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In Evidenza - 28 feb 2021
Si rafforza la sinergia tra il mondo sementiero e quello agroalimentare
Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri, Alleanza delle Cooperative Agroalimentari e Assosementi aderiscono formalmente al Consorzio per la valorizzazione delle sementi CONVASE, che riunisce 23 aziende rappresentanti il 40% della produzione nazionale di sementi certificate di cereali a paglia, rafforzando così la sinergia tra il mondo sementiero e quello agroalimentare. L’intesa è stata annunciata oggi durante l’incontro “Il settore sementiero e agricolo: sfide e opportunità nello scenario post-Covid”.
L’adesione al CONVASE da parte delle organizzazioni dei produttori e delle cooperative agricole e di Assosementi rafforza la collaborazione tra aziende sementiere e agricoltori, con l’obiettivo di valorizzare la qualità delle produzioni in un’ottica interprofessionale e di stimolare un dialogo costruttivo capace di anticipare le esigenze del settore e qualificare l’intera filiera. L’intesa raggiunta, inoltre, permette di dare gambe alla creazione del disciplinare “Seme di Qualità”, presentato un anno fa ed elaborato dal CONVASE, con il supporto Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, per dare agli agricoltori la possibilità di conoscere le informazioni sulla tracciabilità delle sementi, offrendo garanzie sulla qualità del seme acquistato e indicazioni utili per il corretto impiego, con maggiori possibilità di ottenere produzioni elevate e di qualità.
La filiera agroalimentare, infatti - hanno sottolineato i rappresentanti di Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari - parte dal seme; non a caso gli agricoltori operano in stretto e costante contatto con i produttori di sementi, testando direttamente in campo i risultati del loro lavoro e indicando le richieste e le esigenze che arrivano dal mercato, con particolare riferimento alle problematiche agronomiche, fitosanitarie, di resa e di carattere qualitativo. Proprio per tali ragioni - aggiungono le sigle - è fondamentale poter disporre di uno strumento in grado di assicurare la tracciabilità, la sicurezza e la sostenibilità del processo produttivo sin dall'inizio del ciclo, partendo dalla semente, puntando su iniziative quali il progetto “Seme di Qualità”, al quale già lo scorso anno hanno aderito convintamente Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari e che oggi viene ulteriormente rafforzato.
Tale tracciabilità - è stato ribadito durante l’odierno confronto tra il mondo sementiero e quello agroalimentare - ha inizio dal seme, primo e fondamentale elemento per assicurare la qualità del prodotto al consumatore finale. Vale la pena di sottolineare, a tal proposito, che nel 2020, a fronte di un calo su base annua del 2% circa delle superfici produttive destinate alla coltivazione di grano duro, grano tenero e orzo, cresce sempre di più l’impiego di seme non certificato, che secondo un’elaborazione di Assosementi ha superato anche nel 2020 il 50% delle superfici coltivate a grano duro.
In tale contesto, l’intesa raggiunta servirà a rafforzare e confermare la volontà dei principali attori di vincere le sfide comuni che il settore è chiamato ad affrontare. La riduzione della burocratizzazione annunciata dal nuovo governo potrà certamente contribuire ad agevolare il sistema della certificazione del seme, che negli ultimi cinquant’anni non è mai stato rivisto e adeguato.
La valorizzazione delle produzioni non può inoltre prescindere dal sostegno all’innovazione, che può aiutare l’agricoltura a garantire rese stabili e produzioni più sostenibili. Il settore sementiero è un comparto altamente innovativo, in grado di investire sino al 20% dei suoi ricavi in attività di ricerca e sviluppo per immettere sul mercato varietà migliori. Tuttavia, secondo l’indagine di Euroseeds, l’associazione che rappresenta il settore sementiero a livello europeo, l’incertezza della normativa sulle Tecniche di Evoluzione Assistita – TEA ha bloccato i programmi di innovazione del 40% delle aziende che investono in ricerca.
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INAC - 24 feb 2021
Bonus asilo nido 2021: online la procedura per le domande
È online la procedura che consente di presentare e consultare le domande per l’accesso al Bonus asilo nido 2021.
L’agevolazione fiscale prevede un contributo economico a favore di genitori di figli nati, adottati o affidati dal 1° gennaio 2016, per sostenere le spese delle rette per asili nido pubblici o privati o un contributo per il supporto, presso la propria abitazione, per bambini con meno di 3 anni affetti da gravi patologie.
Il bonus può essere richiesto per ogni figlio: per ciascuno va inviata apposita domanda. L’importo viene erogato su base annua per 11 mesi di iscrizione all’asilo nido e la misura dell’importo varia a seconda del reddito ISEE della famiglia.
- ISEE minorenni fino a 25.000 euro = budget annuo 3.000 euro (importo massimo mensile erogabile 272,72 euro per 11 mensilità).
- ISEE minorenni da 25.001 euro fino a 40.000 euro = budget annuo 2.500 euro (importo massimo mensile erogabile 227,27 per 11 mensilità)
- ISEE minorenni da 40.001 euro = budget annuo 1.500 euro (importo massimo mensile erogabile 136,37 per 11 mensilità).
- Il bonus per leforme di supporto presso la propria abitazione viene erogato dall’Istituto a seguito di presentazione da parte del genitore richiedente, che risulti convivente con il bambino, di un attestato rilasciato dal pediatra di libera scelta che attesti per l’intero anno di riferimento “l’impossibilità del bambino a frequentare gli asili nido in ragione di una grave patologia cronica”.
A decorrere dal 2020, l’importo della prestazione erogata varia in base al valore dell’ ISEE minorenni riferito al minore per cui è richiesta la prestazione, secondo le seguenti fasce:
- ISEE minorenni fino a 25.000 euro = importo erogabile 3.000 euro;
- ISEE minorenni da 25.001 euro fino a 40.000 euro = importo erogabile 2.500 euro;
- ISEE minorenni da 40.001 = importo erogabile 1.500 euro.
- Il bonus richiesto, sia asilo nido che per forme di supporto presso la propria abitazione, può essere erogato, nel limite di spesa indicato (per il 2020 è di 520 milioni di euro), secondo l’ordine di presentazione della domanda online.
- Le eventuali domande che in base ai tempi di presentazione, per insufficienza di budget, non potranno essere accolte saranno comunque ammesse ma “con riserva”.
L’INPS provvede alla corresponsione del bonus nelle modalità di pagamento indicate dal richiedente nella domanda (bonifico domiciliato, accredito su conto corrente bancario o postale, libretto postale o carta prepagata con IBAN).
La domanda può essere presentata dal genitore di un minore nato o adottato in possesso dei seguenti requisiti :
- cittadinanza italiana;
- cittadinanza UE;
- permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo;
- carte di soggiorno per familiari extracomunitari di cittadini dell’Unione europea; (art. 10, decreto legislativo 6 febbraio 2007, n. 30);
- carta di soggiorno permanente per i familiari non aventi la cittadinanza dell’Unione europea (art. 17, d.lgs. 30/2007);
- status di rifugiato politico o di protezione sussidiaria;
- residenza in Italia;
- relativamente al contributo asilo nido, il genitore richiedente deve essere il genitore che sostiene l’onere del pagamento della retta;
- relativamente al contributo per forme di assistenza domiciliare, il richiedente deve coabitare con il figlio e avere dimora abituale nello stesso comune.
Tutti i requisiti devono essere posseduti alla data di presentazione della domanda.
Puoi affidarti ai nostri uffici del patronato per presentare la domanda.
Fonti: Inps.it, legiillustrate.it
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In Evidenza - 23 feb 2021
Controllo fauna selvatica, Cia Abruzzo: “Necessario riattivare le attività di contenimento”
“È urgente e non più prorogabile la modifica dell’art. 44 della Legge Regionale 10/04 nei punti in cui disciplina il controllo della fauna selvatica. È necessario un forte deterrente contro il proliferare incontrollato dei cinghiali che nel 2020 sono aumentati in modo esponenziale anche a causa delle limitazioni collegate alla crisi pandemica da Covid-19 mettendo a serio rischio le colture agricole. Per questo motivo come Cia-Agricoltori Italiani abbiamo proposto alla Regione Abruzzo di riattivare le attività di contenimento coordinate dalla Polizia provinciale a tutela degli agricoltori e degli automobilisti”.
Così Mauro Di Zio, Presidente della Cia-Agricoltori Italiani Abruzzo, ha sottolineato l’importanza della modifica dell’art. 44 della legge “Normativa organica per l’esercizio dell’attività venatoria, la protezione della fauna selvatica omeoterma e la tutela dell’ambiente” in seguito alla sentenza n. 217/2018 della Corte Costituzionale che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale del quinto periodo del comma 2, limitatamente alle parole “e dei cacciatori iscritti o ammessi agli ATC interessati, nominativamente segnalati dai comitati di gestione”. La modifica proposta ricalca l’articolo della legge regionale della regione Marche, anch’esso impugnato di fronte alla Corte Costituzionale e rigettato dalla stessa. A supporto delle motivazioni di Cia Abruzzo c'è una ulteriore sentenza che conferma la posizione della Regione Toscana, capofila nel cercare di risolvere criticità legate alla fauna e all’impatto che questa ha sull’agricoltura e sull’ambiente. Secondo i giudici costituzionali sono corretti, dunque, gli atti adottati della Regione che, per il controllo della fauna selvatica, individuano le guardie venatorie volontarie, le guardie giurate private e gli operatori volontari appartenenti al mondo venatorio adeguatamente formati e sempre sotto il coordinamento della Polizia provinciale.
“Con l’approssimarsi del periodo critico dei danni alle colture agricole da fauna selvatica, è necessario che la legge venga modificata al più presto e non oltre il mese di marzo”, conclude Di Zio, “Siamo certi del corretto e fattivo senso di responsabilità dei gruppi di ciascun consigliere regionale che, unitamente a Presidenti di giunta e consiglio regionale, Assessore all’agricoltura e Presidente della commissione agricoltura ed ambiente, sono destinatari della lettera”.
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In Evidenza - 23 feb 2021
Lavoro: Cia, avanti su sblocco sgravi e flessibilità per le aziende agricole
Esonero contributivo per datori di lavoro e lavoratori autonomi agricoli, sanatoria e strumenti contrattuali di massima flessibilità per le aziende. Sono queste le richieste di Cia-Agricoltori Italiani al nuovo ministro del Lavoro, Andrea Orlando, nell’incontro odierno con le forze sociali.
Sul fronte contributivo, è urgente, secondo Cia, lo sblocco degli sgravi previsti dall’articolo 222 del Dl Rilancio, sia sul fronte dei datori che degli autonomi. Ad oggi, mancano, infatti, sia la circolare operativa Inps che la modulistica di richiesta esonero. Come si può immaginare, in entrambi i casi, i ritardi stanno creando molti problemi alle suddette categorie.
Anche in merito alla sanatoria, le circa 30mila domande presentate per il settore agricolo restano ancora in attesa di definizione. La maggior parte dei rapporti di lavoro avevano come scadenza il 31/12 e mancando, anche in questo caso, una circolare operativa Inps che detti le regole tecniche sugli adempimenti da effettuare le aziende, non c’è sufficiente chiarezza per gli intermediari.
Per quanto concerne il problema della manodopera agricola, aggiunge Cia, è necessario snellire e semplificare al più presto l’attuale strumento del lavoro accessorio, così da consentire alle aziende agricole di reperire manodopera rapidamente, come avveniva in passato attraverso i voucher.
Cia ha, inoltre, posto l'attenzione sul lavoro dei giovani e la necessità di garantire un'alternanza scuola-lavoro che consenta il ricambio generazionale nelle campagne italiane. Infine, è stato posta l’attenzione del ministro al nodo delle pensioni minime, che coinvolge in Italia una platea di 2 milioni di persone, con assegni fermi a 515 euro al mese. Una cifra non dignitosa, ancora di più tra crisi e pandemia con l’aumento delle situazioni di disagio sociale.
Cia ha ringraziato il ministro per l’attenzione dimostrata al settore, che conta oltre un milione di addetti, per la garanzia di un prossimo incontro, in tempi brevi, per discutere il tema degli ammortizzatori sociali in agricoltura.
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In Evidenza - 23 feb 2021
Fisco: CAF-Cia, Centri di Assistenza strategici a ripartenza dal territorio
Un momento di confronto, sulle attività del CAF il Centro di Assistenza Fiscale di Cia-Agricoltori Italiani e sulle sfide che attendono nel mondo del fisco: dai 50 milioni di cartelle esattoriali pendenti alla revisione degli scaglioni Irpef, dalla gestione ISEE al ruolo del CAF a supporto delle comunità, fino a una riforma complessiva del sistema nell’ottica di una maggiore equità. Di questo e tanto altro si è parlato nell’evento del CAF-Cia “Per le persone, per le Comunità”, in cui numerosi ospiti si sono alternati per illustrare esperienze e proposte.
“Dopo un anno di pandemia -è intervenuto il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino- è evidente che istituzioni e intermediari come il CAF, devono ricostruire il rapporto con i cittadini. Va riprogettato trovando un nuovo terreno di scambio e funzionalità. Occorre uscire dalla mera produzione dei servizi ed entrare nell’ambito della consulenza: informare, formare e guidare famiglie e imprese. Per farlo -ha aggiunto Scanavino- sono necessarie strutture con competenze adeguate e in grado di dare garanzie. Il mondo agricolo, in questo senso, è pronto a fare la sua parte, avendo già dimostrato con il Covid di saper affrontare il cambiamento da protagonista. Il ruolo strategico dei CAF va affiancato alla centralità di agricoltura e aree rurali come sosteniamo da tempo con il progetto Cia “Il Paese che Vogliamo”.
Nello specifico, sono poi intervenuti diversi esponenti della politica, dai senatori Antonio Misiani e Tommaso Nannicini a Debora Serracchiani, presidente della commissione Lavoro della Camera dei Deputati, da rappresentanti di primo piano di istituzioni centrali in materia fiscale, come il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini e la vicepresidente dell'INPS Luisa Gnecchi a sindaci di città importanti - Brenda Barnini (Empoli), Clemente Mastella (Benevento) e Matteo Ricci (Pesaro) - che hanno portato il punto di vista delle comunità che vivono sulla propria pelle le problematiche legate al fisco e le conseguenze di un sistema che va riformato.
L'agognata riforma del fisco è stata proprio una delle questioni cruciali affrontate nel dibattito. In particolare, il direttore dell'Agenzia delle Entrate ha parlato apertamente della necessità di "un riordino del sistema nell'ottica di maggiore giustizia e pragmatismo, che i cittadini possano percepire e gli intermediari come i CAF possano fare propria e applicare".
E proprio il ruolo dei CAF e il loro radicamento territoriale è stato sottolineato e riconosciuto in ogni singolo intervento. "Possiamo parlare -ha spiegato il direttore del CAF-Cia, Maurizio Scaccia- della giornata della consapevolezza per quanto riguarda l'importanza del nostro ruolo e del presidio territoriale che rappresentiamo, garantendo a milioni di cittadini di poter usufruire di servizi e agevolazioni da parte della pubblica amministrazione".
Una vera e propria missione fondamentale quella dei CAF, testimoniata dal fatto che il 98% dei clienti di CAF-Cia, in un recente questionario, hanno affermato di non voler fare a meno del supporto offerto da questo tipo di realtà e magari sostituirlo con altre forme di rapporto con la PA. "Questa giornata di dialogo con la politica e le istituzioni -ha concluso il presidente del CAF-Cia, Alessandro Mastrocinque- ci dice che per crescere e affermare il nostro ruolo sui territori, dobbiamo continuare a lavorare come stiamo facendo, con questo spirito di proposta e interlocuzione".
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In Evidenza - 18 feb 2021
Abruzzo, aperte le domande per l’impianto di nuovi vigneti
Sono aperti i termini per richiedere superfici per impiantare nuovi vigneti. Possono essere richieste, dalle aziende agricole, tutte le superfici non utilizzate a vigneto o con vincoli condotte dall’azienda in proprietà, affitto o comodato gratuito per una superficie massima di 10 ettari. Le richieste ammissibili saranno accettate nella loro totalità se saranno uguali o inferiori alla superficie nazionale ammissibile. In caso di una richiesta superiore alla superficie nazionale sarà calcolata in maniera proporzionata a livello regionale. Ai singoli richiedenti il numero totale degli ettari disponibili è assegnato in maniera proporzionata sulla base delle superfici richieste. Qualora l’autorizzazione rilasciata è inferiore al 50% della superficie richiesta l’azienda può rifiutare entro 10 giorni e sarà ripartita tra gli altri richiedenti.
Entro giugno verranno fatte le comunicazioni ai produttori che avranno 3 anni per impiantare i vigneti. Queste autorizzazioni non possono accedere al finanziamento della Ristrutturazione e Riconversione Vigneti. La scadenza per le domande è fissata al 31 marzo 2021.
Puoi recarti presso l'ufficio CIA più vicino per informazioni e per l’inoltro della domanda.
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