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CAA - Infobandi - 13 nov 2023

Intervento SRA08-ACA8 “Gestione prati e pascoli permanenti”

In allegato il bando e l'informativa

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CAA - Infobandi - 10 nov 2023

Abruzzo - Ammodernamento dei frantoi oleari

La Regione Abruzzo eroga contributi per migliorare l’efficienza del processo produttivo nei frantoi, ridurre la generazione di rifiuti e favorirne il riutilizzo a fini energetici. Il bando (allegato in fondo) dispone di 5.105.497 di euro, finanziati dal PNRR.

Per maggiori info rivolgersi ai nostri uffici.

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In Evidenza - 09 nov 2023

Convegno in agricoltura: Cia "Digitalizzazione e Innovazione Tecnologica per il futuro del settore"

Le ultime innovazioni nel settore agricolo e la loro concreta applicazione per lo sviluppo futuro del comparto. Questi i temi al centro del convegno dal titolo “Innovazione in Agricoltura” in programma questa mattina presso l’Hotel Dragonara di San Giovanni Teatino e organizzato da Cia Abruzzo in collaborazione e con il contributo della Onlus “Ruralità e Solidarietà ETS”.

Il costante progresso delle tecnologie digitali, dell'intelligenza artificiale e della connettività sta cambiando il volto dell'agricoltura, aprendo la strada verso una produzione più efficiente, sostenibile e competitiva. L'obiettivo è quello di esplorare il ruolo cruciale della digitalizzazione e dell'innovazione tecnologica nel promuovere lo sviluppo sostenibile e la competitività nell'agricoltura.


L'evento ha riunito esperti di settore, agricoltori, rappresentanti istituzionali e aziende tecnologiche per discutere le sfide e le opportunità legate alla trasformazione digitale nel mondo agricolo. La digitalizzazione è sempre più riconosciuta come un elemento chiave per migliorare l'efficienza operativa, la qualità dei prodotti e la sostenibilità nell'agricoltura.


Il Presidente Cia Abruzzo, Nicola Sichetti, dopo il benvenuto ai partecipanti ha introdotto gli obiettivi del convegno. Il professor Angelo Belligiano ha condiviso le ultime tendenze e best practices sulla digitalizzazione dell'agricoltura, evidenziando come la tecnologia può migliorare la produttività e la sostenibilità.

Sandro Liberatori ha presentato soluzioni e dispositivi avanzati che stanno rivoluzionando il settore agricolo in termini di meccanizzazione. Il dottor Matteo Vannotti ha illustrato i sistemi di supporto decisionali per gli agricoltori che intendono avvicinarsi alla digitalizzazione. 

“La digitalizzazione in agricoltura è fondamentale per affrontare le sfide dell'agricoltura moderna, come la crescente domanda alimentare, la sostenibilità ambientale e la necessità di ridurre gli sprechi”, ha affermato il dottor Ivano Valmori.


L’agricoltura italiana vanta eccellenze e innovazioni che il comparto deve saper cogliere per meglio interpretare e governare le sfide del futuro e ottenere una migliore redditività”, ha dichiarato il Presidente nazionale Cia, Cristiano Fini, “L’auspicio è che i tanti esempi concreti che porteremo all’attenzione degli imprenditori agricoli possano essere da stimolo per innovarsi e far fare il salto di qualità alla nostra agricoltura”.


Sono intervenuti Maurizio Scaccia, Direttore nazionale Cia e l’Assessore regionale all’Agricoltura, Emanuele Imprudente.


“La Cia è impegnata a promuovere la modernizzazione e la sostenibilità dell'agricoltura nella regione e a supportare gli agricoltori nell'adozione di tecnologie avanzate. Questo convegno mira a fornire una piattaforma per la condivisione di conoscenze e la collaborazione tra tutti gli attori chiave del settore”, ha affermato Scaccia.


A moderare i lavori il Direttore Cia Abruzzo, Mariano Nozzi.




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CAA - Infobandi - 08 nov 2023

SRA18 - Impegni per l'apicoltura

L’intervento “Impegni per l’apicoltura” prevede un pagamento annuale espresso in €/anno/beneficiario (di tipo forfettario determinato in base al range nel numero di alveari messi ad impegno) a favore dei beneficiari che praticano l’attività apistica in aree particolarmente importanti dal punto di vista ambientale e naturalistico. 

Scarica in file PDF in allegato per saperne di più.

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In Evidenza - 27 ott 2023

Cia: in duemila in piazza al grido “Prezzi alle stelle, agricoltori più poveri. Non toglieteci il futuro!”

Oltre duemila agricoltori a Roma per dire, con Cia, “Non toglieteci il futuro”. Oggi la manifestazione nazionale della Confederazione ha riempito Piazza Santi Apostoli e le vie del centro di tantissimi produttori e allevatori arrivati da tutt’Italia, con cartelli e bandiere verdi, per protestare contro una crisi che, dal campo alla tavola, sta portando i prezzi alle stelle e rendendo gli agricoltori più poveri. Per Cia, i conti non tornano e serve subito quel piano agricolo nazionale sempre annunciato e mai realizzato, che rimetta al centro l’impresa e il suo reddito.


IL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE – “Noi non siamo il problema, ma la soluzione!”, ha ripetuto più volte dal palco il presidente nazionale, Cristiano Fini, rivendicando con forza il ruolo chiave del settore, anche nella transizione green. “A dispetto di tutte le fake news -ha detto Fini- gli agricoltori non inquinano, rispettano da anni gli impegni ambientali anche mettendo a rischio i loro profitti; producono energie alternative e non sprecano acqua, ma la usano per produrre cibo di qualità. Senza agricoltura, il Made in Italy non può esistere e la sicurezza alimentare non ha garanzie; non c’è presidio del territorio e custodia del paesaggio, anche contro il dissesto idrogeologico; le aree interne si spopolano ed economia e società non sopravvivono. Abbiamo, dunque, buoni motivi per reclamare più attenzione per le nostre aziende agricole. Deve rimetterle al centro l’Italia così come l’Europa, che dovrebbe stare dalla nostra parte, invece di continuare a imporre norme e regolamenti dall’alto”.  


I NUMERI DELLA CRISI – Eppure nessun settore agricolo è indenne dalla crisi ormai diffusa e generalizzata, tra emergenze geopolitiche, climatiche e fitosanitarie. L’ortofrutta è in ginocchio, con un taglio del 40% della produzione dopo la siccità record del 2022, le gelate e soprattutto gli effetti delle alluvioni di maggio. Il vino Made in Italy ha perso in media il 12% quest’anno, a causa degli attacchi distruttivi di peronospora, perdendo il primato mondiale a favore della Francia. Anche la zootecnia è in sofferenza, con un 2023 inaugurato dal calo del 30% della produzione di carne bovina e continuato con il proliferare della peste suina, che rischia di distruggere un comparto da 11 miliardi. E mentre i listini dei cereali sono in caduta libera (-40%), il carrello della spesa si fa più pesante con l’inflazione, esplodendo il divario tra i prezzi pagati agli agricoltori e quelli sugli scaffali dei supermercati. Oggi un produttore prende 35 centesimi per un chilo di grano duro, mentre un pacco di pasta costa 2,08 euro, con un aumento del 494% dal campo alla tavola. Stessa dinamica sul latte: all’allevatore vanno 52 centesimi al litro, ma il consumatore per comprarlo spende 1,80 euro (+246%). Vale anche su frutta e verdura: i pomodori passano da 1,13 euro al chilo all’origine a 3,73 euro al consumo (+230%); le mele da 50 centesimi a 2,43 euro al chilo (+386%); le pere da 1,64 a 3,55 euro al chilo (+116%); persino la zucca di Halloween, da 65 centesimi a 2,76 euro (+325%). Il risultato è un calo del 60% del reddito netto delle imprese agricole, che fanno sempre più fatica a coprire i costi di produzione in continua ascesa (+16mila euro nell’ultimo anno per azienda).


LE PROPOSTE DI CIA – Ѐ ora, dunque, di risolvere i problemi e rispettare le aspettative del settore. Iniziando proprio dal garantire il giusto reddito agli agricoltori lungo la filiera, redistribuendo a monte una quota degli aumenti sulla tavola per creare un sistema più equilibrato; aggiornando la normativa sulle pratiche sleali certificando i costi di produzione agricola per assicurare prezzi dignitosi; riducendo le forme di finanziarizzazione legate alla produzione di materie prime. D’altra parte, senza reddito e cibo, la sovranità alimentare resta uno slogan. Ma non è tutto. Bisogna favorire l’aggregazione aziendale e incentivare la crescita delle Pmi, anche con una revisione degli strumenti di accesso alla terra e una legge sul ricambio generazionale, che vuol dire dall’altro lato agevolare l’uscita dal settore con una riforma strutturale per innalzare le pensioni minime agricole. Sul fronte manodopera, le difficoltà di reperimento richiedono procedure più semplici e flessibili, mentre sul caro-energia, Cia dice basta ad accise e Iva sui carburanti. Calamità naturali e crisi fitosanitarie, invece, sollecitano la riforma del sistema delle assicurazioni, nazionale e Ue, tanto più che oggi gli strumenti a disposizione coprono in media meno del 3% dei danni reali e i risarcimenti arrivano in estremo ritardo. Monta la protesta anche sulla fauna selvaticagestione e ripristino dell’equilibrio sono le parole d’ordine, da tradursi subito in fatti. Infine, obiettivo aree rurali, dove per frenare l’abbandono serve riportare sui territori i servizi alle imprese e alla persona, mettere in sicurezza le infrastrutture e incentivare la digitalizzazione.    



News Chieti-Pescara
CAA - Info Assistenza Tecnica - 24 ott 2023

Campagna PAC 2023-24 | Indicazioni per le semine

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In Evidenza - 23 ott 2023

Avversità atmosferiche primavera 2023: ultimo appello del mondo produttivo abruzzese alla classe politica regionale

Questo è l’ultimo appello che il mondo vitivinicolo abruzzese rivolge alla classe politica della  Regione Abruzzo, di qualsiasi “colore” essa sia, per avere finalmente delle risposte concrete alla  gravissima situazione che si è purtroppo determinata a seguito delle abbondantissime precipitazioni  che hanno interessato l’intero territorio regionale nei mesi di aprile e maggio, piogge che in alcune  aree hanno superato anche i 200 mm/mese, ossia circa il triplo della media del periodo, con  conseguenze che potremmo definire senza esagerazione “catastrofiche” dal punto di vista  produttivo. Infatti, a vendemmia ormai conclusa, possiamo confermare, con assoluta certezza, il calo  della produzione di uve e di conseguenza di vino che in alcune cantine sociali della provincia di  Chieti quest’anno supererà il 70%. Se dopo mesi di proclami, promesse e false aspettative la classe  politica e dirigente della Regione Abruzzo non sarà in grado di dare risposte chiare a sostegno del  settore saremo costretti a scendere in piazza e condiviso ad unanimità dei presenti, siamo pronti a  riconsegnare le tessere elettorali.  

In questi mesi tutti gli aventi causa hanno prodotto dei documenti nei quali sono state avanzate  specifiche richieste a supporto del mondo produttivo e fornite indicazioni operative in merito.  Ad oggi purtroppo sono arrivate solo risposte piuttosto generiche e l’assegnazione di scarsissime  risorse economiche, assolutamente insufficienti per affrontare la difficile situazione del momento.  In ambito regionale si parla di 5 milioni in 2 anni ed in quello nazionale di 7 milioni, dotazioni  finanziarie lontanissime da quelle necessarie, per la sola regione Abruzzo, se consideriamo  unicamente il vino sfuso che mancherà, si stima una perdita netta di 150 milioni di euro.  Ricordiamo che il settore enologico nazionale fattura più di 7 miliardi di euro senza ovviamente  considerare tutto l’indotto.  

Occorre andare oltre, con la richiesta di approvazione a livello nazionale di provvedimenti più  importanti ed impattanti per la sopravvivenza, così purtroppo occorre dire, di migliaia di imprese  vitivinicole.  

Oltre ovviamente ad un indennizzo diretto alle aziende per la perdita di prodotto, di seguito si  riassumono i principali punti sui quali si potrebbe intervenire tempestivamente:  1) Sospensione pagamento dei mutui e finanziamenti in essere (conto capitale ed interessi) per  almeno due anni;  

2) Sospensione e/o riduzione dei contributi INPS;  

3) Azzeramento dei tassi di interesse per finanziamenti acquisto scorte a reintegro con una  istruttoria semplificata e che non tenga conto dei finanziamenti già in essere.  La situazione è veramente difficile soprattutto per numerose cantine sociali e per i loro soci che, se  non adeguatamente aiutati e supportati, rischiano di vedere vanificare decenni di duro lavoro.  La continuità aziendale di molte cooperative è, infatti, a rischio.  

L’Abruzzo del vino non può permettersi di tornare indietro, nessuno ce lo perdonerebbe. Pertanto  abbiamo deciso di convocare una conferenza stampa per chiedere a tutti gli Organi politici regionali  ed anche nazionali, risposte concrete e compatibili con le tempistiche del caso. Ripetiamo che  questo è l’ultimo appello che facciamo come mondo vitivinicolo, dopo non potremo fare altro che  scendere in piazza con centinaia di produttori.  

CONVOCAZIONE CONFERENZA STAMPA  

Giovedì 26 ottobre, ore 11.00, luogo ancora da definire 




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Eventi - 13 ott 2023

Prezzi alle stelle, agricoltori più poveri. Cia scende in piazza a Roma il 26 Ottobre

Lo stato di mobilitazione per rivendicare la centralità dell’impresa agricola e del suo reddito
“Prezzi alle stelle, agricoltori più poveri”. 

Ѐ questo lo slogan della manifestazione nazionale indetta da Cia-Agricoltori Italiani a Romagiovedì 26 ottobre alle 9:30 in Piazza Santi Apostoli

 

Saranno migliaia gli agricoltori in arrivo da tutta Italia per partecipare con la rappresentanza Cia, a partire dal presidente Cristiano Fini, all’azione di sensibilizzazione nel cuore della Capitale. Rimettere al centro l’impresa agricola e il suo reddito l’obiettivo della mobilitazione generale per tutelare il futuro dei produttori di fronte alle grandi emergenze e alle sfide globali che toccano il settore primario e il Paese intero. 

 

Crisi di mercato e concorrenza estera, filiere e manodopera, aree interne e fauna selvatica, risorse idriche e consumo di suolo, ambiente e fake news i temi chiave che Cia porterà in piazza nell’interesse della salute pubblica, dei territori, della sovranità alimentare e del Paese.

 

Per partecipare contatta i nostri uffici.



News Chieti-Pescara
In Evidenza - 07 ott 2023

Furti nelle campagne, agricoltori esasperati. Preoccupazione di Cia: “Serve un piano di sorveglianza”

La Cia Chieti-Pescara esprime profonda preoccupazione per la serie di furti e dispetti che si stanno verificando ai danni degli agricoltori nelle campagne di San Salvo e Cupello, in particolare nelle zone a ridosso della SS 650 Trignina. 

Negli ultimi tempi, le zone rurali hanno assistito ad un aumento significativo dei furti, che coinvolgono attrezzature agricole, prodotti agricoli, ortaggi, gasolio, sementi per le future semine e persino animali. A raccogliere le prime testimonianze degli associati è il responsabile dell’ufficio di San Salvo, Nicola Scutti, “L’area colpita è molto vasta, stiamo parlando di ettari ed ettari di territorio”, afferma, “Vengono compiuti furti di ogni tipo: trattori che valgono migliaia di euro, ma non solo. Vengono rubati attrezzi, interi impianti di irrigazione, perfino il concime e quanto gli agricoltori utilizzano per i trattamenti fitosanitari. In ogni caso, si tratta di materiale costoso, la cui sottrazione arreca danni davvero molto ingenti”.

“A rimetterci sono gli agricoltori, e anche chi è assicurato riesce ad essere ristorato solo di una parte parziale del danno”, afferma il Presidente provinciale, Domenico Bomba, “Per contrastare il fenomeno invitiamo gli agricoltori a denunciare e chiediamo di aumentare la presenza delle forze dell'ordine nelle aree rurali e migliorare la sorveglianza per prevenire ulteriori atti criminali. Come Cia ci impegniamo a collaborare con le autorità chiedendo al Prefetto finanziamenti per installare telecamere collegate con le forze dell'ordine nei punti strategici delle viabilità rurali”.




News Regionali
In Evidenza - 04 ott 2023

Vitivinicolo: fondi e procedure insufficienti a sostegno dei danni da peronospora, Cia annuncia mobilitazione

“Dalla Regione Abruzzo due milioni e mezzo di euro da impegnare entro fine anno con una procedura tutta da definire, una ipotesi con un tetto di 10mila euro ad azienda per chi ha avuto un danno superiore al 50%, e la stessa somma per il 2024 per fronteggiare i danni da peronospora. Questo significa non aiutare neanche un terzo delle aziende colpite. Le procedure e le somme del ministero ad oggi hanno tempi indefiniti. È proprio il caso di dire: l’elefante ha partorito il topolino”.

 

Esprime disapprovazione il Presidente Cia Abruzzo, Nicola Sichetti, a seguito del Tavolo Verde regionale ed annuncia una massiccia mobilitazione in tutto il territorio per protestare contro l'insufficienza dei fondi stanziati per combattere gli effetti devastanti della peronospora.

 

Quest’anno la produzione di uva da vino è stata drasticamente ridotta a causa delle persistenti e abbondanti piogge di maggio e giugno che hanno causato la diffusione di spore fungine, provocando ingenti danni alle produzioni agricole e mettendo a rischio la sostenibilità economica di numerose aziende del comparto.

 

I danni medi in Abruzzo sono considerevoli con perdite superiori al 50%.

 

Cia Abruzzo ha sollevato ripetutamente l'allarme riguardo a questa grave minaccia per il settore, sottolineando l'urgente necessità di fondi adeguati per prevenire e combattere la peronospora.

 

"Gli agricoltori abruzzesi sono in grave difficoltà”, ha affermato il Presidente regionale, “Abbiamo bisogno di un sostegno finanziario adeguato per investire in misure preventive, nella ricerca di nuove soluzioni e nella riparazione dei danni subiti. Purtroppo, i fondi attualmente stanziati dal governo sono del tutto insufficienti, soprattutto rapportati alle cifre che vengono destinate ad altri interventi".

 

“Dopo mesi di dialogo e di sollecitazioni le risposte sulla crisi del settore vitivinicolo sono inadeguate”, commenta Domenico Bomba, Presidente Cia Chieti-Pescara, “Avevamo chiesto al Governo di mettere in campo strumenti straordinari e adeguati per ristorare gli agricoltori ma i risultati ad oggi sono deludenti.

Non si può sottovalutare e gestire in questo modo una delle crisi più importanti del settore trainante dell’economia agricola abruzzese. Per non parlare della totale mancanza di attenzione al mondo delle cooperative. Siamo pronti a mobilitarci per rivendicare i giusti aiuti e la giusta attenzione. Nei prossimi giorni renderemo pubblica la data e la forma della mobilitazione su un problema che non può essere più rimandato”, continua Bomba.

 

La mobilitazione rappresenta un appello alla classe politica affinché prenda seriamente in considerazione le esigenze dell'agricoltura e metta a disposizione risorse e procedure adeguate per affrontare la crisi della peronospora. Gli agricoltori chiedono inoltre un dialogo costruttivo con il governo per sviluppare soluzioni a lungo termine per proteggere il settore agricolo dagli effetti devastanti di questa malattia.



News Chieti-Pescara
In Evidenza - 28 set 2023

Vendemmia drammatica in Abruzzo: Cia chiede di accelerare gli interventi a sostegno del settore

Situazione preoccupante in Abruzzo per la vendemmia 2023: perdite che superano di gran lunga le stime dei mesi scorsi che, in alcuni casi, vanno oltre il 70%.

Una crisi senza precedenti che sta mettendo gli agricoltori locali in ginocchio, gettando un'ombra minacciosa sul futuro dell'industria vinicola abruzzese.

Una delle principali ragioni dietro la situazione critica della vendemmia è stata l'inclemente andamento del clima durante la stagione di crescita delle uve. L'abbondante umidità associata alle copiose piogge di maggio e giugno ha creato un ambiente favorevole per la diffusione della peronospora, compromettendo ulteriormente la salute delle piante e la produzione di uva.

Una situazione che rappresenta un colpo duro per gli agricoltori abruzzesi, molti dei quali dipendono dalla produzione vinicola per il loro sostentamento, ma da cui dipende anche la prosperità economica dell'intera regione.

Per il Presidente Cia Chieti-Pescara, Domenico Bomba, non c’è più tempo da perdere, “Siamo di fronte ad una situazione di emergenza”, afferma, “Situazione che è stata fin troppo sottovalutata. Nonostante queste difficoltà, gli agricoltori abruzzesi si sono adattati ed hanno continuato a lavorare sodo, ma ci sono cantine che non hanno aperto. Tuttavia, è fondamentale che le istituzioni locali e nazionali forniscano il supporto necessario”, continua Bomba, “Chiediamo quindi alle autorità di adottare misure concrete immediate per sostenere gli agricoltori abruzzesi durante questa crisi. Come Cia ci siamo attivati fin da subito per sensibilizzare la politica, ma è ancora tutto fermo. Se non avremo nessuna risposta si andrà ad oltranza senza escludere manifestazioni in piazza”.



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In Evidenza - 26 set 2023

Abruzzo la quinta regione in Italia per incidenza di donne in agricoltura

In Abruzzo le imprese agricole guidate da donne sono 15.545, pari al 35%, quasi quattro punti percentuali sopra la media nazionale (31,5%). Un dato che fa dell’Abruzzo la quinta regione in Italia per incidenza di donne in agricoltura. Un dato emerso dall’analisi di Abruzzo Openpolis che ha realizzato un censimento per l'agricoltura. Dati significativi anche in vista della Giornata Internazionale delle donne rurali istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con lo scopo di riconoscere il ruolo cruciale svolto dalle donne nel garantire la sostenibilità delle famiglie e delle comunità rurali. Infatti, le donne contribuiscono in modo significativo alla produzione agricola, alla sicurezza alimentare, alla gestione del territorio e delle risorse naturali.


“Le donne hanno sempre svolto un ruolo centrale in questo settore, dalla semina alla raccolta, dalla cura degli animali alla gestione delle risorse naturali. In questo contesto, è fondamentale riconoscere il ruolo delle donne in agricoltura e promuovere l'uguaglianza di genere nel settore. Le politiche pubbliche, gli investimenti e il sostegno alle donne agricole sono essenziali per massimizzare il loro contributo e migliorare le condizioni di vita nelle aree rurali”, così la presidente dell’associazione Donne in Campo - Cia Abruzzo, Annamaria D’Alonzo. “La loro influenza è cruciale per l'adozione di pratiche agricole eco-compatibili e per la promozione di un sistema alimentare equo ed etico”.


Per quanto riguarda i giovani under 45, invece, nel 2020 erano in tutto 4.583 le imprese registrate nella regione, pari al 10,3% del totale. A differenza dell'imprenditoria femminile, in questo caso siamo di fronte a un dato inferiore rispetto alla media del paese (13,5%).



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