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Speciale Coronavirus COVID19 - 17 mar 2020
Governo, Regioni e Comuni possono contare in qualsiasi momento sugli agricoltori di Cia, pronti a partecipare in tutta Italia, con i propri mezzi, alle operazioni di sanificazione delle strade e delle città.
Lo afferma in una nota il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino, informando che alcune Regioni hanno chiesto collaborazione ai nostri associati, pronti con i trattori già accesi per poter aiutare la pubblica amministrazione nelle operazioni di bonifica necessarie al contenimento del Coronavirus, senza spreco di risorse pubbliche.
“La generosità degli uomini e delle donne della terra sta emergendo in maniera ancora più significativa in questo momento difficile -sottolinea Scanavino-. È in atto una bellissima maratona di solidarietà che vede gli agricoltori impegnati in tanti piccoli e grandi gesti di questa strana quotidianità, dalle consegne a domicilio dei prodotti freschi di stagione, fino alle operazioni di sanificazione degli ambienti pubblici”.
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Speciale Coronavirus COVID19 - 17 mar 2020
Il decreto “Cura-Italia” per il mese di marzo, mette in campo risorse e interventi importanti per famiglie e imprese, ma bisogna sin da subito lavorare per prevenire crisi post emergenza quasi certe.
Questo il parere di Cia-Agricoltori Italiani sulle misure contenute nel decreto per far fronte alla crisi economica derivante dall’emergenza Coronavirus ancora in corso.
“Al settore agricolo è chiesto di sostenere la situazione di emergenza, tuttavia molti nodi problematici verranno al pettine, come sicuramente quello del reperimento della manodopera”, sottolinea il presidente di Cia, Dino Scanavino.
Per questo motivo Cia lancia un grido di allarme al governo affinché vengano introdotti strumenti agili per recuperare lavoratori nelle prossime campagne.
"Molte aziende si accingono alla raccolta di importanti prodotti di stagione che rischiano di rimanere nei campi e nelle serre -dichiara Dino Scanavino-. Se lo stato di emergenza dovesse prolungarsi, rischiamo il paradosso della indisponibilità sugli scaffali di prodotti lasciati nei campi. Subito strumenti e meccanismi veloci per aiutare le aziende agricole ad assumere lavoratori".
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Speciale Coronavirus COVID19 - 17 mar 2020
Azzerare le distanze tra il campo e la tavola per consentire a tutti, anche in questo momento di grande emergenza per il Paese, di acquistare e consumare i prodotti genuini della terra. È con questo spirito che le donne e i giovani di Cia-Agricoltori Italiani, sono protagonisti di una bella iniziativa su tutto il territorio nazionale.
Nel pieno rispetto delle regole dettate dai decreti governativi, infatti, donne e giovani agricoltori stanno consentendo, soprattutto ad anziani e soggetti a rischio, di non privarsi dei prodotti tipici del territorio, frutto del lavoro incessante delle aziende agricole.
“Questo impegno -afferma la presidente di Donne in Campo-Cia, Pina Terenzi- è utile a garantire un corretto grado di sicurezza alimentare, oltre che a offrire la possibilità di acquistare i prodotti della terra”.
“Stiamo affrontando un momento epocale che è anche una sfida importante da vincere -dichiara il presidente di Agia-Cia, Stefano Francia-. Attraverso il nostro impegno cerchiamo di rivitalizzare il rapporto di comunità tra cittadini e agricoltori e tra mercato e prodotti di filiera corta: insieme riusciremo a uscire da questa emergenza”.
Giovani e donne di Cia sono protagonisti sui social, in queste ore, della campagna #noinonciarrendiamo con centinaia di foto e video postati per dimostrare come gli agricoltori, anche in questo periodo di emergenza, non possono e non vogliono fermarsi.
L’adesione all’iniziativa può essere data compilando il seguente modulo: https://forms.gle/Z7a2LbJh2geQzooj6
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Speciale Coronavirus COVID19 - 12 mar 2020
“Io resto in campagna per voi” è questo il messaggio che lanciano i giovani di Cia-Agricoltori Italiani, da una parte impegnati a restare nei campi e nelle aree dove lavorano e vivono, dall’altra in prima linea per garantire, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie, l’attività agricola e zootecnica e, quindi, la produzione di generi alimentari, come previsto dal Dpcm dell’11 marzo varato dal governo con ulteriori misure restrittive per arginare l’avanzata, in tutta Italia, del Coronavirus.
Si raccontano così, gli under 40 di Cia-Agricoltori Italiani che, soddisfatti per lo stanziamento di 25 miliardi previsto per salvare l’economia del Paese, fanno appello alle istituzioni perché non dimentichino la fragilità delle aree interne del Paese, la vulnerabilità delle start up agricole e la necessità di manodopera straniera.
Per i giovani di Agia-Cia, infatti, il rischio della diffusione del virus nelle comunità rurali e nelle aree interne d’Italia, richiede un intervento economico mirato per l’attivazione di centri mobili a supporto delle zone ultra-periferiche. Sono in province e comuni dell’Appennino, già fragili per geografia e che hanno subito l’indebolimento graduale di centri ospedalieri, servizi sanitari e di assistenza alla persona.
Ad essere compromesse poi -sostiene Agia-Cia- anche le start up agricole. E’ evidente, infatti, come il Coronavirus, stia terribilmente minando l’avvio di nuove aziende in un settore già vulnerabile e soggetto all’incertezza dei mercati, alla volatilità dei prezzi e ad eventi atmosferici avversi. Si tratta, in molti casi, anche di strutture ricettive, fattoria didattiche e punti vendita aziendali che hanno interrotto l’attività nel rispetto delle misure restrittive, subendo gravi perdite economiche. In loro supporto, vanno introdotti strumenti che ne accrescano la resilienza per almeno 12 mesi, viste le disdette per il periodo estivo e la sospensione, fino alla prossima primavera, degli incontri con gli studenti.
I giovani di Cia chiedono, inoltre, che venga subito affrontato il problema, acuito dall’emergenza Coronavirus, della carenza di manodopera straniera (370 mila addetti, un terzo degli occupati totali), fondamentale all’imminente campagna di raccolta, ma anche ad attività di diradamento e potatura.
“Certamente -dichiara il presidente nazionale di Agia-Cia, Stefano Francia -saranno fondamentali, anche deroghe straordinarie che consentano a tutte le banche di aderire all’accordo sottoscritto tra Abi e le associazioni di categoria, tra cui Cia; mentre maggiore semplificazione amministrativa permetterebbe all’intero sistema bancario di usufruire delle preziose risorse messe a disposizione da Commissione Ue e Banca europea per gli investimenti (BEI) e dedicate alle nuove generazioni di agricoltori e allevatori”.
“Stiamo affrontando un momento epocale -conclude Francia- che è anche una sfida importante da vincere. Possiamo farlo con grande responsabilità, solo insieme. Noi ci siamo”.
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Speciale Coronavirus COVID19 - 12 mar 2020
Le circa 200mila aziende di Cia e i più di 900mila agricoltori soci, in questo momento così difficile per il Paese, sono in prima linea per consentire a tutti i cittadini di acquistare e consumare prodotti freschi e di qualità, lavorati nel pieno rispetto delle norme igieniche imposte dalle autorità.
È quanto sottolinea Cia-Agricoltori Italiani, aggiungendo che frutta, verdura, latte e carne sono assolutamente garantiti dal lavoro e dai sacrifici dei nostri produttori e allevatori che in tutta Italia, dal Trentino-Alto Adige alla Sicilia, stanno lavorando senza sosta per tutti gli italiani.
Cia non lascia soli cittadini e agricoltori, assicurando, infine, i servizi di assistenza essenziali attraverso Caf, Caa, Patronato Inac e strutture del territorio.
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Speciale Coronavirus COVID19 - 11 mar 2020
Cia Abruzzo, attraverso una lettera del Presidente Mauro Di Zio al Dipartimento Agricoltura della Regione Abruzzo, chiede di semplificare (a causa dei disagi arrecati dal Coronavirus e dei relativi decreti emanati nei giorni scorsi), la procedura di assegnazione del 50% del gasolio agricolo.
Gent.le D.ssa Sico,
considerata la particolare situazione che stiamo vivendo, tenuto conto dei Decreti del Presidente dei Ministri in relazione al Codiv-19, in particolare che è necessario evitare il più possibile lo spostamento delle persone e il contatto fra queste, considerato che il lavoro nei campi continua e che nel prossimo periodo si intensificherà, che molti agricoltori non ancora ricevono l'assegnazione del gasolio o non ancora provvedono ad inoltrare la richiesta per l'anno in corso, Le chiediamo di valutare la possibilità di una significativa semplificazione della procedura che consenta l'assegnazione, a chi ne faccia richiesta, del 50% di quanto ricevuto nell'anno precedente.
Ci per mettiamo di sottoporLe la seguente proposta: procedere all' assegnazione del predetto 50% per il tramite di un' autodichiarazione dell'agricoltore, in cui si attesti che non vi siano state sostanziali variazioni colturali rispetto all'anno precedente e, solo successivamente, superato l'attuale momento, procedere alla definizione della pratica nel suo complesso.
Detta autodichiarazione potrebbe essere consegnata al distributore all'atto del ritiro e poi da questi consegnata agli uffici competenti.
Certi dell'attenzione che porrà alla richiesta la salutiamo con cordialità.
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Speciale Coronavirus COVID19 - 10 mar 2020
“Sarà garantito regolarmente l’approvvigionamento alimentare. Non è necessario e, soprattutto, è contrario alle motivazioni del decreto, legate alla tutela della salute e a una maggiore protezione dalla diffusione del Covid-19, affollarsi e correre ad acquistare generi alimentari o altri beni di prima necessità che potranno in ogni caso essere acquistati nei prossimi giorni. Non c’è alcuna ragione di affrettarsi”. Questa la nota diramata da Palazzo Chigi subito dopo l’annuncio delle nuove misure restrittive in tutta Italia per contenere l’epidemia di Coronavirus. Specifica del Presidente del Consiglio emersa come necessaria per arginare, immediatamente, le corse e le lunghe file nei supermercati h24 per l’acquisto dei generi alimentari che si sono verificati con estrema rapidità in tutto il Paese.
"Il decreto del presidente del Consiglio -viene, infatti, spiegato dal Presidente del Consiglio- prevede la possibilità di uscire di casa per motivi strettamente legati al lavoro, alla salute e alle normali necessità, quali, per esempio, recarsi a fare la spesa. Non è prevista la chiusura dei negozi di generi alimentari, che anzi rientrano tra le categorie che possono sempre restare aperte".
Per quanto riguarda il rifornimento di supermercati e negozi di prodotti alimentari è consentita, come disposto da DPCM, la libera circolazione delle merci.
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Speciale Coronavirus COVID19 - 10 mar 2020
Tutta Italia diventa “zona protetta”. Quindi stop agli spostamenti, scuole e università chiuse fino al prossimo 3 aprile, blocco di ogni manifestazione sportiva e culturale. L’annuncio è arrivato dal premier Giuseppe Conte, in conferenza stampa, che ha spiegato la necessità e l’urgenza di allargare all’intero territorio nazionale le misure già previste dal Dpcm dell’8 marzo per contrastare la diffusione del Coronavirus.
Il testo, dopo la firma del presidente del Consiglio, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale e le nuove misure sono operative da oggi.
Come già deciso in Lombardia e nelle 14 province del nord, gli spostamenti delle persone sono vietati se non per comprovati motivi di salute, di necessità o di lavoro. “Inoltre -ha spiegato Conte- aggiungiamo anche un divieto degli assembramenti, sia all’aperto che nei locali chiusi. Sono costretto a intervenire in maniera decisa per tutelare la salute dei tutti e, in particolare, quella dei più fragili”.
Il nuovo decreto, definito #iorestoacasa, ha un obiettivo ben preciso: “Misure più forti per contenere il più possibile l’avanzata del Coronavirus e per tutelare la salute di tutti i cittadini -ha sottolineato il premier-. Siamo consapevoli di quanto sia difficile modificare le nostre abitudini. Ma purtroppo non c’è tempo. I numeri ci dicono di una crescita importante dei contagi, dei ricoveri in terapia intensiva e dei decessi. Le nostre abitudini vanno cambiate ora. Dobbiamo rinunciare tutti a qualcosa per il bene dell’Italia e lo dobbiamo fare subito”.
Ovviamente “non è all’ordine del giorno una limitazione dei trasporti pubblici, per garantire la continuità del sistema produttivo e consentire alle persone di andare a lavorare” quando necessario, ha precisato Conte. Sarà possibile “l'autocertificazione” per la giustificazione degli spostamenti, “ma se ci fosse una autocertificazione non veritiera, sarebbe un reato”.
Adesso “non possiamo permetterci di abbassare la guardia -ha concluso il premier-. E’ il momento della responsabilità e tutti l’abbiamo. Voi cittadini tutti con me. La decisione giusta oggi è di restare a casa. Il futuro nostro è nelle nostre mani”.
Leggi il decreto in Gazzetta Ufficiale
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CAA - Info Assistenza Tecnica - 09 mar 2020
CARO ASSOCIATO
TI INVITIAMO A CONTATTARE L'UFFICIO CIA DI RIFERIMENTO PER PRENOTARE UN APPUNTAMENTO PER LA PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA UNICA 2020.
VISTA LA SITUAZIONE RELATIVA AL CORONA VIRUS E ATTENENDOSI ALLE DISPOSIZIONI GOVERNATIVE ONDE EVITARE SOVRAFFOLAMENTI
LA INVITIAMO A RECARSI NEGLI UFFICI CIA SOLO PREVIO APPUNTAMENTO.
A causa dell'elevato traffico telefonico, le linee potrebbero risultare intasate. Ci scusiamo per il disagio
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Speciale Coronavirus COVID19 - 06 mar 2020
L’agriturismo non si ferma. L’emergenza Coronavirus non deve essere sottovalutata, ma neppure ingigantita. Fatte salve le precauzioni indicate, non bisogna aver paura di scegliere le attività ricettive in campagna. Occorre sostenere le aziende agricole e agrituristiche di tutta Italia, che assicurano un ambiente sano e incontaminato, attività a contatto con la natura e soprattutto prodotti e cibi genuini, sicuri e di qualità garantita. Così Turismo Verde, l’associazione per la promozione agrituristica di Cia-Agricoltori Italiani, che lancia un appello a cittadini e istituzioni: non lasciamo soli gli agricoltori e gli agrichef, che sono un patrimonio del Made in Italy.
L’impatto del Coronavirus sul turismo nazionale è stato immediato e fortissimo -ribadisce Turismo Verde Cia-. Nelle regioni coinvolte direttamente dall’emergenza, come Lombardia e Veneto, ci sono state disdette di massa nelle strutture, soprattutto da parte dei turisti stranieri. Prenotazioni quasi azzerate anche per aprile, con le festività di Pasqua che rappresentano uno dei periodi più importanti per la stagione turistica. Ma il danno economico coinvolge gli agriturismi di tutta Italia, con una riduzione fino al 50% delle richieste di soggiorno.
Le misure precauzionali per evitare la diffusione del virus sono corrette ed efficaci -continua Turismo Verde Cia-. Ora, però, pensiamo anche a come far ripartire l’economia. I provvedimenti presi dal governo vanno nella direzione giusta, ma è chiaro che serve un intervento strutturale e di lungo periodo che sostenga le imprese e rilanci l’economia dei territori, partendo da quelli più danneggiati dall’epidemia. Per gli oltre 23.000 agriturismi italiani, servono sospensioni dei contributi previdenziali e dei pagamenti delle rate dei mutui per un periodo non inferiore a 12 mesi. Allo stesso tempo, occorrono incentivi che rilancino il settore, con adozione di coupon a parziale rimborso spese, detrazioni fiscali e sospensione della tassa di soggiorno, nonché un piano di promozione straordinario. Non da ultimo, bisogna tutelare il Made in Italy agroalimentare, che è tra i più controllati al mondo, da pratiche sleali che mettono in cattiva luce le nostre eccellenze.
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Speciale Coronavirus COVID19 - 06 mar 2020
Incontrare i buyer esteri anche in tempi di Coronavirus è possibile. A pensarci, sono Cia-Agricoltori Italiani e la Japan Italy Economic Federation che per mettere in contatto produttori dell’agroalimentare Made in Italy e operatori di mercato internazionali, hanno lanciato il nuovo format per il BtoB in versione virtuale, inaugurato con la videoconferenza Roma-Fukuoka.
Voli e fiere annullati e rinviati per rispondere all’emergenza epidemica hanno, infatti, rafforzato in Cia e JIEF la convinzione, già da tempo condivisa, che fosse necessario andare oltre le consuete modalità d’incontro e offrire a produttori italiani e acquirenti esteri anche la possibilità d’incontro commerciale in versione virtuale.
Iniziativa pilota l’incontro dedicato al mondo del vino che ha fatto incontrare, coordinati dalla sede nazionale di Cia, i produttori di sei regioni (Piemonte, Toscana, Marche e Sicilia) con importatori e distributori giapponesi.
A rendere l’operazione realmente innovativa, l’utilizzo in videoconferenza, dei sistemi informatici a disposizione delle aziende appartenenti al network della Japan Italy Economic Federation, tra questi un’App sviluppata da partner JIEF per la gestione delle informazioni a distanza e la condivisione rapida, snella e affidabile di materiale informativo.
Gli incontri prevedono una prima fase di selezione delle aziende italiane da parte dei buyer individuati da JIEF, un secondo momento informativo per l’invio dei dati tramite App. Segue la spedizione dei campioni richiesti dagli importatori per una valutazione preventiva di prodotto e listino prezzi in vista dell’incontro, 15 giorni dopo, in videoconferenza guidata e assistita dall’ufficio internazionale di Cia. L'incontro dura 15-20 minuti per l’approfondimento e la chiusura di accordi. Oogni produttore ha modo di collegarsi direttamente dalla sua azienda, usufruendo di una reale opportunità di business che però non richieda rilevanti investimenti di tempo e denaro, di solito necessari nelle missioni all’estero.
“Il format del web BtoB -spiegano da Cia e JIEF- si rivela uno strumento nuovo e funzionale alla promozione commerciale dell’agroalimentare Made in Italy, utile anche in frangenti particolari come quello attuale segnato dal Coronavirus. JIEF e CIA puntano a un ruolo di primo piano nel rafforzamento delle relazioni economiche tra i due paesi, coniugando la promozione delle eccellenze alla migliore tecnologia disponibile”.
Gli appuntamenti avranno cadenza bimestrale, il prossimo il 26 marzo, e coinvolgeranno produttori agricoli italiani di ogni settore, principali importatori e distributori giapponesi. L’iniziativa segue il programma 2019-2020 definito dalle due organizzazioni con un protocollo ufficiale finalizzato a interventi e iniziative per la promozione del Made in Italy agroalimentare e del turismo rurale attraverso i suoi agriturismi.
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Speciale Coronavirus COVID19 - 06 mar 2020
Sgravi fiscali a chi acquista cibo Made in Italy, estensione misure previste nella zona rossa a tutto il Nord Italia, sostegno ad agriturismi ed export, incentivi ai giovani agricoltori, semplificazione nell’accesso al credito, green ticket per imprese, richiesta di deroga agli aiuti di Stato. Queste alcune delle proposte presentate da Cia-Agricoltori Italiani al tavolo del Governo con le parti sociali, convocato dal premier Giuseppe Conte.
Nel dettaglio, per quanto riguarda gli sgravi fiscali, Cia chiede una detrazione fiscale per le famiglie, del 19% sulle spese per acquisto di prodotti agricoli e alimentari Dop e Igp e derivanti da agricoltura biologica.
Per fare fronte all’emergenza che coinvolge 3 regioni (Lombardia, Veneto e Emilia-Romagna), che da sole valgono il 40% dall’agroalimentare tricolore per un totale di 24 miliardi di euro, Cia ritiene indispensabile estendere le misure previste per le zona rossa e le zone gialle, a tutto il Nord Italia, con lo stop delle tasse e dei contributi previdenziali.
Oltre alla gestione immediata della crisi, Cia propone due linee d’intervento che riguardano: il settore agrituristico, già in allarme per le prenotazioni azzerate; l’export. Come misure tampone, infatti, Cia chiede per gli agriturismi italiani, sospensioni dei contributi previdenziali e dei pagamenti delle rate dei mutui per un periodo non inferiore a 12 mesi. Allo stesso tempo, occorrono incentivi che rilancino il settore, con adozione di coupon a parziale rimborso spese, detrazioni fiscali e sospensione della tassa di soggiorno.
A sostegno dell’export, Cia rilancia, invece, la necessità di una campagna promozionale all’estero che punti sugli elementi di salubrità del cibo italiano, oltre a incentivi a tutela del sistema fieristico internazionale.
Quanto al sistema produttivo, per Cia è opportuno un intervento di natura finanziaria che dia ossigeno alle aziende agricole per almeno 24 mesi, parallelamente a una semplificazione dell’accesso al credito grazie al fondo Ismea. Nel piano di azione previsto dal Governo si auspicano anche interventi strutturali che fungano da volano per il comparto, come il prolungamento del credito d’imposta e la stabilizzazione delle esenzioni fiscali per i primi insediamenti in agricoltura, a supporto dei giovani imprenditori.
Cia-Agricoltori Italiani propone, inoltre, l’ipotesi del green ticket per le imprese, uno strumento che semplifichi i rapporti di lavoro in agricoltura, introducendo una maggiore flessibilità. Infine, serve la rapida approvazione del “collegato agricolo” alla legge di Bilancio.
“Occorre pensare a un progetto di rilancio e sviluppo dell’intero sistema economico -ha sottolineato il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino-. Chiediamo misure concrete e immediate per fronteggiare il momento difficile. Servono anche impegni di prospettiva per tornare a crescere”.