News Chieti-Pescara
In Evidenza - 04 dic 2023
Nel panorama sempre più competitivo delle comunicazioni aziendali, Cia-Chieti Pescara, attraverso l'adozione di Zoom Phone, è riuscita a ridurre i costi della telefonia del 50%, segnando un importante passo avanti nell'efficienza operativa e nella gestione delle risorse.
Semplicità di installazione e utilizzo, qualità e sostenibilità economica le skills che hanno avvicinato Cia a Zoom diventando una delle 3 best practice italiane di Zoom. La flessibilità e la scalabilità offerte dalla piattaforma hanno reso possibile non solo migliorare la qualità delle comunicazioni interne ed esterne ma anche ridurre i costi associati a tali servizi.
Momento chiave di tale trasformazione è stato il periodo del Covid, quando si valutavano le prime applicazioni di videoconferenze. “Dopo le prime esperienze nell’ambito delle attività di videoconferenza, che sono state molto positive per le nostre persone sul territorio, Zoom ci ha aperto un mondo, che abbiamo cominciato a esplorare e approfondire, a cominciare dalla chat interna, affidata in precedenza a Skype, e dalla telefonia”, spiega Alfonso Ottaviano, Direttore Cia Chieti-Pescara, “In seguito il test di Zoom Phone è stato subito performante e il sistema ci ha colpito per la sua semplicità d’uso e di gestione”.
Cia ha distribuito un telefono cellulare aziendale a tutti i dipendenti, equipaggiandoli con la app di Zoom Phone. Ciò ha permesso di dismettere tutti i telefoni fissi aziendali offrendo così più flessibilità a chi lavora, mentre grazie alla chat interna gli operatori possono fare meno telefonate e utilizzare maggiormente la comunicazione scritta. La app è stata distribuita agli utenti in modo automatico e si è rivelata performante e affidabile.
Un altro tassello del potenziamento dei servizi di Cia verso gli utenti con il digitale riguarda l’utilizzo delle Zoom Room, sale di videoconferenza allestite in circa 20 sedi Cia in tutta Italia. Queste sale vengono utilizzate per erogare sessioni di consulenza in remoto. L’utente può raggiungere la sede più vicina, accomodarsi nella Zoom Room ed entrare in videoconferenza con un consulente remoto. Questa soluzione permette di ottimizzare la disponibilità dei consulenti, che altrimenti sarebbero costretti a continue trasferte, offrendo al contempo agli utenti un’esperienza semplice di utilizzo, sia da casa sia in sede.
“Grazie a Zoom Rooms eroghiamo i nostri servizi di consulenza in presenza, una presenza virtuale, ma che prevede una relazione personale tra utente e consulente, oltre ai necessari servizi di firma digitale e pagamento”, commenta Ottaviano: “è il nostro approccio “Smart”.
L’innovazione digitale in Cia continua con la sperimentazione di Zoom Huddle, un nuovo spazio di coworking digitale pensato per interazioni ibride dei team di lavoro.
Al seguente link l’articolo completo sul sito Zoom: CIA-Agricoltori Italiani abbatte i costi telefonici del 50% con Zoom | Zoom
News Regionali
In Evidenza - 01 dic 2023
In un clima di forte partecipazione e impegno, si è svolta lo scorso 29 novembre l'Assemblea annuale di Cia-Agricoltori italiani all’Auditorium Antonianum di Roma dove ha partecipato una folta delegazione abruzzese insieme a più di 400 delegati provenienti da tutta Italia che si sono ritrovati sotto lo slogan “Salvare l’agricoltura per salvare il futuro”. Cinque le mosse da cui parte il Piano nazionale per l’Agricoltura e l’Alimentazione lanciato da Cia: accrescere peso economico e forza negoziale dell’agricoltura; incentivare ruolo e presidio ambientale del settore; mettere l’agricoltura al centro dei processi di sviluppo delle aree interne; salvaguardare servizi e attività sociali vitali per i territori rurali; consolidare la crescita dell’export agroalimentare Made in Italy.
Presenti i ministri Francesco Lollobrigida e Matteo Salvini, della segretaria del Pd Elly Schlein e del presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, e con il messaggio dedicato del ministro Antonio Tajani.
Nicola Sichetti, Presidente CIA Abruzzo, ha evidenziato la necessità di affrontare sfide quali la sostenibilità, l'innovazione tecnologica e la valorizzazione del territorio. “L’Assemblea annuale è il momento in cui si definisce l’agricoltura del futuro che noi intendiamo proseguire”, ha affermato, “Abbiamo avuto l’occasione di condividere il nostro programma con un parterre politico d’eccezione e di definire la nostra linea politica programmatica”.
Il Piano agricolo presentato da Cia all’Assemblea vuole essere concreto, propositivo, di respiro pluriennale, da sviluppare secondo cinque assi d’intervento organizzati per obiettivi chiari e relative misure. Accrescere peso economico e forza negoziale dell’agricoltura all’interno della filiera, incentivare ruolo e presidio ambientale svolti dall’agricoltura sui territori. È urgente un nuovo Piano di gestione delle acque a uso irriguo, secondo una logica che preveda il trattenimento quando l’acqua è disponibile e il suo utilizzo in periodi di siccità, con una programmazione oltre il 2026 e risorse dedicate all’agricoltura per la crescita del sistema dei grandi invasi da considerarsi integrati, e non alternativi, a quello dei piccoli invasi .
Inoltre, occorre favorire da subito il recupero di suolo agricolo e contrastare il dissesto idrogeologico, approvando la legge contro il consumo di suolo, creando un Fondo unico nazionale per premiare le attività di prevenzione e manutenzione del territorio fatte dagli agricoltori, affidando alle imprese agroforestali, a livello comunale, i lavori pubblici di sistemazione e cura del territorio. Mettere l’agricoltura al centro dei processi di mantenimento e sviluppo delle aree interne. Va anche riorganizzato il sistema della governance agricola territoriale, partendo dai Gal, i Consorzi e le Camere di commercio. Inoltre, è indispensabile favorire l’abitabilità nelle aree interne, con interventi di fiscalità agevolata, accesso al credito e liquidità per fare impresa nel settore primario.
Bisogna, quindi, definire una legge quadro per valorizzare e incentivare la dimensione familiare dell’attività agricola nelle zone rurali e finalizzare una normativa nazionale per lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile e femminile. Indispensabili strumenti più flessibili e moderni per fare incontrare domanda e offerta di lavoro, oltre a una revisione della legge quadro sull’agricoltura sociale per il completo riallineamento tra le regioni. Infine, è strategico rilanciare il legame tra agricoltura e attività economiche locali, prima tra tutte il turismo, con nuovi fondi dedicati agli agriturismi e ai progetti sulle Comunità del cibo. Salvaguardare servizi e attività sociali vitali per i territori rurali.
È necessario adeguare il sistema pensionistico agricolo, portando gli assegni al minimo a 780 euro e introducendo la pensione di garanzia per i giovani agricoltori. In parallelo, nelle aree rurali e montane, bisogna riorganizzare i servizi pubblici essenziali, ad esempio tramite una «Strategia Nazionale sulla Medicina Territoriale» con particolare attenzione al ruolo della telemedicina. Consolidare crescita export Made in Italy agroalimentare e assicurare reciprocità delle regole commerciali lato import. Cia torna sull’urgenza di agevolare la crescita delle esportazioni sui mercati «storici» e di intercettare nuova domanda su quelli emergenti.
Altrettanto centrale, la tutela delle produzioni agricole nazionali dall’import selvaggio che richiede non solo misure per controlli più efficaci e orientati al rispetto della reciprocità delle regole commerciali, ma anche l’introduzione di un «Sistema Unico Digitale di Tracciabilità» per assicurare un monitoraggio costante delle importazioni agricole. Serve un’applicazione tempestiva e un utilizzo flessibile delle barriere commerciali Ue, in particolare le clausole di salvaguardia, per proteggere le produzioni europee da importazioni rischiose, soprattutto dal punto di vista fitosanitario.
News Regionali
In Evidenza - 09 nov 2023
Le ultime innovazioni nel settore agricolo e la loro concreta applicazione per lo sviluppo futuro del comparto. Questi i temi al centro del convegno dal titolo “Innovazione in Agricoltura” in programma questa mattina presso l’Hotel Dragonara di San Giovanni Teatino e organizzato da Cia Abruzzo in collaborazione e con il contributo della Onlus “Ruralità e Solidarietà ETS”.
Il costante progresso delle tecnologie digitali, dell'intelligenza artificiale e della connettività sta cambiando il volto dell'agricoltura, aprendo la strada verso una produzione più efficiente, sostenibile e competitiva. L'obiettivo è quello di esplorare il ruolo cruciale della digitalizzazione e dell'innovazione tecnologica nel promuovere lo sviluppo sostenibile e la competitività nell'agricoltura.
L'evento ha riunito esperti di settore, agricoltori, rappresentanti istituzionali e aziende tecnologiche per discutere le sfide e le opportunità legate alla trasformazione digitale nel mondo agricolo. La digitalizzazione è sempre più riconosciuta come un elemento chiave per migliorare l'efficienza operativa, la qualità dei prodotti e la sostenibilità nell'agricoltura.
Il Presidente Cia Abruzzo, Nicola Sichetti, dopo il benvenuto ai partecipanti ha introdotto gli obiettivi del convegno. Il professor Angelo Belligiano ha condiviso le ultime tendenze e best practices sulla digitalizzazione dell'agricoltura, evidenziando come la tecnologia può migliorare la produttività e la sostenibilità.
Sandro Liberatori ha presentato soluzioni e dispositivi avanzati che stanno rivoluzionando il settore agricolo in termini di meccanizzazione. Il dottor Matteo Vannotti ha illustrato i sistemi di supporto decisionali per gli agricoltori che intendono avvicinarsi alla digitalizzazione.
“La digitalizzazione in agricoltura è fondamentale per affrontare le sfide dell'agricoltura moderna, come la crescente domanda alimentare, la sostenibilità ambientale e la necessità di ridurre gli sprechi”, ha affermato il dottor Ivano Valmori.
“L’agricoltura italiana vanta eccellenze e innovazioni che il comparto deve saper cogliere per meglio interpretare e governare le sfide del futuro e ottenere una migliore redditività”, ha dichiarato il Presidente nazionale Cia, Cristiano Fini, “L’auspicio è che i tanti esempi concreti che porteremo all’attenzione degli imprenditori agricoli possano essere da stimolo per innovarsi e far fare il salto di qualità alla nostra agricoltura”.
Sono intervenuti Maurizio Scaccia, Direttore nazionale Cia e l’Assessore regionale all’Agricoltura, Emanuele Imprudente.
“La Cia è impegnata a promuovere la modernizzazione e la sostenibilità dell'agricoltura nella regione e a supportare gli agricoltori nell'adozione di tecnologie avanzate. Questo convegno mira a fornire una piattaforma per la condivisione di conoscenze e la collaborazione tra tutti gli attori chiave del settore”, ha affermato Scaccia.
A moderare i lavori il Direttore Cia Abruzzo, Mariano Nozzi.
News Regionali
In Evidenza - 27 ott 2023
Oltre duemila agricoltori a Roma per dire, con Cia, “Non toglieteci il futuro”. Oggi la manifestazione nazionale della Confederazione ha riempito Piazza Santi Apostoli e le vie del centro di tantissimi produttori e allevatori arrivati da tutt’Italia, con cartelli e bandiere verdi, per protestare contro una crisi che, dal campo alla tavola, sta portando i prezzi alle stelle e rendendo gli agricoltori più poveri. Per Cia, i conti non tornano e serve subito quel piano agricolo nazionale sempre annunciato e mai realizzato, che rimetta al centro l’impresa e il suo reddito.
IL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE – “Noi non siamo il problema, ma la soluzione!”, ha ripetuto più volte dal palco il presidente nazionale, Cristiano Fini, rivendicando con forza il ruolo chiave del settore, anche nella transizione green. “A dispetto di tutte le fake news -ha detto Fini- gli agricoltori non inquinano, rispettano da anni gli impegni ambientali anche mettendo a rischio i loro profitti; producono energie alternative e non sprecano acqua, ma la usano per produrre cibo di qualità. Senza agricoltura, il Made in Italy non può esistere e la sicurezza alimentare non ha garanzie; non c’è presidio del territorio e custodia del paesaggio, anche contro il dissesto idrogeologico; le aree interne si spopolano ed economia e società non sopravvivono. Abbiamo, dunque, buoni motivi per reclamare più attenzione per le nostre aziende agricole. Deve rimetterle al centro l’Italia così come l’Europa, che dovrebbe stare dalla nostra parte, invece di continuare a imporre norme e regolamenti dall’alto”.
I NUMERI DELLA CRISI – Eppure nessun settore agricolo è indenne dalla crisi ormai diffusa e generalizzata, tra emergenze geopolitiche, climatiche e fitosanitarie. L’ortofrutta è in ginocchio, con un taglio del 40% della produzione dopo la siccità record del 2022, le gelate e soprattutto gli effetti delle alluvioni di maggio. Il vino Made in Italy ha perso in media il 12% quest’anno, a causa degli attacchi distruttivi di peronospora, perdendo il primato mondiale a favore della Francia. Anche la zootecnia è in sofferenza, con un 2023 inaugurato dal calo del 30% della produzione di carne bovina e continuato con il proliferare della peste suina, che rischia di distruggere un comparto da 11 miliardi. E mentre i listini dei cereali sono in caduta libera (-40%), il carrello della spesa si fa più pesante con l’inflazione, esplodendo il divario tra i prezzi pagati agli agricoltori e quelli sugli scaffali dei supermercati. Oggi un produttore prende 35 centesimi per un chilo di grano duro, mentre un pacco di pasta costa 2,08 euro, con un aumento del 494% dal campo alla tavola. Stessa dinamica sul latte: all’allevatore vanno 52 centesimi al litro, ma il consumatore per comprarlo spende 1,80 euro (+246%). Vale anche su frutta e verdura: i pomodori passano da 1,13 euro al chilo all’origine a 3,73 euro al consumo (+230%); le mele da 50 centesimi a 2,43 euro al chilo (+386%); le pere da 1,64 a 3,55 euro al chilo (+116%); persino la zucca di Halloween, da 65 centesimi a 2,76 euro (+325%). Il risultato è un calo del 60% del reddito netto delle imprese agricole, che fanno sempre più fatica a coprire i costi di produzione in continua ascesa (+16mila euro nell’ultimo anno per azienda).
LE PROPOSTE DI CIA – Ѐ ora, dunque, di risolvere i problemi e rispettare le aspettative del settore. Iniziando proprio dal garantire il giusto reddito agli agricoltori lungo la filiera, redistribuendo a monte una quota degli aumenti sulla tavola per creare un sistema più equilibrato; aggiornando la normativa sulle pratiche sleali certificando i costi di produzione agricola per assicurare prezzi dignitosi; riducendo le forme di finanziarizzazione legate alla produzione di materie prime. D’altra parte, senza reddito e cibo, la sovranità alimentare resta uno slogan. Ma non è tutto. Bisogna favorire l’aggregazione aziendale e incentivare la crescita delle Pmi, anche con una revisione degli strumenti di accesso alla terra e una legge sul ricambio generazionale, che vuol dire dall’altro lato agevolare l’uscita dal settore con una riforma strutturale per innalzare le pensioni minime agricole. Sul fronte manodopera, le difficoltà di reperimento richiedono procedure più semplici e flessibili, mentre sul caro-energia, Cia dice basta ad accise e Iva sui carburanti. Calamità naturali e crisi fitosanitarie, invece, sollecitano la riforma del sistema delle assicurazioni, nazionale e Ue, tanto più che oggi gli strumenti a disposizione coprono in media meno del 3% dei danni reali e i risarcimenti arrivano in estremo ritardo. Monta la protesta anche sulla fauna selvatica: gestione e ripristino dell’equilibrio sono le parole d’ordine, da tradursi subito in fatti. Infine, obiettivo aree rurali, dove per frenare l’abbandono serve riportare sui territori i servizi alle imprese e alla persona, mettere in sicurezza le infrastrutture e incentivare la digitalizzazione.
News Regionali
In Evidenza - 23 ott 2023
Questo è l’ultimo appello che il mondo vitivinicolo abruzzese rivolge alla classe politica della Regione Abruzzo, di qualsiasi “colore” essa sia, per avere finalmente delle risposte concrete alla gravissima situazione che si è purtroppo determinata a seguito delle abbondantissime precipitazioni che hanno interessato l’intero territorio regionale nei mesi di aprile e maggio, piogge che in alcune aree hanno superato anche i 200 mm/mese, ossia circa il triplo della media del periodo, con conseguenze che potremmo definire senza esagerazione “catastrofiche” dal punto di vista produttivo. Infatti, a vendemmia ormai conclusa, possiamo confermare, con assoluta certezza, il calo della produzione di uve e di conseguenza di vino che in alcune cantine sociali della provincia di Chieti quest’anno supererà il 70%. Se dopo mesi di proclami, promesse e false aspettative la classe politica e dirigente della Regione Abruzzo non sarà in grado di dare risposte chiare a sostegno del settore saremo costretti a scendere in piazza e condiviso ad unanimità dei presenti, siamo pronti a riconsegnare le tessere elettorali.
In questi mesi tutti gli aventi causa hanno prodotto dei documenti nei quali sono state avanzate specifiche richieste a supporto del mondo produttivo e fornite indicazioni operative in merito. Ad oggi purtroppo sono arrivate solo risposte piuttosto generiche e l’assegnazione di scarsissime risorse economiche, assolutamente insufficienti per affrontare la difficile situazione del momento. In ambito regionale si parla di 5 milioni in 2 anni ed in quello nazionale di 7 milioni, dotazioni finanziarie lontanissime da quelle necessarie, per la sola regione Abruzzo, se consideriamo unicamente il vino sfuso che mancherà, si stima una perdita netta di 150 milioni di euro. Ricordiamo che il settore enologico nazionale fattura più di 7 miliardi di euro senza ovviamente considerare tutto l’indotto.
Occorre andare oltre, con la richiesta di approvazione a livello nazionale di provvedimenti più importanti ed impattanti per la sopravvivenza, così purtroppo occorre dire, di migliaia di imprese vitivinicole.
Oltre ovviamente ad un indennizzo diretto alle aziende per la perdita di prodotto, di seguito si riassumono i principali punti sui quali si potrebbe intervenire tempestivamente: 1) Sospensione pagamento dei mutui e finanziamenti in essere (conto capitale ed interessi) per almeno due anni;
2) Sospensione e/o riduzione dei contributi INPS;
3) Azzeramento dei tassi di interesse per finanziamenti acquisto scorte a reintegro con una istruttoria semplificata e che non tenga conto dei finanziamenti già in essere. La situazione è veramente difficile soprattutto per numerose cantine sociali e per i loro soci che, se non adeguatamente aiutati e supportati, rischiano di vedere vanificare decenni di duro lavoro. La continuità aziendale di molte cooperative è, infatti, a rischio.
L’Abruzzo del vino non può permettersi di tornare indietro, nessuno ce lo perdonerebbe. Pertanto abbiamo deciso di convocare una conferenza stampa per chiedere a tutti gli Organi politici regionali ed anche nazionali, risposte concrete e compatibili con le tempistiche del caso. Ripetiamo che questo è l’ultimo appello che facciamo come mondo vitivinicolo, dopo non potremo fare altro che scendere in piazza con centinaia di produttori.
CONVOCAZIONE CONFERENZA STAMPA
Giovedì 26 ottobre, ore 11.00, luogo ancora da definire
News Chieti-Pescara
In Evidenza - 07 ott 2023
La Cia Chieti-Pescara esprime profonda preoccupazione per la serie di furti e dispetti che si stanno verificando ai danni degli agricoltori nelle campagne di San Salvo e Cupello, in particolare nelle zone a ridosso della SS 650 Trignina.
Negli ultimi tempi, le zone rurali hanno assistito ad un aumento significativo dei furti, che coinvolgono attrezzature agricole, prodotti agricoli, ortaggi, gasolio, sementi per le future semine e persino animali. A raccogliere le prime testimonianze degli associati è il responsabile dell’ufficio di San Salvo, Nicola Scutti, “L’area colpita è molto vasta, stiamo parlando di ettari ed ettari di territorio”, afferma, “Vengono compiuti furti di ogni tipo: trattori che valgono migliaia di euro, ma non solo. Vengono rubati attrezzi, interi impianti di irrigazione, perfino il concime e quanto gli agricoltori utilizzano per i trattamenti fitosanitari. In ogni caso, si tratta di materiale costoso, la cui sottrazione arreca danni davvero molto ingenti”.
“A rimetterci sono gli agricoltori, e anche chi è assicurato riesce ad essere ristorato solo di una parte parziale del danno”, afferma il Presidente provinciale, Domenico Bomba, “Per contrastare il fenomeno invitiamo gli agricoltori a denunciare e chiediamo di aumentare la presenza delle forze dell'ordine nelle aree rurali e migliorare la sorveglianza per prevenire ulteriori atti criminali. Come Cia ci impegniamo a collaborare con le autorità chiedendo al Prefetto finanziamenti per installare telecamere collegate con le forze dell'ordine nei punti strategici delle viabilità rurali”.
News Regionali
In Evidenza - 04 ott 2023
“Dalla Regione Abruzzo due milioni e mezzo di euro da impegnare entro fine anno con una procedura tutta da definire, una ipotesi con un tetto di 10mila euro ad azienda per chi ha avuto un danno superiore al 50%, e la stessa somma per il 2024 per fronteggiare i danni da peronospora. Questo significa non aiutare neanche un terzo delle aziende colpite. Le procedure e le somme del ministero ad oggi hanno tempi indefiniti. È proprio il caso di dire: l’elefante ha partorito il topolino”.
Esprime disapprovazione il Presidente Cia Abruzzo, Nicola Sichetti, a seguito del Tavolo Verde regionale ed annuncia una massiccia mobilitazione in tutto il territorio per protestare contro l'insufficienza dei fondi stanziati per combattere gli effetti devastanti della peronospora.
Quest’anno la produzione di uva da vino è stata drasticamente ridotta a causa delle persistenti e abbondanti piogge di maggio e giugno che hanno causato la diffusione di spore fungine, provocando ingenti danni alle produzioni agricole e mettendo a rischio la sostenibilità economica di numerose aziende del comparto.
I danni medi in Abruzzo sono considerevoli con perdite superiori al 50%.
Cia Abruzzo ha sollevato ripetutamente l'allarme riguardo a questa grave minaccia per il settore, sottolineando l'urgente necessità di fondi adeguati per prevenire e combattere la peronospora.
"Gli agricoltori abruzzesi sono in grave difficoltà”, ha affermato il Presidente regionale, “Abbiamo bisogno di un sostegno finanziario adeguato per investire in misure preventive, nella ricerca di nuove soluzioni e nella riparazione dei danni subiti. Purtroppo, i fondi attualmente stanziati dal governo sono del tutto insufficienti, soprattutto rapportati alle cifre che vengono destinate ad altri interventi".
“Dopo mesi di dialogo e di sollecitazioni le risposte sulla crisi del settore vitivinicolo sono inadeguate”, commenta Domenico Bomba, Presidente Cia Chieti-Pescara, “Avevamo chiesto al Governo di mettere in campo strumenti straordinari e adeguati per ristorare gli agricoltori ma i risultati ad oggi sono deludenti.
Non si può sottovalutare e gestire in questo modo una delle crisi più importanti del settore trainante dell’economia agricola abruzzese. Per non parlare della totale mancanza di attenzione al mondo delle cooperative. Siamo pronti a mobilitarci per rivendicare i giusti aiuti e la giusta attenzione. Nei prossimi giorni renderemo pubblica la data e la forma della mobilitazione su un problema che non può essere più rimandato”, continua Bomba.
La mobilitazione rappresenta un appello alla classe politica affinché prenda seriamente in considerazione le esigenze dell'agricoltura e metta a disposizione risorse e procedure adeguate per affrontare la crisi della peronospora. Gli agricoltori chiedono inoltre un dialogo costruttivo con il governo per sviluppare soluzioni a lungo termine per proteggere il settore agricolo dagli effetti devastanti di questa malattia.
News Chieti-Pescara
In Evidenza - 28 set 2023
Situazione preoccupante in Abruzzo per la vendemmia 2023: perdite che superano di gran lunga le stime dei mesi scorsi che, in alcuni casi, vanno oltre il 70%.
Una crisi senza precedenti che sta mettendo gli agricoltori locali in ginocchio, gettando un'ombra minacciosa sul futuro dell'industria vinicola abruzzese.
Una delle principali ragioni dietro la situazione critica della vendemmia è stata l'inclemente andamento del clima durante la stagione di crescita delle uve. L'abbondante umidità associata alle copiose piogge di maggio e giugno ha creato un ambiente favorevole per la diffusione della peronospora, compromettendo ulteriormente la salute delle piante e la produzione di uva.
Una situazione che rappresenta un colpo duro per gli agricoltori abruzzesi, molti dei quali dipendono dalla produzione vinicola per il loro sostentamento, ma da cui dipende anche la prosperità economica dell'intera regione.
Per il Presidente Cia Chieti-Pescara, Domenico Bomba, non c’è più tempo da perdere, “Siamo di fronte ad una situazione di emergenza”, afferma, “Situazione che è stata fin troppo sottovalutata. Nonostante queste difficoltà, gli agricoltori abruzzesi si sono adattati ed hanno continuato a lavorare sodo, ma ci sono cantine che non hanno aperto. Tuttavia, è fondamentale che le istituzioni locali e nazionali forniscano il supporto necessario”, continua Bomba, “Chiediamo quindi alle autorità di adottare misure concrete immediate per sostenere gli agricoltori abruzzesi durante questa crisi. Come Cia ci siamo attivati fin da subito per sensibilizzare la politica, ma è ancora tutto fermo. Se non avremo nessuna risposta si andrà ad oltranza senza escludere manifestazioni in piazza”.
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In Evidenza - 26 set 2023
In Abruzzo le imprese agricole guidate da donne sono 15.545, pari al 35%, quasi quattro punti percentuali sopra la media nazionale (31,5%). Un dato che fa dell’Abruzzo la quinta regione in Italia per incidenza di donne in agricoltura. Un dato emerso dall’analisi di Abruzzo Openpolis che ha realizzato un censimento per l'agricoltura. Dati significativi anche in vista della Giornata Internazionale delle donne rurali istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con lo scopo di riconoscere il ruolo cruciale svolto dalle donne nel garantire la sostenibilità delle famiglie e delle comunità rurali. Infatti, le donne contribuiscono in modo significativo alla produzione agricola, alla sicurezza alimentare, alla gestione del territorio e delle risorse naturali.
“Le donne hanno sempre svolto un ruolo centrale in questo settore, dalla semina alla raccolta, dalla cura degli animali alla gestione delle risorse naturali. In questo contesto, è fondamentale riconoscere il ruolo delle donne in agricoltura e promuovere l'uguaglianza di genere nel settore. Le politiche pubbliche, gli investimenti e il sostegno alle donne agricole sono essenziali per massimizzare il loro contributo e migliorare le condizioni di vita nelle aree rurali”, così la presidente dell’associazione Donne in Campo - Cia Abruzzo, Annamaria D’Alonzo. “La loro influenza è cruciale per l'adozione di pratiche agricole eco-compatibili e per la promozione di un sistema alimentare equo ed etico”.
Per quanto riguarda i giovani under 45, invece, nel 2020 erano in tutto 4.583 le imprese registrate nella regione, pari al 10,3% del totale. A differenza dell'imprenditoria femminile, in questo caso siamo di fronte a un dato inferiore rispetto alla media del paese (13,5%).
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In Evidenza - 06 set 2023
In allegato il bando
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In Evidenza - 24 ago 2023
Manca poco alla vendemmia 2023 che, in un’annata complessa come questa, sta pagando un caro prezzo a causa degli effetti dei cambiamenti climatici tra ondate di calore e maltempo che hanno danneggiato i vigneti. A rischio i vini simbolo del territorio, Trebbiano e Montepulciano. Nel trimestre aprile-giugno 2023, le piogge hanno imperversato, con valori sopra 400 mm ad Atri, Orsogna, Ortona, Teramo, Tocco da Casauria e Vicoli, favorendo la diffusione della plasmopara viticola (agente eziologico della peronospora). E’ quanto emerge da un’inchiesta dei tre Bicchieri a firma di Gianluca Atzeni per Gambero Rosso.
C’è un’oggettiva difficoltà in provincia di Chieti, dove il calo produttivo per problemi fitosanitari è stimato tra 30% e 40%. Nel 2022, gli ettolitri di vino rivendicati furono 1,15 milioni, di cui 0,83 milioni di solo Montepulciano d'Abruzzo.
La raccolta è prevista nella seconda decade di agosto, ma il caldo di queste settimane potrebbe anticiparla. Sarà, comunque, una vendemmia nel segno della sostenibilità, con un numero crescente di aziende che hanno aderito al bio e alla lotta integrata.
“Secondo le valutazioni dei nostri esperti, le condizioni climatiche e agronomiche della regione Abruzzo non hanno contribuito a creare un ambiente ideale per la crescita e la maturazione delle uve”, afferma il presidente Nicola Antonio Sichetti, “Come Cia faremo il possibile per sostenere i nostri associati e i viticoltori in questo periodo difficile ma a volte da annate complicate nascono vini buonissimi. Adesso speriamo che la stagione estiva continui con caldo e sole per raggiungere buoni livelli qualitativi. Una vendemmia, insomma, che ci mette di fronte al fatto che dobbiamo puntare ancora di più sulla ricerca per aiutare alcune varietà a essere più resistenti alle condizioni climatiche avverse che si presentano in stagioni difficili come questa“.
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In Evidenza - 10 ago 2023
La Confederazione Italiana Agricoltori Abruzzo esprime la propria soddisfazione e apprezzamento per le misure che sarebbero state varate dal Consiglio dei Ministri del 7 agosto per fronteggiare i danni causati dalla peronospora ai vigneti dopo le piogge prolungate del mese di maggio che hanno favorito il proliferare della malattia fungina della vita.
Il Presidente Cia Abruzzo, Nicola Sichetti, ha accolto con favore l'attenzione e l'impegno del Governo nei confronti di un problema che colpisce pesantemente il settore agricolo e vitivinicolo regionale e nazionale, "Le misure annunciate dal Consiglio dei Ministri rappresentano un passo importante verso la salvaguardia della nostra preziosa produzione di uve e vino. Misure che come Cia avevamo chiesto più volte alle autorità competenti e che speriamo vengano effettivamente messe in campo. La peronospora ha causato danni significativi agli agricoltori abruzzesi quest’anno compromettendo la prossima vendemmia”, continua il Presidente Cia, “Questo impegno da parte del Governo dimostra un'autentica comprensione delle sfide che affrontiamo nell'agricoltura”, sostiene Sichetti che tuttavia ha anche sottolineato la questione dei fondi assegnati per affrontare l'emergenza: "Sebbene apprezziamo gli sforzi compiuti, dobbiamo far notare che i fondi stanziati sono ancora insufficienti per far fronte alla scala dei danni causati dalla peronospora”.
L’ammontare di 1 milione di euro stanziato dal dl Asset sarà destinato a Ismea, l’istituto di servizi per il mercato agricolo, per offrire un contributo alle imprese agricole danneggiate sotto forma di “conto interessi”. Questo contributo è finalizzato a sostenere le imprese che hanno accesso a finanziamenti bancari fino a sessanta mesi, al fine di agevolare la continuazione delle attività nonostante le difficoltà legate alla peronospora.
“È di fondamentale importanza che il governo consideri l'entità reale della situazione e assicuri risorse adeguate di supporto per gli agricoltori nell'affrontare questa crisi in modo efficace”, conclude Sichetti, “Un milione di euro per un Paese come l’Italia è chiaro che non basta”.