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In Evidenza - 30 mar 2022
Cia al grande ritorno di Vinitaly. Serve nuova stagione export
Cia-Agricoltori Italiani all’opera per il grande ritorno di Vinitaly, a Veronafiere dal 10 al 13 aprile, dopo due anni di stop and go agli eventi fieristici causa pandemia.
Tutto pronto, quindi, al Padiglione 10 Stand D2 del Salone internazionale dei vini e distillati, dove Cia attenderà operatori commerciali, nazionali e stranieri, insieme a 19 aziende associate di sette regioni d’Italia.
Nello spazio espositivo Cia con enoteca, area riservata agli incontri con i buyer e spazio meeting, in programma undici eventi di degustazione, organizzati insieme a una collettiva di aziende associate e supportati da sommelier professionisti.
Ci saranno etichette di Piemonte e Lazio, regioni rappresentate anche dai giovani del vino. Cantine di Toscana, Liguria, Friuli-Venezia Giulia e Sardegna. E ancora, le produzioni vitivinicole solidali delle aziende aderenti alla rete del Forum Nazionale Agricoltura Sociale e quelle delle donne del vino di Piemonte e Marche. “La scuola del palato” proporrà, infine, più momenti degustativi delle differenti Tintilie del Molise.
Domenica 10 aprile alle 16 nell’Area Meeting Spazio Mipaaf, Cia dedicherà alla giornata inaugurale del Vinitaly, anche il convegno su “La qualità delle produzioni vitivinicole a partire dal materiale di moltiplicazione. Stato dell’arte e prospettive” promuovendo il confronto, in chiave innovativa e sostenibile, con tecnici ed esperti del settore. Prima di cominciare, dal 6 al 9 aprile, spazio con Cia anche al tour incoming per operatori commerciali esteri. In collaborazione con l’Agenzia Ice, anticipando il Salone, si va alla scoperta dei vini della Puglia.
“Serve una nuova stagione per l’export del vino Made in Italy che tenga conto di due anni di pandemia e della crisi economica e geopolitica internazionale per la guerra in Ucraina -ha detto il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino in occasione della conferenza stampa di presentazione di Vinitaly 2022-. Adesso -ha aggiunto- il ritorno in pieno stile del Salone a Verona può guidare, ampiamente, la ripresa e il rilancio sui mercati, anche nuovi e alternativi, di un settore che tiene ancora l’Italia al secondo posto, tra i Paesi esportatori, con 7,1 miliardi di fatturato nel 2021”.
“Guardiamo al prezzo da pagare per restare competitivi e mettere al sicuro il reddito degli imprenditori, ma -ha concluso Scanavino- non arretriamo neanche di un passo sulla transizione ecologica e digitale che da tempo sta coinvolgendo anche la filiera vitivinicola nazionale che avrà bisogno di rinnovate strategie di promozione e consolidate azioni per rimarcare il valore del vino, quale fattore caratterizzate della Dieta Mediterranea, riconosciuta in tutto il mondo”.
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In Evidenza - 30 mar 2022
"Abbracciamo il popolo ucraino", attivata una raccolta fondi
In seguito all'intensificarsi della crisi umanitaria in Ucraina, l'associazione "Ruralità e Solidarietà ets" ha organizzato insieme a Cia Marche, Abruzzo e Molise una raccolta fondi per aiutare la popolazione colpita dalla guerra.
I fondi raccolti saranno destinati all'acquisto di generi alimentari di lunga conservazione, igiene personale, prodotti per l'infanzia, medicinali e dispositivi medici, abiti e indumenti per l'infanzia.
La consegna verrà effettuata direttamente ai confini ucraini presso le autorità competenti.
Per donare:
IBAN: IT 27 H 08473 15400 000000135327
CAUSALE: EMERGENZA UCRAINA
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Speciale Coronavirus COVID19 - 23 mar 2022
Ucraina: Cia, da Ue primi aiuti ad agricoltura. Serve Piano straordinario come in pandemia
Dalla Ue arriva una prima risposta importante per garantire la sicurezza alimentare e aiutare gli agricoltori a fronteggiare gli effetti della guerra in Ucraina, stretti tra i costi alle stelle e le speculazioni sui mercati, con gli aumenti del 300% sui concimi e il raddoppio di mangimi ed energia. Bene, quindi, lo sblocco di almeno 4 milioni di ettari di terreni a riposo nelle aree di interesse ecologico (EFA) per aumentare la produzione comunitaria di cereali a partire dal mais, così come il ricorso alla riserva di crisi della Pac, che metterà a disposizione dell’Italia circa 50 milioni di euro. Tuttavia, per rispondere all’intensità della crisi, serve un vero Piano straordinario europeo, secondo la logica adottata con la pandemia, per mobilitare maggiori fondi sull’emergenza in atto anche attraverso un nuovo debito comune. Così Cia-Agricoltori Italiani commenta il pacchetto Ue di aiuti agli agricoltori, contenuto nella “Comunicazione sulla Sicurezza alimentare” approvata oggi dal Collegio dei Commissari europei.
In particolare -spiega Cia- le deroghe al greening per tutto il 2022 sui terreni a riposo servono, in questa fase, per consentire la produzione più sostenuta di cereali e scongiurare la carenza di offerta sui mercati internazionali e le conseguenti speculazioni sui prezzi. D’altra parte, le stime già parlano quest’anno di un deficit in Ue di 7-8 milioni di tonnellate di import dall’Ucraina solo per il mais, indispensabile a tutta la filiera alimentare legata agli allevamenti, dal latte ai formaggi alla carne. Senza contare che, insieme, Russia e Ucraina sono protagoniste di un quarto delle esportazioni globali di grano. Ecco perché sono indispensabili strategie che incentivino i nostri agricoltori a seminare, partendo dal granturco, dopo 10 anni in cui per esempio l’Italia ha arretrato del 30% sulla produzione, ma questa misura deve essere sostenuta anche tramite strumenti assicurativi, in grado di remunerare un’eventuale riduzione dei prezzi pagati agli agricoltori nei prossimi mesi rispetto ai valori attuali.
Altrettanto importanti, secondo Cia, sono l’attivazione della riserva di crisi Pac da 500 milioni, che gli Stati membri potranno cofinanziare al 200%, così come l’ulteriore quadro temporaneo sugli aiuti di Stato, con un tetto di 35 mila euro ad azienda per coprire le spese degli input produttivi, anche se entrambe le misure dipendono molto dalle risorse singole che ogni Paese metterà in campo e, quindi, potrebbero creare delle disparità nei sostegni al settore.
Nel pacchetto Ue -ricorda Cia- ci sono anche i maggiori anticipi sulla Pac; lo stoccaggio delle carni suine; il monitoraggio di input e produzioni per assicurare la continuità delle forniture.
Inoltre, per non fare passi indietro sugli obiettivi di maggiore sostenibilità fissati dal Green Deal ma assicurare allo stesso tempo la crescita di produzione e competitività delle imprese agricole europee -ribadisce Cia- occorrono finalmente regole e norme sull’utilizzo delle nuove tecniche di miglioramento genetico, che superino una legislazione ormai obsoleta e permettano agli agricoltori di garantire l’aumento delle rese, insieme alla riduzione dell’impatto dei prodotti chimici e al risparmio di risorse idriche.
Per garantire la sicurezza alimentare globale, è molto positivo che la Commissione Ue, nella Comunicazione, abbia sottolineato che intende evitare ogni restrizione o divieto all’esportazione, anche attraverso il supporto del WTO, così come è importantissima la possibilità data agli Stati membri di ridurre l’IVA di alcuni prodotti per alleviare l’impatto degli alti prezzi degli alimenti, a tutto vantaggio dei consumatori. Sarebbe necessaria anche -conclude Cia- una riflessione concreta verso la definizione di una politica energetica comune, nonché un confronto internazionale necessario a ridurre, per quanto possibile, la volatilità a fini speculativi legata a prodotti finanziari in campo agricolo.
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In Evidenza - 22 mar 2022
Aumento costi dell’energia: forte sofferenza per la popolazione anziana d’Abruzzo
Pensionati d’Abruzzo in sofferenza a causa del caro energia. A lanciare l’allarme sono le associazioni regionali dei pensionati: Anap Confartigianato, Associazione Pensionati Cia agricoltori italiani, 50&Più Confcommercio, Federpensionati Coldiretti, Fipac Confesercenti, Cna Pensionati, Fnpa Casartigiani, Sindacato Pensionati Confagricoltura, aderenti al “Coordinamento unitario pensionati lavoro autonomo (CUPLA)”, che rappresentano, nel loro insieme, oltre il 30% dei pensionati abruzzesi.
Il caro energie e il costo dei beni non si arrestano e travolgono la popolazione anziana abruzzese che, per circa la metà, è al trattamento minino della pensione. Il forte rialzo dei costi della bolletta di luce e gas incide pesantemente sull’economia familiare dei pensionati, assorbendone quasi tre mensilità aggiuntive.
Razionalizzare la risorsa energetica non sempre è possibile e, con il raddoppio delle bollette di luce e gas, molti anziani in precarie condizioni di salute, non arrivando a fine mese sono costretti a contingentare l’acquisto di medicinali e beni alimentari, tra l’altro anch’essi in forte aumento.
Per contrastare il “caro bollette” occorrono misure strutturali volte a dare sostegno direttamente ai cittadini e alle famiglie e non alle multinazionali delle energie. Gli aiuti che il Governo ha messo in atto in questi mesi, secondo le associazioni aderenti al Cupla, andavano destinati ai consumatori in modo da far decidere loro come spenderli e se spenderli in altre forme di energie sostenibili. Non è accettabile che gli stanziamenti miliardari siano stati diretti alle grandi aziende energetiche che continuano a tenere alto il costo dell’energia.
E’ urgente affrontare il tema della riduzione della dipendenza dalle forniture estere, intensificando le energie rinnovabili. Inoltre, bisogna avviare la riforma della struttura delle bollette elettriche e del gas, dispensando gli anziani degli oneri generali di sistema. E’ necessario un percorso di transizione energetica che consenta di tenere insieme innovazione tecnologica, rispetto dell’ambiente, benefici occupazionali ed economici per imprese, cittadini e pensionati, finalizzato a garantire il prezzo equo dell’energia.
La recente esperienza della crisi sanitaria e, oggi, la crisi energetica devono spingere la politica italiana a chiedere all’Unione europea una fase nuova che punti a costruire un’ “Europa politica” che si occupi dei grandi temi quali sicurezza, salute, digitale ed energia sostenibile”.
E’ ora che la politica nazionale ed internazionale faccia la propria parte per far cessare quanto prima la barbara aggressione da parte della Russia verso l’Ucraina e ripristinare l’equilibrio di mercato con i conseguenti prezzi dell’energia calmierati.
I pensionati d’Abruzzo aderenti al CUPLA chiedono alle Istituzioni di intervenire quanto prima altrimenti, ancora una volta, questi diventano bersaglio di una delle tante speculazioni che sta vivendo il nostro Paese e che rende impossibile la vita di quella categoria che ha contribuito fattivamente, negli anni, a costruire lo sviluppo e la democrazia.
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In Evidenza - 18 mar 2022
Autotrasporto: Cia, Sos dopo blocchi. 15 mln di ortofrutta sarda nel bidone
A seguito del blocco dell’autotrasporto del 14 marzo, la situazione generale dell’agricoltura sarda è divenuta insostenibile e sta provocando perdite ingenti al comparto dei prodotti freschi di rapida deperibilità. In questa prima settimana di agitazione che ha bloccato tutti i porti dell’isola, Cia-Agricoltori Italiani stima 15 milioni di euro di danni per l’ortofrutta regionale e per le 2.500 aziende del settore (nel complesso 7.200 ettari), rappresentate all’80% da carciofeti. Le proteste dei tir per contestare l'insostenibile aumento del prezzo dei carburanti si aggiungono a tutti i gravi problemi dell’agricoltura sarda, che rispetto al resto della penisola vive una condizione di grave eccezionalità. La situazione esplosiva rischia, infatti, di mettere in crisi un sistema agricolo che paga una delle peggiori stagioni climatiche degli ultimi anni, con la cancellazione di molte colture in questo primo semestre del 2022.
Il blocco dell’autotrasporto si va ad aggiungere ai pesanti rincari di materie prime, concimi e prodotti energetici, che stanno seriamente compromettendo la tenuta del comparto primario regionale. In particolare -oltre all’ortofrutticolo-, anche il settore zootecnico versa in condizioni disperate e necessita di intervento immediato. A causa delle limitazioni commerciali dovute alla guerra, si lamenta un preoccupante deficit di approvvigionamento di mangimi per gli allevamenti e molte aziende sono a rischio chiusura o macellazione dei capi.
Il presidente nazionale Cia, Dino Scanavino, chiede un intervento urgente al Governo per risolvere tempestivamente l’emergenza. E’, altresì, indispensabile istituire un corridoio di tutela che permetta il trasferimento -in entrata e uscita dalla Sardegna- dei prodotti agroalimentari, in particolar modo quelli deperibili e la mangimistica indispensabile per la sopravvivenza degli allevamenti.
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CAA - Infobandi - 17 mar 2022
Filiera olivicola: ecco i requisiti per chiedere il contributo
Il Ministero delle politiche agricole sostiene la filiera olivicola erogando contributi a fondo perduto.
BENEFICIARI: produttori olivicoli iscritti OP che siano proprietari o affittuari ( durata minima 24 mesi) delle superfici oggetto di contributo alla data di presentazione domanda.
AGEVOLAZIONI: investimenti in nuovi impianti o ammodernare gli impianti olivicoli esistenti utilizzando esclusivamente cultivar italiane. Il contributo ammonta al 70% della spesa ammissibile per un aiuto complessivo massimo di € 25.000,00 con l'applicazione del De Minimis nel triennio. AGEA controllerà gli aiuti di stato eventualmente ottenuti nel passato triennio effettuando delle decurtazioni sull'importo ammissibile. Si potrà richiedere un anticipo dell'80% del contributo previa garanzia fideiussoria.
IMPEGNI: Altre condizioni importanti per accedere è una superficie minima di investimento di 2 ettari e l'adozione di sistemi di agricoltura di precisione con sensori di campo DSS (esempi sono sistemi di monitoraggio tramite sensori in campo per trattamenti fitofarmaci, irrigazione o fertirrigazione collegate ad un APP). Il DSS non sarà ammesso come spesa nell'investimento
FINANZIAMENTO NUOVO IMPIANTI: saranno riconosciute le seguenti voci di spesa:
- Impianto base: Lavorazioni preparatorie, Concimazioni di fondo, Squadratura e picchettamento, Acquisto piantine, Messa a dimora, Tutori, Lavorazioni preparatorie, Concimazioni di fondo, Squadratura e picchettamento, Acquisto piantine, Messa a dimora, Tutori.
- Importo aggiuntivo per scasso, per impianto irriguo, per struttura di sostegno, per shelter
FINANZIAMENTO AMMODERNAMENTI IMPIANTI: Per gli ammodernamenti l'età degli ulivi dovrà essere pari o superiore a 40 anni e potranno ammettere a contributi infittimento oliveti esistenti, reimpianto o riconversioni varietali, potatura straordinaria per il recupero produttivo degli oliveti, realizzazione di impianto irriguo a goccia.
PRESENTAZIONE DOMANDE: dovranno essere inviate tramite il SIAN presentando domanda di sostegno allegando relazione firmata da un tecnico abilitato dal 22 Marzo al 08 Aprile 2022.
Potrà essere inviata una sola domanda per tipologia.
GRADUATORIA: Verrà effettuata una graduatoria a punteggio dove saranno agevolate aziende situate in aree svantaggiate, irrigue, con impianto con densità ad ettaro superiori a 389 piante e con investimenti con superficie maggiore di 3,5 ettari
CONCLUSIONI LAVORI: dovranno terminare entro 18 mesi dall'accettazione del contributo.
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