dell’Associazione, già in campo per sollecitare interventi rapidi, la massima disponibilità al dialogo in vista dei futuri provvedimenti.
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In Evidenza - 13 gen 2022
Un problema di ordine sanitario che rischia di provocare un danno irreparabile per il tessuto produttivo ed economico legato alla filiera suinicola, in particolare per la produzione di prosciutti DOP e IGP che, da Parma a Norcia, rappresentano il fiore all’occhiello del Made in Italy. Cia-Agricoltori Italiani esprime la sua viva preoccupazione per l’allarme Peste Suina Africana (PSA) che potrebbe avere un impatto devastante su un settore strategico dell’agricoltura nazionale, inficiando anni di lavoro dedicato alla qualità delle produzioni, alla sicurezza dei consumatori e al benessere degli animali.
Le autorità competenti di Giappone e Taiwan hanno già disposto il blocco dell’import di carni suine italiane e si temono ulteriori manifestazioni di ostilità commerciale. Attualmente, l’export di salumi e carni suine si attesta su 1,7 miliardi di euro (+12,2% Vs. 2020). Principali tipologie di prodotti esportati sono prosciutti stagionati, disossati, speck, coppe e culatelli.
Nonostante la grande preoccupazione, Cia ribadisce che le misure di bio-sicurezza degli allevamenti italiani hanno standard molto elevati, che verranno ulteriormente rafforzate nelle prossime settimane per tutelare le aziende zootecniche, a rischio di tracollo nella malaugurata ipotesi di focolai. Malgrado non ci sia alcun caso di contaminazione della popolazione suina, Cia chiede alle istituzioni di mantenere alto il livello di allerta e si rammarica della scellerata gestione del problema della fauna selvatica da parte dei nostri decisori politici, all’origine di questo grave allarme sanitario. Da anni, infatti, Cia si batte per ottenere un’efficace politica di contenimento degli ungulati, che danneggiano pesantemente le coltivazioni e invoca interventi specifici a difesa dalla proliferazione dei cinghiali, principale vettore di trasmissione della peste suina. Il numeri parlano chiaro: 2 mln di ungulati in circolazione, oltre 200 mln di danni all’agricoltura e 469 incidenti, anche mortali, in quattro anni.
In particolare Cia, con il progetto “Il Paese che Vogliamo”, ha lanciato la proposta di una riforma urgente della legge 157/92 per fronteggiare seriamente il problema degli ungulati in Italia. La riforma conta su alcuni punti chiave: sostituire il concetto di “protezione” con quello di “corretta gestione”, parlando finalmente di “carichi sostenibili” di specie animali nei diversi territori; non delegare all’attività venatoria le azioni di controllo della fauna selvatica, ma prevedere la possibilità di istituire personale ausiliario; rafforzare l’autotutela degli agricoltori e garantire il risarcimento integrale dei danni subiti.
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In Evidenza - 11 gen 2022
Profondo cordoglio per la morte di David Sassoli, encomiabile presidente del Parlamento europeo e uomo di grande intelligenza, garbo e passione politica. Con lui, che se ne va troppo presto, a soli 65 anni, a causa di una malattia che stava combattendo con tutte le sue forze, perdiamo un europeista convinto che faceva bene all’Unione e all’Italia. Così Cia-Agricoltori Italiani saluta con immenso dispiacere l’uomo, il giornalista, il politico e il primo rappresentante, da due anni e mezzo, della più alta istituzione emblema dei cittadini d’Europa.
“Ci stringiamo attorno al dolore dei familiari e di tutti i colleghi in Parlamento Ue che lo hanno visto a lavoro con eleganza e determinazione fino alla fine. L’operato di Sassoli come uomo delle istituzioni sia esemplare e resti a memoria per stile, riservatezza e sobrietà” il messaggio del presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino che aggiunge “Ora il Parlamento, che la prossima settimana avrebbe salutato per iter il termine del suo incarico da presidente, difenda ancora di più il progetto comune in cui Sassoli credeva: un’Europa dei diritti civili e sociali. Un’Europa che sappia tutelare anche l’agricoltura e che tenga a mente il suo insegnamento da leader al servizio dei cittadini ‘Io pianto e zappo’. Capace -conclude Scanavino- di accorciare le distanze tra centro e periferia, investire nella coesione e nel green, di accogliere la sfida comune dei cambiamenti climatici”.