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In Evidenza - 16 ott 2020
Agricoltura: ASeS-Cia, priorità a donne, sicurezza alimentare e lotta alla povertà
Tornare a dare valore alla terra per contribuire a sanare alcune delle piaghe che affliggono sempre di più l’umanità, come la povertà e la fame, le disuguaglianze sociali e le disparità di genere. Questo il filo conduttore del convegno, in webinar, “Madre Terra. Donna rurale, sicurezza alimentare, lotta alla povertà” organizzato da ASeS, la Ong di Cia-Agricoltori Italiani, che ha chiamato a confronto istituzioni e terzo settore, sulla centralità dell’agricoltura - dimostratasi strategica durante il lockdown - in progetti inclusivi per la lotta alle disparità e la difesa della sicurezza alimentare come da obiettivi Onu per lo sviluppo sostenibile. Testimonianze importanti, in tal senso, quelle portate all’incontro online da Teresa Martinez, ministra dell’Infanzia del Paraguay e da Arlete José Macuacùa Felimone, dirigente dei Servizi Distrettuali delle Attività Economiche del distretto di Manhiça-Maputu.
Per ASeS-Cia si è trattato di un appuntamento significativo, arrivato a rilanciare e consolidare il senso delle tre giornate internazionali Onu, l’odierna dedicata alle donne rurali, quella dell’alimentazione (16 ottobre) e di lotta alla povertà (17 ottobre), temi chiave già nel Dna di ASeS-Cia, da sempre impegnata nella cooperazione internazionale e in iniziative di agricoltura sociale.
Negli ultimi 5 anni, ha evidenziato ASeS-Cia ricordando i dati Unicef, decine di milioni di individui hanno raggiunto la sottoalimentazione e sono aumentati i Paesi che devono affrontare gravi forme di malnutrizione. Solo nel 2019 sono stati oltre 690 milioni coloro che hanno sofferto la fame. Inoltre, a causa di un reddito molto basso, arrivano a 2 miliardi le persone che non hanno accesso a una dieta sana o nutriente. Una realtà drammatica, aggravata dall’impatto del Covid e dalla conseguente contrazione dei consumi e dei redditi, tanto che oggi, circa l’8% della popolazione mondiale è a rischio povertà estrema.
Secondo ASeS-Cia è, dunque, urgente intervenire per individuare strumenti e modalità in grado di agevolare e rafforzare il contributo delle risorse provenienti dal settore agricolo, al fine di sviluppare modelli sociali a tutela dei diritti e della parità di genere, non solo nei Paesi a basso reddito dove la Ong ha sedi, ma anche in Italia. In particolare, l’attenzione al mondo femminile e il sostegno all’emancipazione delle donne sono fondamentali - come confermato anche dalla Manhiça-Maputu, ministra dell’Infanzia e dalla direttrice dei Servizi Distrettuali e dall’azione di ASeS - nel processo di costruzione di una società più equa che riconosca il valore delle donne sul lavoro e nella vita, e metta al centro le persone, senza distinzione di sesso, religione, etnia e disabilità. Nei Paesi in via di sviluppo ce n’è un estremo bisogno e le donne rappresentano il vero motore dello sviluppo socioeconomico locale, occupandosi della famiglia e della casa, dei figli e degli anziani, e sono quasi sempre anche lavoratrici agricole.
“Sono certa -ha dichiarato la presidente ASeS-Cia, Cinzia Pagni- che con i nostri progetti, in Italia e all’estero, possano contribuire fattivamente, soprattutto nell’attuale fase emergenziale, allo sviluppo di maggiore equità e inclusione sociale. In questi difficilissimi mesi, abbiamo creduto fermamente nella necessità di riportare al centro la terra, i suoi frutti e le opportunità che da questa possono arrivare. Ci sentiamo sempre di più chiamati a sostenere chi è in difficolta e pronti -ha concluso Pagni- a lavorare nel mondo per una reale sostenibilità socioeconomica”.
“La giornata internazionale delle donne rurali va colta quest’anno come una grande sfida -ha detto la presidente nazionale di Donne in Campo-Cia, Pina Terenzi-. Sappiamo quanto il loro contributo sia stato cruciale nella storia e come l’imprenditorialità e la creatività femminile abbia dato linfa vitale all’agricoltura. La crisi da pandemia che stiamo vivendo, può essere affrontata come un’opportunità per diffondere una maggiore consapevolezza sul ruolo delle donne nella società. In questo le agricoltrici posso essere valide testimoni”.
“Dobbiamo essere protagonisti della transizione verde europea e l’agricoltura più di qualsiasi altro settore -ha commentato il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino- è conscia delle priorità per una reale sostenibilità economica, sociale e ambientale. Tra queste, la garanzia di cibo sano e di qualità per tutti. Abbiamo dimostrato di saper affrontare l’emergenza, ora è fondamentale promuovere il confronto, dalle aree interne d’Italia fino a Bruxelles, perché le risorse a disposizione vadano nella giusta direzione”.
Ad intervenire all’evento anche: Susanna Cenni, vicepresidente Commissione Agricoltura della Camera dei deputati; Ilaria Signoriello, viceportavoce Forum nazionale Agricoltura sociale; Claudia Sorlini, presidente Casa dell’Agricoltura (TBC) e Silvia Stilli, portavoce AOI.
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In Evidenza - 16 ott 2020
“Tutela del pensionato, una risorsa per la ripresa e lo sviluppo del Paese”, a Chieti il IX incontro interregionale Anp
“Tutela del pensionato, una risorsa per la ripresa e lo sviluppo del Paese”. E’ il titolo del IX incontro interregionale organizzato dall’Associazione nazionale pensionati in programma domani sabato 17 ottobre alle ore 9:30 presso la sala rossa della Camera di Commercio di Chieti.
L’Anp-Cia, nel ribadire l’impegno per la tutela e il progresso sociale dei propri associati e di tutti i pensionati, indica e sottopone al Governo e al Parlamento le priorità da affrontare nell’ambito di futuri atti di Governo o provvedimenti legislativi, con particolare riferimento alla Legge di bilancio 2021.
Aumentare progressivamente le pensioni minime almeno al 40% del reddito medio nazionale, stabilizzare la quattordicesima definendola parte integrante della prestazione pensionistica in essere, ed estenderla almeno alle pensioni fino a 3 volte il trattamento minimo, modificare il meccanismo di indicizzazione delle pensioni, istituire una pensione base per i giovani agricoltori e non, rafforzare ulteriormente il Sistema Sanitario nazionale nel suo carattere pubblico e universalista, in particolare in tema di servizi socio-sanitari nelle aree interne e rurali, istituire una normativa nazionale sulla non autosufficienza. Queste le rivendicazioni che l’Anp-Cia sottopone alle forze politiche.
L’iniziativa è curata congiuntamente da Abruzzo, Lazio, Marche, Molise, Sardegna, Toscana e Umbria.
L’apertura dei lavori è fissata alle ore 9.30 con la relazione introduttiva del presidente regionale Anp, Dino Bruno. A seguire, dopo i saluti del sindaco di Chieti, Diego Pietro Ferrara, l’infettivologo del Dipartimento di prevenzione della Asl 2 Lanciano Vasto Chieti, Arturo Di Girolamo, relazionerà sul rapporto terza età/Covid, dispensando consigli e comportamenti su come difendersi. Interverranno il presidente nazionale Anp, Alessandro Del Carlo e l’on. Camillo D’Alessandro, deputato al Parlamento. Alle ore 12 ci sarà il video collegamento con le iniziative delle altre regioni. Concluderà l’incontro il vice presidente nazionale Cia, Mauro Di Zio.
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In Evidenza - 08 ott 2020
Abruzzo: attivata misura Covid per agricoltori e Pmi
E' stato pubblicato sul sito della Regione Abruzzo con determinazione DPD018/144 del 06/10/2020, il bando Misura 21 – SM 21.1 "Sostegno temporaneo eccezionale a favore di agricoltori e PMI particolarmente colpiti dalla crisi di COVID-19".
Il sostegno è rivolto alle imprese agricole che operano nei settori maggiormente colpiti dalla crisi emergenziale derivante dalla pandemia da Covid-19 in Abruzzo, ed è finalizzato a fornire liquidità alle imprese, tramite l’erogazione di una somma forfettaria “una tantum”. L’individuazione dei settori maggiormente colpiti dalla crisi da Covid-19 in Abruzzo, è avvenuta utilizzando le informazioni e le valutazioni effettuate sulla base dei rapporti dell’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare ISMEA. Sulla base di questi elementi, il tipo di intervento 21.1.1 viene reso accessibile alle aziende agricole dei seguenti settori:
· lattiero-caseario bovino,
· carne ovi-caprina,
· confezionamento olio,
· agrituristico,
· florovivaistico,
· vitivinicolo,
· orticolo.
Per la documentazione utile alla presentazione della domanda, consultare il sito della Regione Abruzzo al seguente link: https://www.regione.abruzzo.it/content/m21-%E2%80%93-sm-211-sostegno-temporaneo-eccezionale-favore-di-agricoltori-e-pmi-particolarmente
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In Evidenza - 08 ott 2020
Olio: via alla raccolta. In Abruzzo crolla la produzione del 33% ma la qualità resta eccellente
Crolla la produzione di olio extravergine d’oliva italiano ma la qualità di uno dei prodotti simboli del Made in Italy resta eccellente. In particolare in Abruzzo si registra un calo del 33%, nonostante il territorio particolarmente vocato.
È quanto emerge dall’esclusiva indagine condotta dagli osservatori di mercato di Cia-Agricoltori Italiani, Italia Olivicola e Aifo-Associazione italiana frantoiani oleari, che fotografa un’Italia dell’olio spaccata in due, con la produzione al Sud in forte calo a differenza della netta ripresa, rispetto allo scorso anno, delle regioni centrali e settentrionali.
La campagna che sta iniziando segnerà un netto -36% con una previsione di poco più di 235.000 tonnellate di olio extravergine d’oliva prodotte a fronte delle oltre 366.000 tonnellate della scorsa stagione.
A trascinare al ribasso le stime saranno, appunto, le Regioni del Sud, da cui dipende gran parte della produzione italiana: evidente il calo della Puglia (-51%) che risente in maniera pesante della ciclicità del raccolto, con l’attuale stagione di scarica, a due anni dalla gelata che azzerò la raccolta nelle province di Bari, Bat e Foggia destabilizzando le piante.
Non si arresta il crollo del Salento flagellato dalla Xylella dove si stimano 2000 tonnellate di olio e un calo del 50% rispetto allo scorso anno.
Puglia che, nonostante quest’annata difficile, resta il polmone olivicolo nazionale con le 101mila tonnellate di prodotto stimate, pari al 44% della produzione italiana complessiva.
Al secondo gradino del podio sale, a sorpresa, la Sicilia (-17% rispetto allo scorso anno) che scalza la Calabria (-45%) grazie alle buone temperature di queste settimane.
Segno negativo anche per altre regioni importanti dal punto di vista produttivo come Campania (-12%), Basilicata (-20%), Molise (-20%), Sardegna (-26%).
Situazione ribaltata nelle regioni centrali e settentrionali, invece, grazie al clima positivo durante il periodo della fioritura e agli attacchi contenuti della mosca.
Sostanzialmente stabile la produzione nel Lazio (+6%), ottimi rialzi per Toscana (+24%), Umbria (+40%), Marche (+48%), ed Emilia-Romagna (+52%).
L’oscar per il miglior incremento produttivo, nonostante le quantità sempre di molto inferiori alle regioni a maggior vocazione olivicola, lo vince la Lombardia (+1727%) che passa da 123 tonnellate di olio extravergine d’oliva prodotte alle 2248 tonnellate stimate per quest’annata.
Grande crescita anche per Liguria (+145%), Trentino-Alto Adige (+265%), Friuli Venezia Giulia (+770%) e Veneto (+995%).
“Siamo di fronte ad un’annata a due facce, con i cali nelle regioni meridionali che producono la stragrande maggioranza dell’olio italiano e la ripresa delle regioni centrali e settentrionali che hanno beneficiato di un clima più clemente -ha detto il presidente di Cia-Agricoltori Italiani Dino Scanavino-. Ora bisogna premiare la filiera agricola che si impegna nella produzione di un olio di qualità, garantendo prezzi più equi, adeguati e remunerativi”.
“La quantità quest’anno, a causa della ciclicità del raccolto, non sarà elevata mentre fortunatamente conserveremo inalterata la qualità eccellente del nostro prodotto -ha spiegato il presidente di Italia Olivicola Fabrizio Pini-. Quest’annata dimostra, una volta di più, come non sia più rimandabile un Piano Olivicolo Nazionale che consenta di impiantare nuovi uliveti e recuperare quelli abbandonati. Occorre inoltre un lavoro istituzionale condiviso per cercare di garantire, su tutto il territorio nazionale, il giusto valore al lavoro dei nostri agricoltori”.
“La qualità del nostro olio sarà eccellente ma dovremo mantenere alta l’attenzione sugli attacchi della mosca con controlli capillari sui territori -ha aggiunto il presidente di Aifo, Piero Gonnelli-. Siamo ancora lontanissimi dal soddisfare in toto il fabbisogno dei consumatori italiani e dovremo lavorare su questo nei prossimi mesi in sinergia con tutti i protagonisti della filiera”.
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In Evidenza - 07 ott 2020
Bando a favore del settore apicoltura 2020/2021, aperti i termini per la presentazione delle domande
Nel regolamento UE 1308/2013 OCM viene previsto anche per il periodo dal 2020 al 2022 tre bandi annuali a favore del settore dell’Apicoltura.
I beneficiari sono gli imprenditori apistici che hanno iscritto i propri alveari (almeno 10) presso la ASL nel registro all’anagrafe zootecnica nazionale (BDA) ed aventi sede legale presso la Regione Abruzzo; enti pubblici, associazioni, cooperative e consorzi per la tutela del settore. La spesa ammissibile per gli imprenditori apistici varia in base agli alveari registrati in BDA come di seguito:
Alveari presenti in BDA da | Alveari presenti in BDA a | Spesa ammissibile (IVA esclusa) |
10 | 51 | 1.500,00 € |
52 | 150 | 3.000,00 € |
151 | 300 | 5.000,00 € |
301 | 500 | 7.000,00 € |
| Maggiore di 500 | 10.000,00 € |
Il bando prevede diverse misure per gli imprenditori apistici:
- SOTTOAZIONE A6- attrezzature per la conduzione dell’apiario, per la lavorazione, il confezionamento e la conservazione dei prodotti agricoli: il contributo ammissibile è il 50% della spesa ammissibile.
- SOTTOAZIONE B3 – LOTTA ALLA VARROASI: interventi che incentivano l’acquisto di arnie con fondo a a rete che consentono una più efficiente controllo contro la Varroa (parassita delle api). Il contributo è pari al 60 % della spesa ammissibile ( IVA esclusa), per l’acquisto di arnie antivarroa (solo per gli apicoltori stanziali) la cui spesa massima è fissata a 100€ cadauna (IVA esclusa). Inoltre la stessa misura finanzia l’acquisto di attrezzature per la lotta contro gli aggressori e e le malattie dell’alverare ( Apicoltori stanziali e nomadi) il contributo anche qui è pari al 60%.
- SOTTOAZIONE C2.1- acquisto arnie per l’esercizio del nomadismo: interventi che incentivano l’acquisto Il contributo è pari al 60 % della spesa ammissibile ( IVA esclusa), per l’acquisto di arnie antivarroa la cui spesa massima è fissata a 100€ cadauna (IVA esclusa) . Per le aziende che praticano la transumanza obbligatoriamente devono comunicare al seguente indirizzo di PEC entro 10 giorni lavorativi precedenti allo spostamento delle arnie con il luogo (indirizzo, località,comune,provincia) per eventuali controlli: dpd019@pec.regione.abruzzo.it .
- SOTTOAZIONE C2.2 – ACQUISTO MACCHINE E ATTREZZATURE PER L’ESERCIZIO DEL NOMADISMO: E’ prevista la concessione di contributi in conto capitale del 50% della spesa ammissibile ( IVA esclusa) per l’acquisto di macchine operatrici attrezzature necessari alla movimentazione, il monitoraggio degli alveari e la loro gestione telematica ad esclusione di automezzi targati ed elaboratori elettronici ( palmari, tablet ecc ). Per le aziende che praticano la transumanza obbligatoriamente devono comunicare al seguente indirizzo di PEC entro 10 giorni lavorativi precedenti allo spostamento delle arnie con il luogo (indirizzo, località,comune,provincia) per eventuali controlli: dpd019@pec.regione.abruzzo.it .
I limiti di spesa per questa sottoazione sono diversi rispetto alle altre:
Alveari presenti in BDA da | Alveari presenti in BDA a | Spesa ammissibile (IVA esclusa) |
10 | 51 | 5.000,00 € |
52 | 150 | 10.000,00 € |
151 | 300 | 15.000,00 € |
301 | 500 | 20.000,00 € |
| Maggiore di 500 | 25.000,00 € |
SOTTOAZIONE E1- ACQUISTO SCIAMI ED API REGINE: prevede l’acquisto di sciami e api regine della razza Apis mellifera ligustica , prodotte in Italia. Il contributo ammissibile è del 60% (IVA esclusa) fissata in 90€ per l’acquisto di sciami con regina ed 16€ per l’acquisto di sole api regine. Gli sciami e api regine sono ammesse se corredate da certificazione di idoneità saniatria (rilasciata dalla ASL) e da certificazione rilasciata dal CREA di Bologna attestante l’appartenenza delle api alle sottospecie autoctone Apis mellifera ligusta. L’acquisto massimo non può superare il numero di alveari denunciati. Al collaudo sarà allegato il certificato ASL e il certificato del CREA.
La scadenza del bando è fissata a lunedì 30 novembre.
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In Evidenza - 07 ott 2020
Agriturismo: Cia, persi 600 mln in 2020. Ripartire da patrimonio aree interne
Sostenibile e lento, costruito sul valore dell’esperienza all’aria aperta e sull’economia delle relazioni umane, in connessione con l’identità paesaggistica, culturale ed enogastronomica di ogni luogo, a partire dalle aree rurali d’Italia, che la pandemia ha reso alternativa di vita più sana e sicura. Sono questi gli asset e la visione di turismo sui cui puntare per salvare dall’emergenza Covid un settore che vale il 16% del Pil nazionale. A dirlo è Turismo Verde, l’Associazione per la promozione agrituristica di Cia-Agricoltori Italiani che ha fatto il punto sul comparto e le azioni da cui ripartire, nell’annuale Assemblea nazionale a Roma.
Per Turismo Verde-Cia, dunque, il futuro del settore in Italia, si conferma la chiave di volta per la ripresa socioeconomica del Paese. Ne sono leve strategiche gli agriturismi diffusi su tutto il territorio nazionale, ovvero 24 mila strutture per 100 mila addetti, e le aree interne che occupano il 60% della superficie nazionale. Entrambi punti di forza importanti e duramente colpiti dalla pandemia. Nell’arco del 2020, infatti, stando all’analisi di Cia, la crisi da Covid toglierà agli agriturismi più di 600 milioni di fatturato (su un oltre un miliardo annuo di media) e oltre 295 milioni di presenze. Perdite per lo più concentrate nel lockdown e fino a giugno, quando i flussi turistici nelle strutture ricettive italiane, tra presenze e arrivi, hanno ceduto l’89% rispetto al 2019, raggiungendo ad aprile un -96% di presenze e di fatto l’azzeramento degli arrivi (-99%). Poco ha potuto l’avvio dell’estate con giugno che ha fatto registrare un -78% di arrivi e -80% di presenze. Luglio e agosto hanno riportato gli italiani in vacanza, ma senza incidere sul trend complessivo. Nel trimestre estivo la domanda estera è crollata del 65,9%, mentre l’aumento di quella interna è stato di solo 1,1%. In questo scenario non tutte le regioni hanno mostrato pari resistenza. Più forti Toscana, Veneto e Puglia. Mare e montagna hanno tenuto più delle città d’arte, nel primo caso con perdite del 30%, mentre nel secondo quasi del 90%. Fragili per natura, perché ancora prive di servizi e infrastrutture fisiche e digitali adeguate, le aree interne hanno mostrato, di contro, importanti potenzialità con un +5,2% di presenze interne nelle località rurali e di collina, e un +2,7% in quelle montane.
Numeri in calo, ma anche nuove tendenze, indicano secondo Turismo Verde-Cia, la strada da percorrere puntando sul patrimonio rappresentato dalle aree interne d’Italia che meglio conciliano il rispetto delle regole anti-Covid con la ricerca dell’esperienza turistica autentica, promotrice di sostenibilità ambientale, sociale ed economica, tra riscoperta di paesaggi e piccoli borghi, tradizioni e piatti tipici. Nessuna ripresa sarà poi possibile, senza una reale svolta nell’economia delle relazioni su cui Turismo Verde rilancia, guardando al progetto Cia “Il Paese che Vogliamo” che del dialogo sul territorio tra istituzioni, enti e associazioni ha fatto il motore del cambiamento e della rinascita delle aree rurali.
“Dal Bonus Vacanze alla sospensione di Imu e Tari, abbiamo raggiunto in questi mesi importanti risultati a tutela degli agriturismi di tutta Italia -ha commentato il presidente di Turismo Verde-Cia, Giulio Sparascio-. Ora occorre non allentare il filo con le regioni, molte delle quali ancora non rendono accessibili i contributi a fondo perduto previsti dal Dl Rilancio. Inoltre -ha aggiunto- è necessario rifinanziare la cambiale agraria strumento di accesso al credito agile e libero da lacciuoli burocratici, che ha già dimostrato di essere una boccata d’ossigeno per agricoltori e operatori agrituristici”.
“C’è poi la grande opportunità del Recovery Fund -ha dichiarato Dino Scanavino, presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani- Lavoriamo insieme con il Governo e sul territorio affinché dia il giusto spazio e progetti mirati alla promozione delle aree interne coinvolgendo gli agriturismi”.
L’appuntamento ha visto l’intervento di Cosimo Durante, consigliere della ministra delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Teresa Bellanova, impossibilitata a partecipare per il coincidente Cdm.
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