Questo è l’ultimo appello che il mondo vitivinicolo abruzzese rivolge alla classe politica della Regione Abruzzo, di qualsiasi “colore” essa sia, per avere finalmente delle risposte concrete alla gravissima situazione che si è purtroppo determinata a seguito delle abbondantissime precipitazioni che hanno interessato l’intero territorio regionale nei mesi di aprile e maggio, piogge che in alcune aree hanno superato anche i 200 mm/mese, ossia circa il triplo della media del periodo, con conseguenze che potremmo definire senza esagerazione “catastrofiche” dal punto di vista produttivo. Infatti, a vendemmia ormai conclusa, possiamo confermare, con assoluta certezza, il calo della produzione di uve e di conseguenza di vino che in alcune cantine sociali della provincia di Chieti quest’anno supererà il 70%. Se dopo mesi di proclami, promesse e false aspettative la classe politica e dirigente della Regione Abruzzo non sarà in grado di dare risposte chiare a sostegno del settore saremo costretti a scendere in piazza e condiviso ad unanimità dei presenti, siamo pronti a riconsegnare le tessere elettorali.
In questi mesi tutti gli aventi causa hanno prodotto dei documenti nei quali sono state avanzate specifiche richieste a supporto del mondo produttivo e fornite indicazioni operative in merito. Ad oggi purtroppo sono arrivate solo risposte piuttosto generiche e l’assegnazione di scarsissime risorse economiche, assolutamente insufficienti per affrontare la difficile situazione del momento. In ambito regionale si parla di 5 milioni in 2 anni ed in quello nazionale di 7 milioni, dotazioni finanziarie lontanissime da quelle necessarie, per la sola regione Abruzzo, se consideriamo unicamente il vino sfuso che mancherà, si stima una perdita netta di 150 milioni di euro. Ricordiamo che il settore enologico nazionale fattura più di 7 miliardi di euro senza ovviamente considerare tutto l’indotto.
Occorre andare oltre, con la richiesta di approvazione a livello nazionale di provvedimenti più importanti ed impattanti per la sopravvivenza, così purtroppo occorre dire, di migliaia di imprese vitivinicole.
Oltre ovviamente ad un indennizzo diretto alle aziende per la perdita di prodotto, di seguito si riassumono i principali punti sui quali si potrebbe intervenire tempestivamente: 1) Sospensione pagamento dei mutui e finanziamenti in essere (conto capitale ed interessi) per almeno due anni;
2) Sospensione e/o riduzione dei contributi INPS;
3) Azzeramento dei tassi di interesse per finanziamenti acquisto scorte a reintegro con una istruttoria semplificata e che non tenga conto dei finanziamenti già in essere. La situazione è veramente difficile soprattutto per numerose cantine sociali e per i loro soci che, se non adeguatamente aiutati e supportati, rischiano di vedere vanificare decenni di duro lavoro. La continuità aziendale di molte cooperative è, infatti, a rischio.
L’Abruzzo del vino non può permettersi di tornare indietro, nessuno ce lo perdonerebbe. Pertanto abbiamo deciso di convocare una conferenza stampa per chiedere a tutti gli Organi politici regionali ed anche nazionali, risposte concrete e compatibili con le tempistiche del caso. Ripetiamo che questo è l’ultimo appello che facciamo come mondo vitivinicolo, dopo non potremo fare altro che scendere in piazza con centinaia di produttori.
CONVOCAZIONE CONFERENZA STAMPA
Giovedì 26 ottobre, ore 11.00, luogo ancora da definire