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In Evidenza - 30 ago 2022
In allegato la lettera inviata dalle associazioni di categoria.
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In Evidenza - 09 ago 2022
Una brusca frenata alla svolta green italiana con conseguenze irreversibili rispetto agli sforzi economici fatti dagli agricoltori che hanno investito in passato nelle energie rinnovabili. E’ questo il commento di Cia-Agricoltori Italiani dopo la decisione del Governo di intervenire sugli extra-profitti generati dagli impianti fotovoltaici agricoli. Così il presidente Cia, Cristiano Fini: “Non è possibile accomunare i piccoli impianti fotovoltaici realizzati in connessione con l’attività agricola -mediamente di piccole dimensioni- ai grandi impianti industriali, che hanno per core business la produzione di energia elettrica”. Cia chiede, dunque, con urgenza un incontro con i ministri Franco, Cingolani e Patuanelli per trovare insieme una soluzione al grave problema”. Secondo Cia, la decisione del Governo rappresenta un atto d’incoerenza rispetto all’obiettivo di autoproduzione energetica con fonti rinnovabili per il settore rurale.
La legge 25/2022, convertendo il decreto-legge 4/2022, cambia di fatto le carte in gioco, cancellando con un tratto di penna tutti i diritti acquisiti, in un momento storico in cui gli agricoltori italiani sono vittime dei folli rincari dei costi delle materie prime e dei presidi tecnici sostenuti per mantenere le proprie aziende. “Questa decisione contrasta fortemente con gli obiettivi primari dell’intervento, che fu colto con grande interesse dalle imprese agricole ed in particolare le zootecniche -prosegue Fini- mentre ora, con la nuova normativa, il prezzo calmierato dell’energia si ridurrebbe a un decimo di quello di mercato”. Per Cia, la marginalità prodotta con la vendita di energia in eccesso da impianti fotovoltaici avrebbe, invece, permesso agli agricoltori che hanno investito nelle rinnovabili di integrare il loro reddito e assorbire i costi sempre più alti dei fattori di produzione, assicurando alle aziende la sostenibilità economica. Cia ricorda che gli imprenditori agricoli si sono prodigati durante il biennio della pandemia per garantire la produttività e la tenuta competitiva del Paese. Dopo questa decisione del Governo sarebbero, invece, privati delle poche risorse utili a non indebitarsi per non dichiarare fallimento o a chiudere definitivamente le loro aziende.
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In Evidenza - 05 ago 2022
Buona l’iniziativa del governo che, pur nella condizione di crisi, adotta un provvedimento importante nella dimensione di oltre 17 miliardi di euro e che nella sostanza, per la loro destinazione, ovvero famiglie e imprese, mostra di affrontare l’emergenza sociale scatenata da inflazione e caro bollette. Buone le intenzioni, quindi, ma sono insufficienti le misure. Così Anp, l’Associazione nazionale pensionati di Cia-Agricoltori Italiani, a commento del Decreto Aiuti bis varato ieri sera dal Consiglio dei Ministri.
Sono da apprezzare, continua Anp-Cia, gli interventi per il contenimento dei costi energetici e l’aumento, rispetto alla previsione iniziale, del taglio del cuneo fiscale. Va bene, poi, l’anticipo del 2% dell’indicizzazione delle pensioni, sebbene sia stato alleggerito e riservato, però, solo ai pensionati con reddito fino a 35 mila euro, in pratica a coloro che ricevono 2.692 euro lordi al mese. Dunque -precisa Anp-Cia- pur essendo interventi apprezzabili, producono effetti assai modesti.
In sostanza -chiarisce l’Associazione nazionale pensionati di Cia- lo stanziamento sulle pensioni a cominciare da quelle minime, significherà un aumento di appena 10 euro mensili. Certamente non possono essere i provvedimenti emergenziali a risolvere il problema delle pensioni basse, ma ancora una volta ci tocca ribadire che se si vuole veramente rafforzare la difesa delle condizioni dei pensionati, e combattere il disagio sociale, occorrono misure strutturali.
Nel dettaglio, Anp-Cia chiede: l’aumento delle pensioni minime a livello di quelle di cittadinanza (780 euro); l’estensione della quattordicesima mensilità; la modifica del meccanismo di rivalutazione delle pensioni per rispondere meglio agli aumenti dei generi di prima necessità e la riduzione significativa del carico fiscale sulle pensioni. Inoltre, è urgente una dotazione seria di servizi sociosanitari, soprattutto nelle aree interne e rurali del Paese e per la tutela dei più fragili.
“Il governo uscente, come il prossimo esecutivo -ha detto il presidente nazionale di Anp-Cia, Alessandro Del Carlo- dovrebbero avere sempre a mente, e mai negoziare, la salvaguardia della dignità delle persone e il rispetto degli anziani che sono sempre stati fondamentali in famiglia come nelle comunità. Il loro contributo alla tenuta del Paese andrebbe riconosciuto e non svilito”.
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In Evidenza - 05 ago 2022
In agriturismo, vicino a piccoli borghi ben serviti, vivendo esperienze in azienda agricola e mangiando prodotti freschi di campi e allevamenti locali, da riportare anche a casa. Questa l’estate 2022 per oltre 7 milioni di italiani, più del 30% dei connazionali previsti in vacanza tra luglio e settembre prossimo. Sono per lo più famiglie e comitive, in viaggio dai 4 ai 7 giorni e spesso con cani e gatti al seguito. A dirlo è Cia-Agricoltori Italiani in ricognizione tra le strutture aderenti a Turismo Verde, la sua Associazione per la promozione agrituristica che, da Nord a Sud Italia, evidenzia una stagione partita in ritardo, ma vicina ai numeri pre-pandemia (più di 8 milioni di presenze nel 2019), e con le prenotazioni per il pranzo di Ferragosto già chiuse da un mese.
Lungo la penisola -spiega Cia- la ripresa del turismo, con 22 milioni di italiani in viaggio, al mare (44%), nei centri rurali (21%) e in montagna (15%), si fa sentire soprattutto nelle strutture agrituristiche con disponibilità di camere, agricampeggio e in zone già vocate alla ricettività. La domanda resta, in alcuni casi e specie nell’entroterra, ancora instabile. A incidere di più le disdette causa Covid, tra il 10 e il 20%, che si spera di recuperare con le prenotazioni last minute.
Inoltre -aggiunge Cia- anche negli agriturismi c’è il ritorno degli stranieri (l’Italia ne stima per l’intera estate circa 33 milioni, il triplo rispetto al 2021). Già da maggio gli americani e ora, soprattutto, inglesi (+36%) e tedeschi (+32%). In buona parte, si tratta di riconferme e passaparola, con prenotazioni di clienti storici e amici. Stessa cosa per il turismo interno. In aumento i viaggi alla riscoperta dell’origini, come dall’Olanda al Molise.
In generale -secondo Cia- la tenuta del settore agrituristico, e delle sue 25 mila imprese, è ancora assicurata dalla natura stessa del comparto, sensibile alle esigenze dei cittadini, come ampiamente dimostrato in pandemia, e pronto a soddisfare, in modo innovativo, sempre nuovi bisogni. Tra le tendenze che si consolidano, Cia evidenzia la vacanza sostenibile e sicura, a contatto con la natura e gli animali, imparando a fare la pasta e a curare gli alveari, condividendo il lavoro agricolo come la lavorazione del formaggio. Infine, andando alla ricerca dei mercati contadini per fare provviste utili al rientro, come raccontano da la Spesa in Campagna, Associazione Cia per la vendita diretta.
“L’aumento dei costi produttivi, di luce e gas in particolare -dichiara il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini- è ancora troppo sulle spalle delle aziende agrituristiche ed è anche per loro che stiamo sollecitando un’azione di governo realmente incisiva e prima delle elezioni a settembre. Sulla stagione turistica in corso, ci sono previsioni più che positive e ci auguriamo -conclude Fini- che portino alla fine buoni risultati anche alle nostre strutture”.
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In Evidenza - 05 ago 2022
“Il Governo ha raccolto le ripetute sollecitazioni di Cia-Agricoltori Italiani affinché si eviti il collasso delle imprese agricole, strette tra rincari e siccità”. Così il presidente Cia, Cristiano Fini, nel commentare positivamente le nuove agevolazioni fiscali sul gasolio destinato ai mezzi agricoli nel Dl Aiuti bis, che consentiranno l’estensione al terzo trimestre 2022 del credito d’imposta al 20% sui costi sostenuti. Nell’apprezzamento per l’inclusione della misura nel decreto, Cia chiede ora che tale credito possa essere utilizzato dagli agricoltori anche oltre la scadenza prevista del 31 dicembre 2022, per renderne maggiore l’efficacia.
Secondo Fini, il risultato è da ascrivere all’incessante azione di stimolo di Cia nei confronti delle istituzioni e potrà rappresentare una boccata d’ossigeno per tutte le aziende agricole, a parziale compensazione dei maggiori oneri energetici causati dalle ripercussioni della guerra in Ucraina. La proroga del tax credit ha dimostrato che il settore primario è in cima alle priorità del Governo e riveste un ruolo di primaria importanza per la crescita economica del Paese.
Cia ringrazia il Presidente del Consiglio Mario Draghi e il ministro Stefano Patuanelli per questo indispensabile sostegno agli agricoltori, in un momento in cui il prezzo del gasolio è arrivato a 1,60 euro al litro, mettendo in pericolo la sostenibilità economica delle aziende nei mesi più critici per il settore primario, fra raccolti, trebbiature, nel drammatico contesto segnato dall’eccezionale siccità del 2022.
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In Evidenza - 03 ago 2022
Sono stati rinnovati i vertici Inac, Caf e Caa di Cia-Agricoltori Italiani. Alla guida delI'Istituto Nazionale Assistenza ai Cittadini (Inac) arriva il campano Alessandro Mastrocinque che prende il testimone da Antonio Barile per due mandati a capo di uno dei maggiori Patronati d’Italia.
Mastrocinque lascia, dunque, il Centro assistenza fiscale (Caf) di cui è stato presidente negli ultimi quattro anni. Al suo posto Nicola Antonio Sichetti, già presidente di Cia Abruzzo.
Infine, al Centro assistenza agricola (Caa) c’è il passaggio tra l’uscente Gabriele Carenini, presidente di Cia Piemonte e Graziano Scardino, presidente di Cia Sicilia.
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In Evidenza - 02 ago 2022
Migliorare le condizioni di vita dell’anziano e delle categorie più fragili. È questa la finalità del bando per l’assegnazione di Kit Salvavita a favore dei soggetti che vivono da soli, bisognosi o che versano in condizione di non autosufficienza voluto e messo in campo dalla Onlus “Ruralità e Solidarietà” di Cia Abruzzo, Marche e Molise nell’ambito delle proprie attività istituzionali.
Una proposta per avvicinare gli anziani ai propri familiari grazie alla tecnologia, in modo da farli sentire meno soli.
Il bando consiste nell’assegnazione di un kit Beghelli Salvalavita phone, una semplice forma di telesoccorso, pensata soprattutto per le persone anziane in casa.
I beneficiari della domanda saranno i soggetti che risultano nello stato di “pensionato” in qualunque categoria pensionistica, siano residenti nelle regioni di Abruzzo, Marche e Molise e abbiano inoltrato regolare richiesta mediante l’apposito form online raggiungibile dal sito della Onlus Ruralità e Solidarietà o con l’assistenza presso gli uffici della Cia Agricoltori Italiani.
A parità di merito sarà designato aggiudicatario chi presenta una condizione di unico soggetto nello stato di famiglia, ovvero di non autosufficienza, ovvero un indice Isee inferiore. Si specifica che la Sim telefonica è a carico dell’utente assegnatario del Kit Salvavita.
Per accedere al bando è necessario presentare la domanda entro le ore 13:00 del 30 settembre 2022 sul sito www.ruralitaesolidarieta-ets.it.
“La cura e difesa del benessere e dignità dell’anziano, specialmente di coloro che per varie ragioni hanno carenza o difficoltà di accesso a risorse economiche, sociali e sanitarie, rappresenta una delle prerogative della nostra Onlus”, afferma il presidente Mariano Nozzi, “Il servizio di Teleassistenza assicura un’interlocuzione costante che potrà avvenire in qualsiasi orario e in qualunque giorno della settimana”.
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In Evidenza - 26 lug 2022
La crisi di governo non deve bloccare le misure di sostegno alle aziende agricole, colpite duramente dalla siccità e dai rincari produttivi. Servono interventi urgenti sul gasolio agricolo, come anche sull’emergenza manodopera e fauna selvatica e sull’agrifotovoltaico con il superamento del limite dell’autoconsumo. Queste le richieste del presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, oggi a Palazzo Chigi per gli incontri tra parti sociali e premier Mario Draghi sul nuovo Decreto Aiuti.
“In questo momento è necessario un grande senso di responsabilità da parte di tutti -ha detto Fini-. L’attuale situazione di stallo non deve impedire in alcun modo che vengano portati avanti interventi necessari e urgenti ad aiutare famiglie e settori in difficoltà, come l’agricoltura”. In questo senso, “c’è stato l’impegno dell’esecutivo ad accogliere le nostre istanze”.
In particolare, Cia chiede a Draghi che lo stallo politico non impedisca l’estensione del credito d’imposta per l’acquisto di gasolio agricolo, una proroga indispensabile per arginare il caro-carburante, arrivato al prezzo insostenibile di 1,60 euro al litro, e che fa il paio con il raddoppio dei costi di energia, concimi e fertilizzanti. Allo stesso modo, occorre anche la sterilizzazione strutturale del sistema di accise sui carburanti e la definitiva eliminazione degli oneri di sistema.
Altrettanto importante è non ritardare ancora l’approvazione del Decreto Flussi, atteso a settembre, per l’assunzione di 130 mila lavoratori stagionali, così come procedere senza intoppi sul Decreto Siccità, con risorse finanziarie necessarie a garantire agli agricoltori misure di aiuto, prevenzione e compensazione rispetto alle eccezionali avversità causate dall’emergenza idrica e che già hanno causato danni per oltre 3 miliardi.
Sullo sfondo resta la partita Ue. “Un governo impegnato solo sugli affari correnti rischia di non avere un ruolo forte, efficace e risolutivo sui dossier agricoli più scottanti al tavolo della Ue: dalla decisione sul Nutriscore alle notifiche sui provvedimenti agro-energetici -ha sottolineato Fini- in particolare la modifica fortemente richiesta da Cia delle norme sugli aiuti di Stato per consentire il riconoscimento di aiuti alle imprese agricole che realizzano sui tetti delle proprie strutture produttive impianti fotovoltaici della potenza superiore all’autoconsumo”. Infine, attenzione alta per Cia alle imminenti scadenze che impongono al governo italiano di inviare alla Commissione i Piani strategici nazionali il prima possibile, affinché l’attuazione della nuova Pac possa iniziare -come pianificato- all’inizio del 2023.
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In Evidenza - 26 lug 2022
Solo stupore e indignazione di fronte agli ultimi giorni del governo Draghi, contrassegnati da una crisi gravissima che ha portato allo scioglimento del Parlamento con nuove elezioni a settembre. Non era di questo che il Paese aveva bisogno, tanto più vista l’instabilità economica e le difficoltà maggiori per le fasce più deboli della popolazione, come per i tanti pensionati ridotti a condizioni sempre più estreme di povertà. Anp, l’Associazione nazionale dei pensionati di Cia-Agricoltori Italiani ribadisce così il suo disappunto e richiama, oggi, le istituzioni al buon senso affinché l'attuale situazione di stallo non impedisca che vengano, comunque, concretizzati interventi fondamentali per la sostenibilità di un’Italia davvero in bilico.
Qualora fosse ancora necessario, Anp-Cia ricorda che l’emergenza sociale era stata già ampiamente evidenziata dai dati Istat sulle pensioni al minimo o, comunque, basse. Un quadro drammatico se si pensa che, secondo il rapporto Inps sul 2021, i cittadini con reddito da pensione inferiori a mille euro al mese sono già più di 5 milioni, il 32% rispetto al totale dei pensionati. Persone costrette a condizioni di vita sempre più critiche, falcidiate dall’inflazione all’8%, dal caro bollette e dagli aumenti sui beni di prima necessità come quelli alimentari.
Detto questo, Anp-Cia sottolinea quanto fosse stata anche apprezzata la misura del governo nella concessione del bonus da 200 euro per un’ampia fascia della popolazione, pur criticandone il carattere estemporaneo e rivendicando, invece, provvedimenti più strutturali, come l’aumento delle pensioni minime.
Adesso, aggiunge Anp-Cia, pur nei limiti che la crisi impone e, comunque, nel disbrigo degli affari correnti, il governo non può dimenticare che c’è una popolazione, le categorie più deboli, in totale affanno e in attesa di aiuti cruciali per il sostentamento. E, quindi, il nuovo Decreto Aiuti, su cui si sta lavorando, sia ancora l’occasione per operare un intervento ancora più efficace e mirato. Si adotti, chiede Anp-Cia, un criterio di scaglioni di reddito per la concessione del bonus e si agisca sulle pensioni minime con un significativo aumento.
“Questo è il momento dell’impegno e della responsabilità -commenta il presidente nazionale di Anp-Cia, Alessandro Del Carlo-. Gli effetti della pandemia e le ripercussioni della guerra in Ucraina stanno minacciando la coesione sociale del nostro Paese. Serietà e rispetto è ciò che ci aspettiamo da parte della politica tutta, ormai in piena campagna elettorale. No, quindi, a demagogia e facili promesse in tema di pensioni. Gli anziani, i pensionati -conclude Del Carlo- sono un patrimonio e ne va tutelato il valore e il ruolo nella società. Possono garantire la coesione e il sostegno alle famiglie, ma devono avere la garanzia di assegni dignitosi”.
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Eventi - 25 lug 2022
Torna per la terza edizione “TipiCI da Spiaggia”, la manifestazione ideata dal Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE/Confcommercio e in collaborazione con Cia-Agricoltori Italiani.
Quest’estate due gli appuntamenti ai quali non mancare assolutamente: l’ultimo sabato di luglio (il 30) e di agosto (il 27), quando negli stabilimenti balneari aderenti al S.I.B. si svolgeranno una serie di iniziative volte alla promozione della tradizione enogastronomica italiana. Protagonisti chef, ristoratori e agricoltori locali che racconteranno - e faranno assaporare - la storia del territorio e dei prodotti tipici.
In pratica la bellezza dei nostri litorali associata alla degustazione di specialità locali (vini, formaggi, olio, frutta, ecc.), e qualsiasi altro prodotto della nostra terra per rendere la vacanza unica ed esclusiva.
Obiettivo: far conoscere i luoghi e apprezzarne le specialità locali. Associare il territorio della vacanza ai prodotti tipici significa, anche, valorizzare e promuovere le eccellenze agroalimentari e i litorali Made in Italy. Mare e cibo, da sempre, costituiscono il sinonimo perfetto di vacanza.
L’abbinamento agricoltura-turismo è la chiave di volta per tornare a essere competitivi a livello internazionale. C’è ancora un’Italia da vedere, da scoprire, ma soprattutto da mangiare e da bere. E lo sanno bene i milioni di turisti stranieri che stanno affollando le nostre spiagge.
“Il successo delle due precedenti edizioni, dove nei nostri stabilimenti associati è stata distribuita anche tanta frutta di stagione per combattere il caldo - ha dichiarato Antonio Capacchione, presidente del Sindacato – ci ha convinto a confermare TipiCI da spiaggia nel 2022. Siamo di fronte a un metodo vincente di vivere la vacanza, affiancando due realtà del nostro Made in Italy: l’offerta turistico-balneare dei 30.000 stabilimenti con la cultura enogastronomica, fondere il mare con la terra. Nelle precedenti edizioni abbiamo coinvolto oltre 750.000 turisti, quest’anno contiamo di superare quota 1 milione”.
“Siamo lieti di tornare a collaborare alla terza edizione di TipiCI da Spiaggia – ha detto Cristiano Fini, presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani –. La promozione e la valorizzazione del buon cibo nelle imprese balneari, attraverso l’incontro e il racconto diretto degli stessi agricoltori, è un’opportunità ulteriore per far conoscere ai turisti, soprattutto stranieri, il nostro grande patrimonio enogastronomico”. Un patrimonio, ha aggiunto Fini, “composto da oltre 5.000 prodotti agroalimentari tradizionali, che raccontano saperi e sapori di ogni territorio e tutto il lavoro dei nostri agricoltori”.
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In Evidenza - 20 lug 2022
Per il pomodoro da industria l’emergenza siccità è una corsa contro il tempo. Dopo un 2021 da record, con oltre 6 milioni di tonnellate, adesso i 40° gradi al suolo e l’assenza di pioggia, rischiano di lasciare il segno anche sui campi rossi. Da Cia-Agricoltori Italiani, in ricognizione da Nord a Centro Sud, le prime stime sul comparto con previsione di un calo produttivo pari ad almeno il 15% e picchi fino al 30% per il pomodoro tardivo, atteso per settembre. Partita già, invece, anticipata anche di due settimane, la raccolta dei trapianti fatti tra marzo e aprile. Il caldo ha accelerato la maturazione, oltre può solo bruciare e rovinare tutto.
Più di 100 giorni di secca e ondate di calore tropicale -sottolinea Cia- hanno già colpito rese importanti (mais -50%, riso -30%; grano duro -35%) e, ora, stanno mettendo seriamente sotto stress l’ortofrutta che rischia di perdere 3 settimane su 4 di raccolti, e il pomodoro da industria, già estremamente delicato, ma che pure fa dell’Italia il secondo produttore mondiale di fresco per le conserve. Il comparto vale 3,7 miliardi di euro, di cui quasi 2 miliardi solo di export.
Lungo tutta la penisola -spiega Cia- la situazione del comparto è disomogenea, ma comunque drammatica. Tolto qualche temporale sparso al Sud che ha dato un po’ di respiro alle piante, irrigare è faticoso. Vengono ridotti al minimo gli sprechi, si lavora in turnazione tra produttori e si confida nell’operato dei consorzi di bonifica. Si osserva attentamente il processo di maturazione del pomodoro per dosare l’apporto di acqua e garantire tempi e metodi giusti d’intervento. Al Nord come al Centro Sud, infatti, il precoce che è ora in rapida raccolta, non è stato più irrigato viste le temperature. Sarà un prodotto volendo ancora più sano, perché meno reduce dalla solita lotta contro funghi e muffe, ma più a rischio marciume apicale, il lungo in particolare, per via degli sbalzi idrici. Dovrebbe piovere, ma la grandine, più temuta solitamente in questo periodo, sarebbe chiaramente devastante.
Del resto, aggiunge Cia, il settore è già devastato da costi produttivi fuori misura e se da un lato il clima agevola qualche taglio sull’acquisto del concime, il cui prezzo è più che raddoppiato, stesso discorso è impensabile per il gasolio agricolo, fondamentale, ma arrivato fino a 1,60 euro a litro e senza una benché minima proroga sul credito d’imposta da parte del Governo nel Dl Aiuti. Sostegno, a questo punto, vitale per le imprese e tutta la campagna 2022 che già a fatica, prima al Nord e poi al Centro Sud, aveva raggiunto l’accordo sul prezzo del pomodoro.
A essere un’incognita, poi, anche i mercati Ue dove cambiano di continuo le richieste di polpa e concentrato e, comunque, con le speculazioni internazionali sempre dietro l’angolo e pure gli scioperi degli autotrasportatori. Legittimi -chiosa Cia-, ma sarebbero una mannaia sull’agroalimentare e per il conferimento di un prodotto ad alta deperibilità come, appunto, il pomodoro da industria.
“I danni sono in continuo aumento e supereranno di gran lunga i noti 3 miliardi -dichiara il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini-. Questa disarmante siccità e carenza idrica sollecita -ripete Fini- un serio e urgente intervento per la costruzione di una rete di nuovi bacìni e invasi, piccoli e distribuiti sul territorio per l’accumulo e lo stoccaggio di acqua piovana; manutenzioni efficienti e anti-dispersioni; l’uso delle acque reflue in agricoltura e più tecnologia per rallentare la risalita del cuneo salino. Il Paese non può permettersi, ora più che mai, di fermarsi”.
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In Evidenza - 14 lug 2022
Le risorse messe in campo per sostenere il fotovoltaico sui tetti agricoli rappresentano una grande opportunità per ammodernare ed efficientare il sistema produttivo agricolo e rendere le imprese sostenibili sul piano economico, ambientale e sociale, a beneficio delle comunità rurali e dell’intero sistema Paese. Ma deve essere assolutamente superato il limite dell’autoconsumo, che rischia di ridurre drasticamente la portata e l’efficacia degli investimenti per il settore. Così Cia-Agricoltori Italiani commenta l’approvazione da parte della Commissione Ue della misura del PNRR a sostegno della realizzazione di impianti fotovoltaici sulle strutture produttive agricole, con una dotazione di 1,2 miliardi di euro.
Il via libera di Bruxelles apre alla fase attuativa della misura su cui Cia, adesso, si aspetta tempi rapidi e azioni efficaci in modo da non disperdere un patrimonio di buone idee.
Per fare questo, “serve una forte iniziativa politica del Governo nei confronti della Commissione europea -spiega il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini- affinché modifichi rapidamente le norme sugli aiuti di Stato in agricoltura e consenta il riconoscimento di aiuti alle imprese agricole che realizzano sui tetti delle proprie strutture produttive impianti fotovoltaici della potenza superiore all’autoconsumo. Senza questo intervento, infatti, la misura rischia di avere un effetto limitato e circoscritto e di non produrre i risultati attesi, con gravi ripercussioni per il settore agricolo e per il processo di transizione ecologica che il Paese ha intrapreso”.
Secondo Cia, con la situazione attuale, ormai emergenziale sul piano energetico, economico e produttivo, occorre mettere in campo misure e azioni straordinarie, non ci si può limitare alla gestione ordinaria del bene comune.
“Bene ha fatto il Governo a inserire nel Dl 50/22, ora legge dello Stato, una misura programmatica indirizzata a incrementare la produzione di energia da fonti rinnovabili del settore agricolo -ribadisce Fini-. Ora, però, ci aspettiamo atti concreti in questa direzione, primo tra tutti il superamento dell’autoconsumo sugli impianti agrisolari”. Anche perché “un esito differente dell’azione del Governo non sarebbe compreso dal mondo agricolo, soprattutto in un momento in cui si sta parlando di ritorno alle centrali a carbone per produrre energia, con un impatto devastante sul piano ambientale”.
Tra le azioni da intraprendere, il presidente di Cia propone di considerare come energia “autoconsumata” quella utilizzata da tutti coloro che aderiscono a una “Comunità energetica”, assicurando in questo modo aiuti alle imprese agricole per gli impianti di potenza superiore all’autoconsumo aziendale. “Attraverso le Comunità energetiche rurali -conclude Fini- saremo in grado di sostenere il tessuto produttivo delle aree interne e marginali, le comunità di quei territori e le politiche sociali degli Enti locali che, attraverso le comunità energetiche, potrebbero assicurare sostegno anche alle fasce meno abbienti della popolazione”.